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Giornale di Taranto - Economia, Lavoro & Industria
Economia, Lavoro & Industria

Economia, Lavoro & Industria (1903)

Non possiamo assolutamente correre il rischio di spendere male e frettolosamente i fondi comunitari, specie in un settore come quello della pesca in cui la Puglia ha bisogno di recuperare tempo e attenzioni. E’ questa la motivazione che l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, fornisce in merito alla proroga dei termini per la presentazione delle domande e della documentazione per il bando F.E.P. (Fondo Europeo per la Pesca) 2007-2013 Misura 1.3 al prossimo 5 febbraio. Circa 2 milioni e mezzo di euro di risorse per cui era stata inizialmente prevista la scadenza del 6 gennaio che invece l’Assessore regionale non intende sottrarre al ventaglio di possibilità di offrire al comparto. Una opportunità che spero il settore vorrà cogliere appieno – commenta Nardoni – soprattutto nell’ottica del banco di prova che dovremo sostenere in vista della programmazione dei nuovi fondi strutturali in tema di eco-sostenibilità e innovazione, ma anche in virtù del fatto che è impensabile non attrezzarsi con politiche adeguate e spinte in una Regione dove troppo poco si è fatto per un territorio con oltre 850 chilometri di costa. E’ un patrimonio di esperienze, ma anche dall’alto valore economico-produttivo che la nostra regione deve rivalutare al massimo. La Misura 1.3 del F.E.P. infatti prevede di finanziare investimenti a bordo dei pescherecci e interventi in tema di selettività. Termini dunque riaperti per consentire la partecipazione collettiva di tutti i soggetti coinvolti e un’analisi più ampia delle tematiche anche sulla scorta delle numerose richieste condivise dalla Regione e pervenute dalle varie associazioni di categoria e organizzazioni cooperative degli operatori della pesca.
Cementir Italia S.p.A. è un’Azienda controllata dal gruppo Cementir Holding S.p.A. società multinazionale il cui azionista di riferimento è la famiglia Caltagirone di Roma. Lo stabilimento Cementir - Cementerie del Tirreno, oggi Cementir Italia Spa, di Taranto nasce negli anni ’60 all’interno del gruppo IRI proprio perché a ridosso della più grande acciaieria di Europa per l’utilizzo della loppa sotto prodotto della ghisa. Permettendo all’ex Italsider, oggi Riva, di smaltire la loppa che diversamente per il produttore diventerebbe un rifiuto speciale da dover dismettere. Noi adoperiamo la loppa nel nostro ciclo di produzione dei cementi di tipo III. I cementi di questo tipo chiamato “d’altoforno ” è un prodotto eco compatibile rispetto agli altri tipi in quanto richiedono meno energia per essere prodotti e riciclano sotto prodotti di altri cicli produttivi. In questi anni la proprietà a fronte di questa acquisizione, frutto della privatizzazione dell’Istituto per la Ricostruzione Industriale, ha potuto accumulare tanto profitto da investire all’estero e continuando a macinare successi economici a costruito un “impero” multinazionale. Lo stabilimento di Taranto usa la loppa anche per produrre il clinker con conseguente riduzione di consumi energetici, incrementandone l’utilizzo rende più performante il prodotto finale. Il clinker usato anche per cementi non di tipo III offre maggiori vantaggi economici. Inoltre usare la loppa per produrre il clinker riduce il consumo di argilla con minori richieste di materiale di cava. Acquisire il clinker da altri siti significa usare un prodotto che ha un maggiore impatto ambientale in fase produttiva ed arreca un ulteriore danno ambientale perché và ad aggiungersi l’inquinamento causato dal trasporto su gomma contrariamente a quello che succederebbe producendolo a Taranto. Rimanendo in ambito ambientale andrebbe anche precisato che il combustibile utilizzato per il ciclo a caldo (Pet-coke) può essere diminuito con l’utilizzo del CSS (Combustibile Solido Secondario; ex CDR, Combustibile Da Rifiuto) che utilizzato nelle cementerie offre le garanzie di essere smaltito in condizioni tali da non produrre sottoprodotti inquinanti, in quanto le temperature minime di esercizio devono necessariamente essere ben superiori alle temperature in cui il CSS potrebbe produrre tali sottoprodotti . Il ns Stabilimento è dotato di un impianto collaudato e pronto all’uso che non sappiamo quando e se mai verrà utilizzato. Si ricorda che smaltire CSS è un vantaggio per la collettività!!! Lo stabilimento di Taranto ha un sistema di monitoraggio dei gas emessi al camino 24 ore su 24, una centralina è collegata direttamente con l’Arpa di Taranto che controlla le nostre emissioni, ed in caso di mancato rispetto dei limiti imposti ci sono delle sanzioni pensantissime nei confronti dell’Azienda. Lo stabilimento di Taranto ha da sempre lavorato nel rispetto. Sta adempiendo anche alle ultime prescrizioni previste dall’AIA frutto del congelato progetto “Nuova Taranto”. Nel 2011 la Holding ha deciso di fare notevoli investimenti presso lo stabilimento di Taranto, realizzando una nuova linea produttiva, utilizzando le tecnologie più innovative dal punto di vista dei rendimenti ed ambientali. Dopo le note vicende che hanno interessato l’Ilva, il progetto è stato congelato. Purtroppo e a tutti ben nota la rapida ed imprevedibile evoluzione degli eventi, che nel luglio 2012 hanno caratterizzato, con forte eco mediatico nazionale ed internazionale , le vicende del polo industriale tarantino, con l’affare Ilva. I suoi perduranti effetti giudiziari ed, in generale, il clima d’incertezze rispetto alla vitale fornitura di loppa che lo stabilimento siderurgico offriva al nostro impianto. La decisione di realizzare una nuova linea produttiva è stata presa in pieno periodo di crisi economica nazionale e di Cementir Italia, decisione da considerare giusta se si guarda verso le prospettive future, cosa che non è stata mai fatta negli anni passati. In queste condizioni appariva l’azienda sin dall’estate 2012 imporre un momento di riflessione alla decisione di implementare l’investimento, complice il mai motivato blocco della delibera finale del previsto finanziamento regionale a fondo perduto a favore dello stesso (circa 20ml di euro). Ma, in aggiunta al perdurare di prospettive non chiare sul futuro dell’area a caldo dell’Ilva, ulteriori elementi intervenivano negli ultimi mesi del 2012 a spingere l’Azienda a dichiarare il necessario congelamento dell’investimento, tra i quali la difficile situazione dell’area portuale, che si stava risolvendo in una riduzione degli spazi concessi in gestione esclusiva della Cementir, circostanza da cui scaturiva l’esigenza di rimodellamento delle prospettive di spedizione via mare ipotizzate nel business case del nuovo impianto. Da ultimo, la richiesta di un’applicazione secondo tempi stringenti di alcuni pur necessari, ma contemperabili solo con la prospettiva immediata e accelerata del rifacimento completo dello stabilimento e la conseguente denegata ipotesi di un rinvio per rendere compatibili gli investimenti da fare con i nuovi scenari di riferimento, spengevano l’Azienda a considerare necessario, per un tempo transitorio ad allora non definibile un ridimensionamento delle attività su quello stabilimento con chiusura dell’area a caldo fino a diversa determinazione o a sblocco definitivo della decisione sul nuovo impianto. In questo contesto è da aggiungersi il blocco della cava del calcare in agro di Statte (Ta) nonostante le autorizzazioni favorevoli dell’assessorato regionale di competenze. Quindi ancora una volta ci troviamo, in questa città, di fronte al fatto che invece di fare investimenti al fine di ambientalizzare lo stabilimento, si preferisce bloccare tutto e mandare a casa centinaia di lavoratori con disagio economico-sociale per gli stessi e le proprie famiglie ed arricchire già la tragica situazione occupazionale nel nostro territorio Jonico. A tal fine vi poniamo alcuni quesiti: come mai è possibile che a Taranto l’Autorità portuale prevede che si facciano grandi opere portuali senza pretendere che si usi il cemento di altoforno, che viene esportato in tutto il mondo per questo tipo di lavori? Come mai la decisione della Cementir di congelare l’investimento di 175 ml di euro su Taranto viene accolta quasi con soddisfazione anziché appoggiare la stessa a fare quanto aveva annunciato? Come mai la Regione Piemonte sulla stessa vicenda ha trovato soluzioni che hanno potuto garantire il mantenimento della presenza della Cementir sul territorio di Alessandria, a Taranto si aspetta con inerzia che succeda qualcosa senza promuovere nessuna azione incisiva e risolutiva? Come mai in Piemonte c’è una legge regionale che consente di prevedere ricadute positive per i territori interessati dalle grandi opere ed in Puglia no? Come mai il destino di 60 lavoratori diretti e di oltre 150 indiretti e delle loro famiglie che a breve rischiano di perdere il posto di lavoro non interessa ai politici ed alle istituzioni pugliesi e tarantine? Forse non siamo ugualmente italiani ed aventi diritti come i nostri colleghi piemontesi? Forse a Taranto c’è chi pensa che governare e gestire le istituzioni significhi disinteressarsi del presente e futuro dei lavoratori? Vi ricordiamo che l’organico prima di iniziare tutto ciò era di 115 unità con le mobilità che si sono susseguite l’organico è stato ridotto 95 con lo spegnimento della linea a caldo l’organico si riduce a 42 unita.Perché l’Azienda sta ignorando la internalizzazione per la ricollocazione del personale e gli altri strumenti previsti dall’accordo del 19/09/2013? Vogliamo la tutela dei posti di lavoro! Noi non accettiamo tutto questo e siamo pronti a difendere i nostri posti di lavoro nell’unica ed ultima speranza che la Regione Puglia ci dia appoggio. Diversamente, con qualunque mezzo, denunceremo l’atteggiamento di abbandono di chi avrebbe dovuto tutelarci. E’ noto alle parti che tutti i lavoratori hanno deciso di scioperare e che sono pronti alla mobilitazione, non escludendo altre iniziative per la salvaguardia del proprio posto di lavoro. In questi ultimi anni i lavoratori hanno fatto notevoli sacrifici per venire incontro all’Azienda con la visione di un nuovo sito produttivo che avrebbe portato sicurezza e crescita per il futuro. Abbiamo accettato passivamente un blocco delle categorie, dato la polivalenza incondizionatamente, accettato una mobilità per ristrutturazione, lavorato in ambienti malsani, ma tutto ciò non è servito a niente. L’Azienda e le istituzioni locali e regionale si devono assumere l’impegno del futuro dei lavoratori in qualsiasi modo possibile. Sulla qustione si registra un intervento del consigliere regionale Pd, Michele Mazzarano. "La crisi dello stabilimento Cementir di Taranto è un altro puzzle di un mosaico industriale in disfacimento. La chiusura dell'area a caldo, derivante dalla caduta della domanda di approvvigionamento della loppa, legato alla crisi dell'edilizia e alle incertezze produttive dell'Ilva, ha un'altra pesante ricaduta occupazionale. La Regione Puglia ha il dovere di lavorare e sostenere un progetto di ammodernamento degli impianti che sia garanzia di maggiore ecocompatibilità rispetto agli attuali e rilanci lo stabilimento Cementir di Taranto. L'assessore Loredana Capone ha il dovere di accelerare un confronto in Giunta regionale su tale progetto e di aprirsi ad una larga condivisione. I lavoratori e le loro rappresentanze devono essere protagonisti di questo percorso. I problemi di Taranto meritano attenzione particolare per il loro valore strategico per l'intera regione".
A seguito della comunicazione di “licenziamento collettivo per riduzione personale” da parte dell’Azienda La Pulisan srl titolare dell’appalto di pulizie civili ed industriali presso lo stabilimento Cementir di Taranto la Fisascat Cisl Taranto Brindisi comunica di proclamare dal 9 al 13 gennaio ’14 lo sciopero dell’intera forza lavoro per l’intero turno di lavoro. Le motivazioni che ci spingono a proclamare lo sciopero - dicono dalla Fisascat Cisl - sono la conseguenza di una riduzione del personale della La Pulisan srl di 10 unità su 16 operanti all’interno della Cementir a seguito della comunicazione della committenza che ha previsto la riduzione del servizio di oltre il 60% a partire dal 02/01/2014. Riteniamo che le scelte imprenditoriali nel ridurre drasticamente l’appalto fatte dall’Azienda Cementir sul territorio Tarantino, non possono essere accettate da questa Organizzazione Sindacale soprattutto in questo momento particolare di grave crisi occupazionale che sta attraversando il nostro territorio. La Fisascat Cisl conclude ricordando che manifesteremo il nostro dissenso pertanto davanti allo stabilimento Cementir a partire dalle ore 7,30 del 9 gennaio ’14.
Il Comune di Francavilla Fontana (Br) ha indetto un concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura a tempo pieno ed indeterminato, di n. 1 posto di Istruttore Direttivo Tecnico-Informatico, cat. D3. Il bando di concorso, unitamente allo schema di domanda, è pubblicato sul sito istituzionale del Comune di Francavilla Fontana www.comune.francavillafontana.br.it. Per eventuali informazioni rivolgersi all'Ufficio Personale del Comune di Francavilla Fontana. Tel. 0831-820212/0831-820210. Indirizzo email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. . Scadenza: 27 gennaio 2014 Fonte: GU 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n.102 del 27-12-2013 Un altra opportunità viene da un Concorso pubblico per esami (GU 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n.103 del 31-12-2013), per il reclutamento di 30 unità di personale della Terza Area - Fascia retributiva F1 - profilo informatico da destinare al Ministero dell'economia e delle finanze, per gli uffici ubicati in Roma. Il 40% dei posti messi a concorso è riservato al personale appartenente al ruolo unico del Ministero dell'economia e delle finanze. Per partecipare occorre essere in possesso di una delle lauree indicate nel bando (http://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-12-31&atto.codiceRedazionale=13E05546) . La scadenza è fissata al 30 gennaio 2014 . Il Ministero dell'Istruzione mette invece in concorso 281 posti per assistenti di lingua italiana - che affiancheranno gli insegnanti di scuole di ogni ordine e grado in vari paesi della Comunità Europea. I candidati, in possesso di laurea specialistica o magistrale, di età inferiore a 30 anni e con cittadinanza italiana, lavoreranno per un anno a 12 ore settimanali, con una retribuzione che varia secondo il paese di destinazione. Le domande, on line, possono essere inviate fino al 16/1/2014. Avviso e modulistica sul sito del Ministero al link www.istruzione.it/allegati/Avviso_2014.pdf E' indetto un concorso pubblico, per titoli ed esami, per il conferimento di quarantanove posti di dirigente di seconda fascia dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli con scadenza il 27 gennaio 2014 (GU 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n.102 del 27-12-2013). La Scuola superiore dell'economia e delle finanze indice uno speciale concorso pubblico per il reclutamento di 179 unità di personale della Terza area, Fascia retributiva F1, per il Ministero dell'economia e delle finanze, di cui: 90 con profilo giuridico e 89 con profilo economico anche questo con scadenza: 27 gennaio 2014 (GU 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n.102 del 27-12-2013).
Anche quest’anno si è svolto il mercatino dell’Epifania, in via Alto Adige a Taranto, manifestazione promossa dall’Assessorato alle Attività Produttive del Comune capoluogo, in collaborazione con le associazioni di categoria dei commercianti su aree pubbliche maggiormente rappresentative sul territorio. La Felsa Fivag Cisl Taranto Brindisi, rappresentata dal coordinatore territoriale Giovanni Castellano ringrazia i propri associati per la professionalità espressa durante le festività natalizie, per la caparbietà con cui hanno affrontato le intemperie ed esprime misurata soddisfazione sull’andamento delle attività del mercatino. Esso ha visto sabato 4 u.s. come giornata positiva, mentre domenica 5 u.s. le attività commerciali sono state penalizzate dalle piogge insistenti che hanno, di fatto, impedito una sufficiente affluenza di cittadini e messo in difficoltà economica gli operatori, moltissimi dei quali hanno abbandonato le rispettive postazioni anzitempo. La soluzione adottata dall’Amministrazione comunale di consentire l’apertura anche il successivo giorno dell’Epifania, dalle 9.00 alle 14.00 non ha prodotto, purtroppo, i risultati di recupero economico che ci si aspettava. La Felsa Fivag Cisl, plaudendo all’operato della Polizia Locale per il lavoro svolto e per la presenza assicurata da essa fino alla chiusura del mercato, auspica una immediata ripresa dei rapporti di concertazione con l’Assessore alle Attività Produttive di Taranto su tutto il ventaglio di questioni riguardanti il settore del commercio su aree pubbliche, a partire dalla riorganizzazione dei mercati settimanali, dal ripristino del mercato dei Tamburi, dalla regolarizzazione mercato delle pulci, ecc.
Sabato, 04 Gennaio 2014 08:02

TARANTO - ILVA: NESSUN EVENTO ANOMALO

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In relazione alle immagini pubblicate con le presunte emissioni dello stabilimento, ILVA S.p.A. precisa quanto segue: - Nello stabilimento non risultano essersi riscontrati eventi anomali il giorno 1 gennaio 2014 tali da poter generare particolari fenomeni emissivi, come verificato dai Vigili del Fuoco della Provincia di Taranto durante un sopralluogo effettuato nel pomeriggio del giorno in questione. - I dati di qualità dell’aria rilevati il giorno 1 gennaio 2014 sia dalle centraline dell’ARPA Puglia, che da quelle della rete ILVA gestite da ARPA Puglia, non hanno evidenziato in tale giorno valori anomali degli inquinanti monitorati, tra cui il PM10 e il PM2,5. - I fenomeni ripresi nelle immagini sono verosimilmente riconducibili alla presenza di un grosso corpo nuvoloso insistente sull’area dello stabilimento. Infatti, il corpo nuvoloso si presenta distaccato rispetto alle emissioni di vapore acqueo prodotto dalle attività dello stabilimento (vedi foto). Inoltre, da dati meteo si evince che il giorno 1 gennaio 2014 è stato caratterizzato da un elevato tasso di umidità con valori dell’ordine del 90% circa. Si potrebbero anche essere verificati fenomeni di "inversione termica".
Per il Bando Inail 2013 la data apertura e chiusura sono rispettivamente il 21 gennaio 2014 e l'8 aprile 2014. Le date e gli orari dell’apertura e della chiusura dello sportello informatico per l’invio delle domande, saranno pubblicate sul sito www.inail.it a partire dal 30 aprile 2014.L'Avviso ha l’obiettivo di incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro. Per “miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro” si intende il miglioramento documentato delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori rispetto alle condizioni preesistenti e riscontrabile con quanto riportato nella valutazione dei rischi aziendali. Le imprese possono presentare una sola domanda in una sola Regione o Provincia Autonoma. I soggetti destinatari dei contributi sono le imprese, anche individuali, ubicate su tutto il territorio nazionale iscritte alla CCIAA. Al momento della domanda, l’impresa richiedente deve soddisfare, a pena di esclusione, i seguenti requisiti: avere attiva nel territorio della Regione Puglia l’unità produttiva per la quale intende realizzare il progetto. Per le imprese di armamento, relativamente a progetti riguardanti navi e imbarcazioni, l’unità produttiva è la nave/imbarcazione; essere iscritta nel Registro delle Imprese o, nel caso di impresa artigiana, all’Albo delle Imprese Artigiane; essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti non essendo in stato di liquidazione volontaria, né sottoposta ad alcuna procedura concorsuale; essere in regola con gli obblighi contributivi di cui al Documento Unico di Regolarità Contributiva (D.U.R.C.); non aver chiesto, né aver ricevuto, altri contributi pubblici sul progetto oggetto della domanda; non costituisce causa di esclusione l’accesso ai benefici derivanti da interventi pubblici di garanzia sul credito, quali quelli gestiti dal Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. Sono ammessi a contributo i progetti ricadenti in una delle seguenti tipologie: progetti di investimento; progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale; progetti per la sostituzione o l’adeguamento di attrezzature di lavoro messe in servizio anteriormente al 21 settembre 1996 con attrezzature rispondenti ai requisiti di cui al Titolo III del D.lgs. 81/2008 s.m.i. e di ogni altra disposizione di legge applicabile in materia. Le imprese possono presentare un solo progetto riguardante una sola unità produttiva e una sola tipologia tra quelle sopra indicate. Per progetti tipologia 2 l’intervento può riguardare tutti i lavoratori facenti capo ad un unico datore di lavoro, anche se operanti in più sedi o più regioni. Per tipologia 1 (progetti di investimento), il progetto può essere articolato in più interventi/acquisti purché funzionali alla riduzione, eliminazione e/o prevenzione della medesima causa di infortunio o del fattore di rischio indicata dall’impresa nel modulo di domanda on line. In ogni caso, per i progetti di tipologia 1, la causa di infortunio o fattore di rischio per il quale il progetto viene presentato deve essere riscontrabile nel DVR (documento di valutazione dei rischi) o, nel caso di imprese non tenute alla redazione del DVR neanche nella forma prevista dalle procedure standardizzate, in altro documento di valore equipollente ai sensi della normativa vigente. Il contributo, in conto capitale, è pari al 65% delle spese ammesse. Il contributo è calcolato sulle spese sostenute al netto dell’IVA. In ogni caso, il contributo massimo erogabile è pari a € 130.000. Il contributo minimo ammissibile è pari a € 5.000. Per le imprese fino a 50 dipendenti che presentano progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale non è fissato il limite minimo di contributo. Sono ammesse a contributo tutte le spese direttamente necessarie alla realizzazione del progetto nonché le eventuali spese accessorie o strumentali, funzionali alla realizzazione dello stesso ed indispensabili per la sua completezza. Le spese, documentate, devono essere direttamente sostenute dall'impresa richiedente i cui lavoratori e/o titolare beneficiano dell'intervento. Sono anche ammesse a contributo eventuali spese tecniche, entro limiti precisati negli allegati 1 e 3 dell' Avviso. a) Intervento: Ristrutturazione o modifica strutturale e/o impiantistica degli ambienti di lavoro. a') Spese Tecniche: le spese tecniche sono ammissibili entro la percentuale massima del 10% rispetto ai costi di intervento, con un importo massimo di 10.000 euro, ad eccezione del mero acquisto di macchine/attrezzature per il quale la percentuale massima ammissibile è pari al 5% rispetto ai costi di intervento, con un importo massimo di 5.000 euro. Spese di progettazione ed elaborati a firma di tecnico abilitato; Spese per Direzione Lavori e coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione; Certificazioni di regolare esecuzione o collaudo; Relazioni e dichiarazioni asseverate sulle barriere architettoniche; Certificazioni relative alla prevenzione incendi; Certificazioni acustiche rilasciate da tecnici abilitati in acustica ambientale; Dichiarazione di conformità degli impianti; Denuncia di messa in servizio di impianti di messa a terra e relative verifiche; Denuncia di messa in servizio di impianto di protezione scariche atmosferiche (D.P.R. 462/01); Relazioni tecniche per la classificazione ambienti con pericolo di esplosione (Titolo XI D.Lgs 81/08); Denuncia di messa in servizio di impianti elettrici installati in luoghi con pericolo di esplosione (D.P.R. 462/01) e relative verifiche (art. 296 D.Lgs 81/08); Ogni altra documentazione o certificazione prevista per la materia su cui si chiede il contributo richiesta dalla specifica normativa; Perizia giurata; Oneri previsti per il rilascio di autorizzazioni o nulla osta da parte di enti e amministrazioni preposte. b) Intervento: Installazione e/o sostituzione di macchine, dispositivi e/o attrezzature con messa in servizio successiva al 21 settembre 1996. b') Spese tecniche: Relazioni tecniche in merito alle caratteristiche della nuova macchina e alle modifiche del layout produttivo; Certificati di prove, verifiche e collaudo della macchina (ove previsto); Perizia giurata; Ogni altra documentazione o certificazione prevista per la materia su cui si chiede il contributo richiesta dalla specifica normativa. c) Intervento: Modifiche del layout produttivo c') Spese tecniche: Progettazione, direzione lavori e certificazioni di regolare esecuzione o collaudo redatte da tecnico abilitato (in relazione agli specifici ambiti normativi); Dichiarazioni di montaggio e installazione secondo la regola dell’arte rilasciata dall'installatore; Ogni altra documentazione o certificazione prevista per la materia su cui si chiede il contributo richiesta dalla specifica normativa; Perizia giurata; Oneri previsti per il rilascio di autorizzazioni o nulla osta da parte di enti e amministrazioni preposte. d) Intervento: Interventi combinati, relativi alle tipologie a, b, c. d') Spese tecniche: Le spese tecniche e assimilabili riconoscibili sono strettamente legate alla tipologia di intervento effettuato e pertanto occorre fare riferimento ai casi a, b, c precedentemente riportati. e) Intervento: Sostituzione/ adeguamento di attrezzature di lavoro messe in servizio anteriormente al 21 settembre 1996 e') Spese tecniche: Certificati di prove, verifiche, certificazioni e collaudi della attrezzatura (ove previsto); Perizia giurata; Ogni altra documentazione o certificazione prevista per la materia su cui si chiede il contributo richiesta dalla specifica normativa. Le spese ammesse a contributo devono essere riferite a progetti non realizzati e non in corso di realizzazione alla data dell’8 aprile 2014.Resta a carico dell’impresa ogni onere economico nel caso in cui la propria domanda di contributo non si collochi in posizione utile ai fini del finanziamento nella successiva fase di inoltro on line o non superi le fasi di verifica o rendicontazione. Non sono ammesse a contributo spese relative ad acquisto o sostituzione di: dispositivi di protezione individuale nonché ogni altro relativo complemento o accessorio; automezzi e mezzi di trasporto su strada, aeromobili, imbarcazioni e simili; impianti per abbattimento emissioni o rilasci nocivi all’esterno ambienti di lavoro, o qualsiasi altra spesa mirata alla salvaguardia dell’ambiente; hardware, software e sistemi di protezione informatica fatta eccezione per quelli dedicati all'esclusivo ed essenziale funzionamento di sistemi (impianti, macchine, dispositivi e/o attrezzature) utilizzati ai fini del miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza; mobili e arredi; consulenza per la redazione, gestione ed invio telematico della domanda di contributo; adempimenti inerenti la valutazione dei rischi di cui agli artt. 17, 28 e 29 del D.lgs 81/2008 s.m.i.; interventi da effettuarsi in locali diversi da quelli nei quali è esercitata l’attività lavorativa al momento della presentazione della domanda; manutenzione ordinaria degli ambienti di lavoro, di attrezzature, macchine e mezzi d’opera; adozione e/o certificazione e/o asseverazione dei progetti di tipologia 2 relativi ad imprese senza dipendenti o che annoverano tra i dipendenti esclusivamente il datore di lavoro e/o i soci; le spese inerenti i compensi ai componenti degli Organismi di vigilanza nominati ai sensi del D.lgs 231/2001; acquisizioni tramite locazione finanziaria (leasing); mero smaltimento dell’amianto (lo smaltimento è ammesso solo nel caso in cui l'intervento rientri in un progetto complessivo volto al miglioramento delle condizioni di salute dei lavoratori dell'azienda nel quale è compresa rimozione amianto ad esempio presente in coperture, per coibentazione e similari); acquisto di macchinari o apprestamenti indispensabili per l'erogazione di un servizio o per la produzione di un bene, di cui l’impresa non dispone ma che deve comunque possedere per avviare l’impresa o una nuova attività; costi del personale interno: personale dipendente, titolari di impresa, legali rappresentanti e soci.
Nella tarda mattinata di oggi il sindaco di San Giorgio Jonico, Giorgio Grimaldi, accompagnato dagli assessori Pietro Venneri e Mauro Sessa, ha incontrato una delegazione della locale Confcommercio guidata dal presidente Giancarlo Piccione . Scopo dell’incontro l’analisi della situazione venutasi a creare a seguito della approvazione delle nuove tariffe raccolta e smaltimento rifiuti TARES, in applicazione degli indirizzi fissati dal D.P.R 158/99. L’applicazione della Tares, con le modalità indicate dal Governo, determina, come è noto, un pesante aggravio degli importi tariffari sulle attività commerciali individuate come maggiori produttori di rifiuti (commercio di ortofrutta, ristorazione e bar). Gli incrementi tariffari determinati a San Giorgio, per tali categorie sono di notevole entità. Appesantimenti difficilmente sostenibili nella attuale congiuntura caratterizzata da un pesante calo dei consumi e da un conseguente stato di grave disagio delle imprese. Negli scorsi giorni si sono svolti ripetuti incontri, alcuni con una larga partecipazione di operatori commerciali che hanno rappresentato unitamente alla Confcommercio i devastanti effetti degli aumenti sui risicati bilanci delle imprese. Il sindaco Grimaldi si è impegnato a far approvare dal Giunta programmata per domani, un intervento a sostegno delle categorie più penalizzate che consentirà una prima consistente riduzione del 25% circa dell’importo complessivo da corrispondere. La Giunta disporrà inoltre un rinvio della prima rata di pagamento a fine gennaio, In questo periodo gli uffici commerciali e la Confcommercio daranno assistenza alle imprese interessate per ottenere il pieno riconoscimento di alcune riduzioni tariffarie previste dal Regolamento comunale che disciplina la TARES attraverso il quale le singole aziende in relazione alla propria specifica attività e collocazione potranno conseguire un ulteriore abbattimento del costo del servizio (sino ad un massimo del 40/50%). Va dato atto che, nella attuale situazione normativa e di disponibilità di bilancio, l’Amministrazione locale si è particolarmente impegnata, è necessario ora che da subito si avvii un confronto relativamente alle applicazioni del tributo 2014. Un confronto che non potrà prescindere dall’affrontare il tema della raccolta differenziata, dalla cui attuazione dipende la possibilità di un sostanziale e strutturale ridimensionamento degli oneri sulla raccolta dei rifiuti a carico delle imprese, specie quelle che producono scarti alimentari. Altro impegno assunto dall’Amministrazione Comunale è di intervenire per debellare il fenomeno dell’abusivismo commerciale specie nel settore della vendita di prodotti ortofrutticoli, una situazione che contribuisce ad incrementare i costi di gestione dello smaltimento dei rifiuti. Confcommercio e Amministrazione di San Giorgio, approvata la delibera di giunta e definita un’ attenta analisi della platea dei contributi, torneranno ad incontrarsi per organizzare una adeguata attività di comunicazione e di assistenza a tutte le imprese locali.
1. Le centraline di monitoraggio dell’aria del quartiere Tamburi per quanto riguarda gli IPA e le polveri sottili sono interamente gestite da ARPA Puglia che acquisisce, elabora, valuta e valida i dati monitorati, pubblicando sul suo sito i dati che la stessa Agenzia ritiene più idonei. Nella recente “Relazione sui dati della qualità dell’aria – Taranto Gennaio 2013 – Ottobre 2013”, ARPA Puglia ha evidenziato che “Dai dati mostrati non si evidenziano anomalie nel funzionamento dei monitor di IPA installati”, pubblicando conseguentemente i dati sul suo sito web. E’ comunque da tenere presente che anche nel periodo evidenziato i dati di IPATOTALI sono stati rilevati e acquisiti dal server dati collocato presso la sede del Dipartimento Provinciale di Taranto di ARPA Puglia, al quale ILVA può accedere direttamente in forza di quanto previsto dall'art. 4 del contratto di comodato. Dai dati monitorati non risulta quindi essere corretta l’affermazione che nel periodo indicato mancassero i dati di polveri sottili (PM10 e PM2,5) dal momento chetali dati sono presenti nei tabulati pubblicati da ARPA Puglia. 2. E’ da sottolineare che la normativa europea e quella nazionale di recepimento, prevedono per il PM10 un limite giornaliero di 50 µg/m3 da non superare per più di 35 volte nell’anno (affiancato al valore di 40 µg/m3 come media annuale), mentre per il PM2,5 è previsto il solo limite di 25 µg/m3 medio annuale. A ogni modo, i valori di PM10 rilevati il giorno 13 dicembre2013 sono stati inferiori al limite giornaliero di 50 µg/m3 su tutte le postazioni come rappresentato dai dati di ARPA Puglia disponibili su web. Inoltre, si ricorda che gli sforamenti operati da ILVA nel corso del 2013 del limite giornaliero di 50 µg/m3 sono stati pari a 8, quindi ben al di sotto dei 35 concessi dalla normativa. Per il PM2,5non risulta corretto il confronto del valore medio giornaliero con il limite riferito alla media annuale; nonostante ciò, i valori medi riportati nella recente relazione di ARPA Puglia avente a oggetto “Relazione sui dati della qualità dell’aria – Taranto Gennaio 2013 – Ottobre 2013” evidenziano il rispetto del limite di 25 µg/m.
La vicenda Tarsu ha evidenziato come lo stato di difficoltà tra le imprese del Terziario del capoluogo sia ormai incontenibile. Una situazione di grave difficoltà che le imprese hanno voluto manifestare, in modo civile e democratico, prendendo parte ai lavori del Consiglio comunale lo scorso 30 novembre. A tal fine il presidente provinciale di Confcommercio, Leonardo Giangrande, scrive al sindaco Ippazio Stefano e agli otto capigruppo del Consiglio comunale per sollecitare il rispetto degli impegni assunti in quella sede. Il confronto tra le tariffe Tarsu di Taranto e quelle di altri capoluoghi pugliesi evidenzia come, a causa del dissesto, le imprese locali stiano subendo pressioni tributarie superiori. Nel corso del Consiglio comunale del novembre scorso i capigruppo della maggioranza sottoscrissero un documento con il quale, seppure in modo affrettato, venivano assunti alcuni impegni: in direzione di una generale rivisitazione del sistema impositivo locale (Tarsu, Tosap), e dell’avvio di un tavolo che garantisse al partenariato un confronto costante riguardo ai processi decisionali finalizzati a riqualificare la gestione della macchina amministrativa e dei servizi comunali e a costruire percorsi di nuovo sviluppo della economia jonica in grado di restituire fiducia alle imprese. E’ necessario che il confronto promesso – incalza il presidente di Confcommercio- venga avviato immediatamente, giacché gli aumenti della Tarsu, comunque deliberati, rischiano nel contesto economico attuale, di far scattare la molla della protesta, questa volta difficilmente controllabile. L’auspicio è che per il bene della città si sappia lavorare tutti assieme per obiettivi concreti e misurabili nel tempo che facciano sentire i tarantini degnamente rappresentati a tutti i livelli.
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