Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - Economia, Lavoro & Industria
×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 170

Economia, Lavoro & Industria

Economia, Lavoro & Industria (1903)

Difendere e salvaguardare, nella procedura di amministrazione straordinaria, le imprese dell'indotto dell'Ilva, non significa solo tutelare la parte vitale del tessuto produttivo del nostro territorio ma significa soprattutto intravedere un futuro per lo stabilimento e avere la certezza del risanamento ambientale ai costi previsti".

Non ha dubbi Michele Mazzarano, consigliere regionale Pd, convinto com'è del fatto che "non riconoscere i crediti maturati dalle imprese subfornitrici del siderurgico" significa "condannare al fallimento i titolari e alla disoccupazione migliaia di lavoratori: tale scenario non è solo catastrofico per il suo impatto economico e sociale; questa prospettiva compromette radicalmente la possibilità di proiettare l'esistenza futura della fabbrica e la possibilità di continuare, con maggiore determinazione e certezza di risorse, la ciclopica opera di risanamento ambientale dello stabilimento".

Secondo l'esponente Pd, infatti, la rete delle imprese coinvolte che aspirano al riconoscimento di imprese strategiche e, in quanto tali, al riconoscimento dei crediti vantati, "sono soprattutto piccole e medie imprese che esprimono, per parco macchine, capacità realizzative di manufatti e numero dipendenti, una qualità difficilmente sostituibile se non ricorrendo a ditte extraterritoriali il cui impiego comporterebbe un aggravio pesante dei costi, compresi i costi del risanamento ambientale. Pertanto, sicuro della consapevolezza che il Governo e i suoi commissari hanno dello straordinario valore di tale vertenza, è urgente - conclude Mazzarano - raccogliere tutte le forze per risolvere positivamente una vicenda che può avere effetto domino sull'intero Decreto Taranto compromettendone la portata eccezionale delle scelte che esso contiene e che riguardano l'Ilva e la città di Taranto”.

Dal 22 gennaio scorso il dott. Michele Campanelli è il nuovo direttore della Direzione Territoriale del Lavoro di Taranto subentrando al dott. Giocondo Lippolis. Il dott. Campanelli ha 47 anni, è nato a Bari, e ha diretto la Direzione di Matera negli ultimi cinque anni. Abilitato alla professione forense, il dott. Campanelli ha anche retto per sei mesi ad interim la Direzione Territoriale del Lavoro di Brindisi.

Si terrà oggi pomeriggio, alle ore 15 a Roma nella sede del ministero per lo Sviluppo economico, l'atteso incontro con le imprese di autotrasporto dell'indotto Ilva e le rispettive organizzazioni sindacali. A darne notizia è Biagio Provenzale, segretario provinciale di Trasporto unito Fiap, che, insieme ai segretari di Anita, Confetra, Fai-Conftrasporto, Confartigianato trasporti, Cna-Fita, Fisi, Sna Casartigiani autotrasportatori. Al vertice parteciperanno anche i commissari straordinari Ilva, Corrado Carrubba, Piero Gnudi e Enrico Laghi.

La richiesta che sarà avanzato ai commissari e ai rappresentanti del ministero sarà quella di onorare i crediti che queste imprese hanno nei confronti di Ilva facendo capire ai vertici ministeriali che una ripresa dei lavori da parte di queste aziende è impossibile, poiché il settore nello specifico avanza più di sei mensilità, situazione che, allo stato attuale, non permette finanziariamente la ripresa del servizio.

Tenendo conto, infatti, che l’autotrasporto  dalle proprie commesse ricava solo il 5-10% di utile e che i costi della produzione dei servizi sono notevoli, è impensabile riprendere a lavorare con i debiti che le stesse hanno verso i loro fornitori e verso lo Stato "per colpa dell’inadempienze dell’Ilva". Allo stesso tempo possibilità di lavoro alternativo non esiste, per questo motivo la maggioranza di queste imprese è destinata alla chiusura. Sono, infatti, più di 300 le imprese coinvolte con un credito vantato di circa 15 milioni di euro solo del settore autotrasporto dell’acciaieria di Taranto

Il Segretario Provinciale dello Sna Casartigiani Stefano Castronuovo ha commentato la convocazione dichiarando: “Apprezziamo l’attenzione che il Ministero ha dimostrato di avere per l’indotto dell’autotrasporto", afferma Stefano Castronuovo, segretario provinciale dello Sna Casartigiani, il quale spera che nella riunione di oggi, "si riesca a garantire a queste imprese, e ai propri dipendenti, il sostentamento necessario per ripartire, vista la particolare situazione della nostra città. Più volte - aggiunge Castronuovo - abbiamo scritto ed evidenziato lo stato del settore che si è visto togliere a poco a poco le prospettive di lavoro a incominciare dal porto di Taranto a finire alla vicenda Ilva".

Sulla questione “indotto” e sul clima che si vive nella città, il segretario provinciale Sna Casartigiani ritiene che la città "debba ritrovare l’unione e la coesione, non devono esistere lavoratori o cittadini di serie A o di serie B, in questa vicenda ci sono solo vittime, le aziende che hanno lavorato e non sono state pagate, i lavoratori dell’indotto che si ritrovano senza lavoro, e la città che piange i suoi morti di tumore, per questo motivo - conclude Castronuovo - oggi chiederemo anche progetti sul futuro della nostra città, una città che è già in default socio economico”.

 

Grande attenzione su criticità legate all'indotto. Chiesto un rapido rasserenamento del clima per ripresa lavoro. Per il pregresso assicurata la loro disponibilità a soluzioni che garantiscano l’indotto locale.

A una settimana dalla nomina, fitto programma di incontri, oggi a Taranto, per i Commissari  di ILVA in amministrazione straordinaria Corrado Carrubba ed Enrico Laghi (indisposto il Commissari o Piero Gnudi ha seguito gli incontri da Roma). Nel corso della mattinata hanno incontrato Umberto Guidato (Prefetto di Taranto), Ippazio Stefàno (Sindaco di Taranto) e Monsignor Filippo Santoro (Arcivescovo di Taranto), dando continuità al dialogo già attivato nei mesi precedenti da Gnudi e Carrubba.
I Commissari  hanno confermato, come già emerso nel corso del vertice a Roma con i sindacati, l’impegno a trovare le risorse per i lavoratori dell’appalto.
Il collegio Commissariale, inoltre, ha fornito rassicurazioni circa il pagamento degli stipendi di gennaio per i dipendenti ILVA, e il suo impegno affinchè – in attesa della conversione in legge del decreto che sbloccherebbe ingenti risorse per Taranto – si acceleri lo sblocco delle risorse Fintecna (secondo quanto dichiarato dall’amministratore delegato di Cassa Depositi Prestiti Giovanni Gorno Tempini durante l’audizione in Senato) e dei capitali sequestrati alla famiglia Riva (nell’ambito del procedimento per frode fiscale).
Nel pomeriggio, subito dopo il confronto all'interno del polo siderurgico tarantino con dirigenti e prime linee di stabilimento, i tre Commissari  hanno incontrato il Presidente di Confindustria, Vincenzo Cesareo, e i custodi giudiziari.
Al rappresentante degli industriali ionici, i Commissari  hanno ribadito l'auspicio di un rapido rasserenamento delle criticità legate alle forniture e alle tensioni nell'indotto. Come già emerso nelle settimane scorse nel corso dell'audizione al Senato del Commissari o straordinario Piero Gnudi, la procedura di amministrazione straordinaria garantisce – nel rispetto della normativa vigente, tenuto anche conto delle proposte di emendamento al testo del D.L. 5 gennaio 2015 n. 1 – i pagamenti legati alle nuove forniture anche nella prospettiva delle risorse finanziarie che, si prevede, potranno essere disponibili. Per quanto riguarda il pregresso, i Commissari  hanno assicurato tutta la loro disponibilità a identificare soluzioni che garantiscano l’indotto locale.


 

 

 

Da maggio prossimo la ASpl si chiamerà NASpl (Nuova Assicuazione Sociale per l'Impiego).

 

La legge delega di Riforma del Lavoro, il Jobs Act, ha introdotto importanti novità in tema di ammortizzatori sociali: l’ASpI, assicurazione per l’impiego introdotta dalla Legge Fornero, da maggio 2015 cambierà infatti volto e si chiamerà NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego). Una volta che questa si esaurirà, però, i lavoratori che permarranno nella condizione di disoccupazione con un ISEE basso potranno fruire dell’assegno di disoccupazione (Asdi) per un massimo di 6 mesi. Ad introdurre questa ulteriore tutela di sostegno al reddito per i lavoratori percettori della nuova NASpI, in via sperimentale dal 1° maggio 2015 al 31 dicembre 2015, è stato il decreto legislativo attuativo della legge 183/2014.

Requisiti

A regime, ad avere accesso all’Asdi saranno solo i lavoratori disoccupati che:

  • abbiano fruito della NASpI per la sua intera durata senza trovare occupazione;

  • si trovino in condizioni economiche, verificabili tramite l’ISEE e definiteattraverso un decreto del Ministero del Lavoro e del Ministro dell’Economia;

  • siano aderenti a un progetto personalizzato del centro per l’impiego.

    Per il 2015 potranno accedere all’Asdi solo:

  • i lavoratori con nuclei familiari in cui siano presenti minorenni;

  • i lavoratori in età vicina alla pensione.

    Importo e pagamento

    L’importo Asdi sarà pari al 75% dell’ultima NASpI conseguita se non superiore all’assegno sociale (circa 450 euro), con possibili incrementi basati sui carichi familiari. L’erogazione del contributo avverrà tramite strumenti di pagamento elettronico.

    Decreto attuativo

    Per i dettagli definitivi (incrementi, limiti di cumulo dell’Asdi con i redditi derivanti da una nuova occupazione, graduale riduzione in relazione ai redditi e alla persistenza della stessa nuova occupazione e così via) sarà necessario attendere il successivo decreto attuativo. Tra le condizioni per accedere all’assegno il lavoratore è prevista l’adesione del lavoratore ad un progetto personalizzato proposto dai Centri per l’Impiego che dovrà contenere specifici programmi di ricerca attiva di lavoro.


"Esprimo vivo compiacimento per la lettera che il presidente della Regione, Vendola, ha inviato al presidente del Consiglio, Renzi, sulla delicata vicenda che riguarda i lavoratori Ilva e quelli dell’indotto. Si tratta di un primo atto formale rispetto ad una questione che tesse le sue trame sul telaio del Governo nazionale ma su cui, come Regione, intendiamo porre il massimo dell’attenzione e della pressione istituzionale".

Ad affermarlo è l'assessore regionale alle Risorse agro-alimentari, Fabrizio Nardoni, il quale spiega che nel testo "che ho avuto modo di  leggere dopo aver espresso apprezzamento sul nuovo protagonismo statale sancito all’interno del Decreto della vigilia di Natale, e sul riconoscimento del Contratto Istituzionale di sviluppo che privilegia l’istituzione di una unica cabina di regia e di governance multilivello chiamata a gestire la complessità di tutti i programmi di riqualificazione e rilancio della città bimare, il presidente Vendola chiede anche un intervento deciso da parte del Governo per fugare alcuni dubbi e rasserenare gli animi già provati della mia città, in ordine soprattutto ai livelli occupazionali, alle garanzie sociali e all’esigibilità dei crediti vantati dai fornitori e dalle aziende dell’appalto".

Un intento che l'assessore Nardoni sente "di condividere perché così come esplicita il Governatore della Puglia, siamo di fronte ad una fase delicata del futuro produttivo e occupazionale di Taranto tra risanamento ambientale, salvaguardia della salute e la salvaguardia delle esigenze occupazionali sia dirette che dell’indotto. La lettera del presidente Vendola, inoltre, - aggiunge Nardoni - esprime una preoccupazione che sento di condividere rispetto agli assetti occupazionali e produttivi alla vigilia di un passaggio chiave per l’azienda che da qui a poco passerà ad una amministrazione in regime di straordinarietà, che rischierebbe di compromettere non solo la sussistenza degli attuali contratti di solidarietà in regime interno ormai da alcuni mesi, ma anche la certezza dell’intero ammontare dei crediti vantati dalle aziende. Temi che riguardano il contingente ma anche il futuro di una intera comunità a cui come assessore regionale del territorio riconfermo, se mai ce ne fosse bisogno, tutto il mio sostegno istituzionale. La prossima settimana a tal proposito - conclude Nardoni - riporterò nuovamente, come assessore del territorio, la questione in giunta e chiederò al Presidente Vendola incontri con le aziende del sistema degli appalti e le rappresentanze dei lavoratori".

I temi forti della battaglia sindacale di questi giorni relativi ai bacini occupazionali e alle garanzie per i lavoratori diretti e indiretti, ma anche la richiesta di ricorso ai fondi Fintecna per pagare prioritariamente gli stipendi dei lavoratori delle imprese dell’appalto sono alla base di un intervento di Giuseppe Massafra, segretario generale della Cgil di Taranto.

“Non c'è più tempo, - sottolinea con forza Massafra - le risposte che aspettiamo dal Governo devono arrivare subito! Prima che le tensioni di questi giorni possano arrivare ad una condizione di ingestibilitá ed estendersi anche ai lavoratori diretti dell'Ilva, anche in conseguenza della fine del contratto di solidarietà e alla attuale impossibilità di una sua proroga per effetto dell'intervento dell'amministrazione straordinaria, chiediamo - aggiunge Massafra - che il Governo intervenga con urgenza su tre punti nodali:  garantire la possibilità di ricorrere al contratto di solidarietà anche in regime di amministrazione controllata ed estendere la sua efficacia anche alle aziende dell'indotto;  ricorrere al fondo Fintecna (150 Mln), anche attraverso l'anticipazione dal fondo strategico, per pagare i crediti delle imprese dell'indotto affinché siano prioritariamente saldate le retribuzioni arretrate dei lavoratori e garantita la continuità delle attività.; e infine chiediamo che venga inserito nel Decreto il riferimento al bacino occupazionale e alla clausola sociale per i lavoratori del sistema degli appalti, quale unico strumento di riferimento per garantire tutti i livelli occupazionali. Queste - conclude il segretario Cgil - sono le risposte urgenti alle improrogabili esigenze manifestate in questi giorni e rappresentano il solco per proseguire sul complicato percorso del rilancio del sistema sociale, economico e produttivo di questo territorio”.

 

Al termine di una nuova e intensa giornata di protesta, che ha  portato lavoratori e organizzazioni sindacali a disporre blocchi stradali e presidi, la voglia e la determinazione di far sentire la propria voce è più sempre più forte. 

Si manifesta da quattro giorni in difesa dei crediti vantati nei confronti dell'Ilva e per chiedere garanzie in merito al proprio futuro occupazionale.

Intorno alle 18,00 sono stati rimossi i blocchi stradali attuati da questa mattina a Taranto sulla statale 106 per Reggio Calabria e sulla statale Appia per Bari.

Resta il presidio sotto il Palazzo di Città   di Taranto.

Lunedì mattina, insieme ai lavoratori, le organizzazioni sindacali di Fim, Fiom e Uilm faranno il punto della situazione e decideranno le prossime iniziative in attesa di risposte concrete da parte del governo. L'impressione  è che la situazione stia peggiorando. I commissari dell'Ilva dove troveranno le risorse? E poi la mancanza di approvvigionamenti, il fermo di alcuni impianti e la mancanza di manutenzione oltre a creare problemi per la sicurezza potrebbero comportare la paralisi dello stabilimento.


Si respirava davvero un’aria nuova lo scorso 22 gennaio, nella Sala Eventi della Tenuta del Barco che, ubicata sul mare, ha fatto da perfetta cornice alla presentazione del progetto "La Spiaggia è Agorà. Un progetto pensato per i giovani e le donne che abbiano voglia di scommettere su di sé, organizzandosi in cooperativa per sviluppare un piano d’impresa attorno a cinque idee progettuali: 1) Servizi a supporto dell’industria cinematografica; 2) Servizi a supporto del turismo; 3) Servizi erogati da Operatori Tecnici Subacquei; 4) Servizi culturali e della logistica del turismo; 5) Servizi integrati alla famiglia-Mamme in Azione.

Erano presenti, tra gli altri, il Presidente dell’Associazione "B&B - Taranto Terra di Sparta" Angelo Locapo, Saverio Sebastio dell’Associazione "Taranto Città Spartana", Giuseppe Cassaro della "Echivisivi Produzione Cinematografica", produttrice del documentario "La città invisibile", Oronzo Corigliano dell’Associazione "Amici dei Musei Greci e Messapi-Museo Civico della Paleontologia e dell’Uomo di Lizzano", la SUN FILM Srl.  L’incontro ha avviato la prima fase di un processo di cambiamento del territorio ionico puntando prevalentemente sul suo patrimonio.

Tante infatti sono le bellezze storico-architettoniche e paesaggistiche che potrebbero portare un nuovo modello di crescita e nuova ricchezza che ruota anche attorno alla posizione particolare della città di Taranto.

Questa è infatti lo snodo di una rete turistica che racchiude località particolarmente suggestive. Basti pensare a Martina Franca, Alberobello, Polignano a Mare, Lecce, Il Parco archeologico di Egnazia, Matera, capitale europea della cultura.

È emersa l’emergenza di mettere a sistema tutta una serie di servizi a supporto del turismo per incentivare le presenze e portare nuova linfa alla città e ai territori collegati, come sottolineato dal Presidente del Centro Turistico ACLI di Taranto Cosimo Lafratta e dal Presidente dell’Associazione "B&B - Taranto Terra di Sparta" Locapo che ha anche dimostrato quanto possa essere redditizia l’attività turistica a Taranto, a torto considerata città scarsamente attrattiva.

L’incontro, grazie anche agli interventi dei presenti in sala, tra cui Saverio Sebastio dell’Associazione "Taranto Città Spartana", ha quindi evidenziato come questa città che evoca una storia antica di millenni, sia in grado, da splendida Araba fenice, di rinascere dalle sue stesse ceneri, grazie proprio alla sua Storia e alla sua cultura.

Una rinascita alimentata dalla Bellezza e simboleggiata dall’Albero dei talenti e della creatività che, grazie alla partecipazione di tutti, può fiorire rigoglioso in una ritrovata primavera.

Al Bello va anche affiancato il Buono rappresentato dalle tante risorse eno-gastronomiche, vero e proprio richiamo per i turisti provenienti da ogni dove e il Ben Fatto, centrato fondamentalmente su un’organizzazione di rete cui si ispira il progetto "La Spiaggia è Agorà".

All’incontro faranno seguito workshop operativi finalizzati a definire i piani d’impresa e ad esplorare eventuali opportunità agevolative.


 

Lo denuncia il sen. Dario Stefàno “Per imprenditori ittici solo 16 euro nella legge di stabilità”

“Possono bastare 16 euro per ogni singolo imprenditore ittico per investire e recuperare gli effetti della drammatica crisi di redditività in atto? Questa è la somma prevista dalla Legge di Stabilità per gli imprenditori della pesca, una delle principali vocazioni produttive delle nostre regioni meridionali, che viene così lasciata morire”. È la denuncia del senatore Dario Stefàno in una interrogazione al ministro Martina a cui chiede come intende rispondere a questa emergenza che rischia di ipotecare il futuro di un intero settore, vitale per le economie costiere del nostro territorio.

“La Legge di stabilità – prosegue Stefàno - come fra l’altro ha ben evidenziato in una recente intervista il presidente della Lega Pesca, Ettore Ianì, ha dimezzato la dotazione finanziaria per la pesca, consolidando una pessima prassi che a partire dal 2000 ha ridotto progressivamente dell’80% i fondi statali destinati al settore. Una situazione inaccettabile che ha acuito la crisi che oggi espone sempre più al tracollo migliaia di imprese e alla perdita di lavoro i membri degli equipaggi”.

“D’altra parte, anche sul fronte degli investimenti nel settore – prosegue ancora Stefàno - è da ritenersi gravemente fallimentare il bilancio della capacità di spesa dei fondi europei del FEP, circostanza allarmante in presenza di così consistenti riduzioni dei fondi statali, se è vero che, considerata anche la quota nazionale, il totale dei mancati investimenti e delle risorse andate in fumo ammonta alla cifra impressionante di 75,2 milioni di euro, di cui 55,2 milioni nell'anno 2014”.

 

“E’ urgente un’azione di rafforzamento della Direzione generale Pesca e Acquacoltura per mettere operatori ed imprese in grado di adempiere agli obblighi della nuova Politica Comune della Pesca e consentire alle imprese italiane di giocare sul mercato europeo senza svantaggi competitivi con le flotte di altri Paesi”.

“Peraltro – sottolinea Stefàno – è stata disattesa la risoluzione 7/00472, sottoscritta all'unanimità dalla Commissione Agricoltura della Camera a settembre scorso, che impegnava il governo a prevedere nella legge di stabilità sufficienti dotazioni per procedere all'attivazione degli strumenti del programma nazionale e a rafforzare la struttura ministeriale”.

“Vorremo sapere dunque dal Ministro – conclude Stefàno – se e come intende dare seguito a quella risoluzione per porre rimedio alla completa assenza di attenzione nei confronti della pesca, che viceversa è destinata a morire”.

 

Pagina 100 di 136