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Giornale di Taranto - Economia, Lavoro & Industria
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Economia, Lavoro & Industria

Economia, Lavoro & Industria (1902)

Con la firma dell'accordo di creazione del Distretto Urbano del Commercio (DUC), siglato da Comune di Taranto, Confcommercio e Confesercenti, prende forma un soggetto portatore degli interessi cittadini che contribuirà attivamente a sostenere ed a "mettere in rete" le iniziative utili a qualificare e sviluppare il sistema commerciale quale componente essenziale dello sviluppo economico dell'area urbana di Taranto.

"L'obiettivo - spiega l'assessore allo sviluppo economico, Valentina Tilgher- mira a promuovere l'aggregazione tra operatori in un'ottica di ottimizzazione delle risorse, di interrelazione tra commercio, turismo e valorizzazione dei prodotti del territorio, nonchè miglioramento della qualità degli spazi pubblici e della loro fruibilità, per offrire ai cittadini ed a chi viene da fuori un ambiente più accogliente e vivibile. Attraverso il DUC il Comune, le associazioni di categoria ed altri soggetti economici del territorio, in piena sinergia tra loro, possono gestire in comune determinati aspetti dell'attività commerciale rispetto a quella individuale e programmare e rivitalizzare lo sviluppo economico del territorio".

"Un primo passo è già stato fatto- conclude l'assessore- attraverso la presentazione della domanda di finanziamenti destinati ai DUC che, se concessi, serviranno a finanziare attività di qualificazione dell'offerta commerciale Tarantina e di promozione del territorio".

 

Incontro con il Ministro per il mezzogiorno De Vincenti per la delegazione USB. “Abbiamo ribadito con forza la nostra posizione – afferma Franco Rizzo, coordinatore provinciale USB -. Bisogna nazionalizzare. Mittal non è la soluzione per l’Ilva di Taranto. Respingiamo qualsiasi proposta che preveda esuberi, applicazione del jobs act, scorporo delle aziende e l’azzeramento dell’appalto. Tra l’altro tutto questo senza alcun tipo di garanzia per la salute e per l’ambiente”. Il ministro ha però ribadito che non è possibile effettuare la nazionalizzazione per una questione legata alle normative europee. “De Vincenti ha fatto intendere che non è in discussione il jobs act, ma solo la questione economica e che detto che l’Europa ci vieta la nazionalizzazione, ma è una notizia non vera perché in Francia e in Germania è accaduto e non capiamo perché in Italia non possa essere fatto. Inoltre il fronte di chi chiede la nazionalizzazione è cresciuto enormemente. E questo dovrebbe far rifletter. A questo punto abbiamo sottolineato che non ci fermeremo, che non smetteremo di lottare. Gli abbiamo anche chiesto che tutte le eventuali bonifiche vengano effettuate recuperando le maestranze dell’appalto Ilva che hanno già perso il lavoro negli ultimi anni e che la regia dei lavori non debba essere affidata ai commissari che hanno creato intorno alla questione Ilva una serie di problematiche, ma ad una gestione di soggetti locali con capacità specifiche. Inoltre abbiamo raccontando al ministro tutto ciò che i commissari stanno permettendo ad alcuni personaggi con le assunzioni fatte negli ultimi dodici mesi in quel di Milano”.

USB ha anche sostenuto con forza la necessità della presenza ai tavoli di concertazione delle istituzioni locali, quali Comune e Regione. “Non si tratta della classica crisi, questa è una partita di enorme portata che coinvolge un’intera città. Non si può parlare di cose riguardanti Taranto, senza i padroni di casa. Il Governo deve fare gli interessi della città e della Nazione”, conclude Rizzo. 

 

“Con un emendamento al Ddl AC. 4619, dal titolo “Nuove disposizioni in materia di iscrizione e funzionamento del registro delle opposizioni e istituzioni di un prefisso unico nazionale per le chiamate telefoniche a scopo promozionale e di ricerche di mercato”, ho fatto richiesta di soppressione dell’articolo 2, con il quale si vorrebbe istituire un prefisso unico per tutti i call center, anche quelli delocalizzati, che operano in outbound. Il permanere di tale articolo metterebbe a rischio oltre 25.000 posti di lavoro, ponendo in crisi l’intero settore che impegna molti giovani, soprattutto nel sud Italia”.

A dichiararlo è l’onorevole Ludovico Vico, che con il suo emendamento dà voce ai lavoratori e alle istanze avanzate dai sindacati di categoria Slc-Cgil, FistEl- Cisl e Uilcom – Uil. Attraverso l’istituzione di un “numero unico”, infatti, aumenterebbe il rischio di delocalizzazione dei call center dall’Italia all’estero da parte delle aziende. Condizione che crea non poche preoccupazioni tra gli operatori del settore.

“La tutela di utenti che non vogliono ricevere offerte commerciali telefoniche e la regolamentazione di un settore che va necessariamente disciplinato in maniera più chiara, in modo da disincentivare la concorrenza sleale – dice Vico – non può passare attraverso un provvedimento che mette a repentaglio il lavoro di migliaia di giovani, ma deve essere garantita tramite il potenziamento del registro delle opposizioni e delle norme che lo regolano, così come previsto dallo stesso Ddl”.

Dopo l’approvazione al Senato (avvenuta lo scorso 2 agosto) e la presentazione degli emendamenti, il Ddl sarà sottoposto all’esame delle commissioni competenti (IX Commissione Trasporti e X Commissione Attività produttive).

“Mi auguro – conclude il deputato Dem – che a tutela dei lavoratori, l’emendamento soppressivo dell’art.2 venga accolto”.

 

 

Il GAL Terre del Primitivo, insieme ad altri 4, ottiene dalla Regione Puglia il punteggio più alto nell’ambito del nuovo Piano di Azione Locale. È stata infatti ufficializzata la graduatoria delle strategie di sviluppo locale nell’ambito del PSR 2014-2020. In sostanza, si punta a premiare quei progetti che possano supportare lo sviluppo dei territori rurali e costieri.

Il GAL Terre del Primitivo è stato premiato per struttura e impostazione del PAL, il Piano di Azione Locale, ottenendo così una dotazione finanziaria pari a 6.620.000 euro, di cui beneficeranno i territori di sua pertinenza, che si estendono tra le province di Taranto e Brindisi.  

Concretamente, si punta a creare occupazione attraverso nuove start up nel settore del turismo e del commercio, verranno supportati i progetti in rete promossi dagli operatori e i servizi al turismo. Lo stesso nome scelto per il PAL, e cioè “Museo diffuso delle Terre del Primitivo”, rende l’idea di un territorio inteso come museo a cielo aperto, ricco e variegato, in cui ogni elemento ne costituisce l’identità.

“Siamo molto soddisfatti- commenta il Presidente del GAL Terre del Primitivo Dario Daggiano- e immediatamente operativi. Insieme ad altri 4 GAL abbiamo ottenuto il punteggio maggiore, ben 42 punti, il massimo che la Regione ha concesso. Mi sento in dovere di ringraziare l’intero staff tecnico e tutti i consiglieri per il risultato ottenuto, che è frutto di un lavoro di squadra. Forti di questo risultato e della fiducia che la Regione ha riservato al nostro PAL, dobbiamo andare avanti, mettendo in atto azioni e misure che possano sostenere le attività imprenditoriali e lo sviluppo economico del territorio. Ci crediamo fortemente”.

In totale sono 23 i GAL finanziati, con una dotazione complessiva di 161 milioni di euro, che guarda anche alla sostenibilità ambientale, economica e sociale.

“Adesso siamo in attesa della convenzione- spiega il Direttore del GAL Terre del Primitivo Rita Mazzolani- e, subito dopo la sigla, saremo in grado di procedere, nel rispetto di quanto scritto nel piano. Ci tengo inoltre a sottolineare che la graduatoria riguarda nello specifico le sottomisure 19.2 e 19.4 del Programma di Sviluppo Rurale e che, in questi mesi, abbiamo lavorato in un’ottica di condivisione con gli attori del territorio, dai Comuni alle associazioni di categoria, creando una strategia partecipata”. 

Importanti novità per le cooperative contenute nel cosiddetto “Decreto Mezzogiorno” il provvedimento legislativo recentemente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale che reca disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno.

Innanzi tutto il provvedimento “resto al Sud” rivolto ai giovani, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che vogliano cimentarsi nei settori dell’artigianato, dell’industria, della pesca e dell’acquacoltura, ed anche per i servizi compresi quelli turistici, consente di farlo anche costituendosi in cooperativa.

Viene anche prevista l’istituzione e la disciplina delle ZES (Zone Economiche Speciali) e, finalmente, viene chiarito con uno specifico articolo che per essere qualificati imprenditori agricoli le cooperative agricole possono svolgere anche in via esclusiva le attività connesse ex art. 2135 c.3 del Codice Civile (es. trasformazione e commercializzazione) senza obbligo di dover simultaneamente svolgere anche una attività agricola principale ai sensi dell’art. 2135 CC. Comma 1.

Importanti anche i provvedimenti per la pesca e l’acquacoltura, che può direttamente beneficiare delle provvidenze dell’intervento “resto al Sud” e per le relative cooperative che possono ottenere i finanziamenti e le agevolazioni previsti dall’art. 17 della legge 49/1985 nota come legge Marcora.

Infine una norma a favore dei dipendenti da imprese della pesca marittima, ivi compresi i soci delle cooperative della piccola pesca ex L. 250/58: l’art. 10 infatti estende l’indennità giornaliera omnicomprensiva, pari a 30 euro, già prevista per i suddetti lavoratori, in relazione ai periodi di sospensione dell’attività lavorativa derivante da misure di arresto temporaneo obbligatorio – ai periodi interessati da misure di arresto temporaneo non obbligatorio; detta estensione è disposta per lo stesso anno 2017 e fino a un periodo complessivo per ciascun lavoratore di 40 giorni (di sospensione per arresto temporaneo non obbligatorio).

                        

“A tutt’oggi la Regione Puglia non ha ancora convocato il tavolo regionale sulle Zes (Zone economiche speciali) e non ha ancora provveduto alla mappatura delle aree e ai relativi Piani Strategici".

Ad evidenziarlo è il parlamentare del Pd ionico, Ludovico Vico, che interverrà questa sera al dibattito “ZES (Zone economiche speciali)- Un’opportunità per il Mezzogiorno”, organizzato dal Partito Democratico di Grottaglie in occasione della Festa de l’Unità 2017.

“La norma attuativa del Governo, in merito alle Zes – spiega Vico -, sarà promulgata entro metà ottobre con un Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio dei ministri). È bene ribadire ciò, come è doveroso ricordare che, sulle procedure che sono in capo alle Regioni (per quelle interregionali c’è eventualmente anche una sovrintendenza della Presidenza del Consiglio), occorre intanto candidarsi (benché le aree siano già state individuate), così come hanno già fatto le altre regioni del sud Italia. Diventa perciò importante che entro il mese di settembre venga proposta al Ministero del Mezzogiorno la candidatura con lo studio preliminare per la Zes interregionale Taranto – Matera e per quella Bari –Brindisi”.

Intanto, per il pomeriggio di domani, lunedì 18 settembre, è stata convocata a Matera un’iniziativa congiunta sulla Zes interregionale Taranto-Matera, promossa dal Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, e il Ministro per la Coesione territoriale e per il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, alla quale prederanno parte i sindacati, Confindustria e le istituzioni locali.

“Si parla molto di Zes – dice il deputato Dem –, ma in Puglia si continua a fare poco per realizzarle. Credo si stiano perdendo di vista i benefici che le Zone economiche speciali portano al territorio. Allora è bene rammentare di cosa stiamo parlando. Le Zes sono aree geografiche nell’ambito delle quali un’Autorità governativa offre incentivi a beneficio delle aziende che vi operano, attraverso strumenti e agevolazioni che agiscono in un regime agevolato rispetto a quelli vigenti per le ordinarie politiche nazionali. Un regime fiscale di vantaggio, che contempla l’abbattimento totale della tassazione su alcune tipologie di imprese; procedure amministrative semplificate; possibilità di rimpatrio agevolate di investimenti e profitti; dazi ridotti su importazioni ed esenzione su tasse per esportazione; canoni di concessione agevolati. Questi sono solo i principali vantaggi offerti in caso di insediamento produttivo nel territorio di riferimento. Ma già solo per questo è facile comprendere che il territorio di Taranto non può perdere questa grande occasione”.

Nei Paesi della Unione Europea sono attualmente operative circa 91 Zone Franche (comprensive delle Zone Economiche Speciali), alcune delle quali - Irlanda (Shannon), Portogallo (Madeira), Polonia, Lettonia - possono essere individuate come vere e proprie best practices nell’ambito dell’attrazione di investimenti per imprese in cerca di nuove opportunità e nuovi sbocchi di mercato.

“Auspico – conclude il deputato Dem - che nei prossimi giorni la Regione convocando il tavolo regionale esamini per Taranto anche la richiesta dell’individuazione della Zes interregionale, avanzata dalla Regione Basilicata, consentendo a nostro territorio di competere con le best practices del resto d’Europa”.

 

La Fim Cisl torna nuovamente a porre attenzione sulla gestione dei Commissari Straordinari in merito alla delicata situazione dell’ILVA, alla Cassa Integrazione, la mancata osservanza dell’accordo siglato al MISE lo scorso 27 febbraio 2017, e lo stato impianti.

   

    Ieri mattina la Segreteria territoriale e le RSU Ilva di Taranto hanno inviato al viceministro allo Sviluppo Economico,  ai Commissari Ilva ed alla direzione di stabilimento un documento relativo allo stato in cui versa lo stabilimento tarantino.

 

In particolare si parla di una gestione lontana dalla realtà “in cui si legge nel documento dell’organizzazionensindacale, l’elemento umano, della sua sicurezza, non viene preso in considerazione, ma dove lasciarlo a casa come accaduto per il PLA o per i Tubifici/Erw e Rivestimenti “qualche giorno in più” non ha la giusta attenzione”.

 

Partite, quelle elencate, che “se pur sembrano divise tra loro” sono collegate “dalla volontà di gestire, da parte dei commissari, la Cassa Integrazione come strumento per far cassa, di fatto trascurando le reali necessità degli impianti. Le manutenzioni (o meglio i suoi organici) non vengono utilizzate per mettere a posto le condizioni fatiscenti delle linee ma come “numeri” da lasciare a casa solo per far quadrare i conti”.


Ad aggravare la situazione, fa rilevare la Fim Cisl, “c’è anche il pericolo, fin qui trascurato, della scadenza delle certificazioni dei tubifici, che, qualora non dovessero ripartire, non potrebbero essere rinnovate già dal prossimo dicembre. Paradosso a cui, come riferitoci da alcuni gestori, si potrebbe porre rimedio con le commesse che sono alle porte di ILVA e a cui da tempo chiediamo come Fim di dar seguito. A seguito di una richiesta d’incontro già inviata al MISE dalle organizzazioni sindacali  – conclude il documento -  la nostra osservazione è finalizzata a che il governo intervenga su Ilva con urgenza”.

Venerdì, 04 Agosto 2017 06:29

ILVA TARANTO/ INCONTRO IN REGIONE

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PER CGIL E FIOM  necessario allargare il tavolo di confronto.

 All’indomani dell’incontro svoltosi presso la Regione Puglia ieri 2 agosto 2017, tra il presidente Michele Emiliano, l’assessore alle attività produttive Michele Mazzarano,  il presidente della task force per l’occupazione, Leo Caroli e le segreterie di Fiom CGIL e CGIL Taranto, i rispettivi segretari generali Giuseppe Romano e Paolo Peluso condividono la proposta di istituire un tavolo permanente presso la Regione Puglia. Esso si dovrà occupare prioritariamente del monitoraggio ambientale e sanitario, della tenuta del piano industriale, a seguito dell’acquisizione dello stabilimento ILVA da parte di AM INVEST CO. Per questo, sarebbe opportuno che il suddetto tavolo permanente veda la presenza dei livelli di rappresentanza istituzionale della Regione Puglia, delle Organizzazioni Sindacali, dei sindaci delle città appartenenti all’area di crisi complessa, interessate dalle bonifiche da inquinamento industriale.Inoltre, secondo Romano e Peluso, il confronto deve essere aperto anche alla società multinazionale di AM INVEST CO, per le responsabilità della stessa riguardo il risanamento ambientale dell’ILVA e degli interventi di innovazione tecnologica da applicare agli impianti finalizzati ad una corretta ambientalizzazione della fabbrica e al pieno rispetto delle prescrizioni ambientali della nuova AIA.Si rende necessaria l’attività del tavolo regionale, considerate le competenze e le responsabilità in capo alle istituzioni locali, soprattutto sulle questioni sanitarie e ambientali con il pieno coinvolgimento degli enti preposti alla monitoraggio e alle attività ispettive.  

 

 

 

Segnaliamo che moltissime nostre imprese associate stanno ricevendo per posta un bollettino postale proveniente da un non meglio precisato “Registro Telematico Imprese”.Il contenuto del bollettino è ambiguo perché appare a chiare lettere la scritta “C.C.I.A.A. Camera di Commercio Industria Artigianato” ed inoltre le istruzioni di pagamento (poste in alto a destra del bollettino) inducono a credere che la richiesta di pagamento pervenga proprio dalla Camera di Commercio. In realtà NON si tratta di un bollettino della Camera di Commercio e dunque NON bisogna assolutamente effettuare nessun versamentoSi tratta infatti soltanto della richiesta di adesione a un servizio privato e non necessario relativo al sito internet www.registrotelematicoimprese.it fornito da una società (Centro Servizi Telematici V.S. Srls). Invitiamo quindi tutte le imprese a NON effettuare alcun versamento, a prestare molta attenzione a quanto ricevono e a leggere attentamente il contenuto prima di effettuare il pagamento. In caso di dubbio vi invitiamo a contattare i nostri uffici di Confartigianato tel. 099.336775

 

OBIETTIVI: Rinnovamento, cambiamento, partecipazione, condivisione.Tutti centrati.

 

 

Volevamo le sedi di seggio distaccate, contavamo su una affluenza ampia, speravamo di entrare in Consiglio dopo settimane di dibattito pubblico su alcuni dei temi salienti della nostra quotidianità professionale e di cittadinanza. E' quanto dichiarano i professionisti eletti nei giorni scorsi che tengono a precisare con grande soddisfazione: Tutti obiettivi centrati. 

I posti in Consiglio sono quindici. Quattordici di noi -  dicono - sono stati eletti!!! Ed il primo dei non eletti non ce l'ha fatta per un soffio. Lo spoglio si è svolto lunedì 19 giugno scorso, nella sede tarantina dell’Ordine degli Ingegneri, in un clima di serenità che ha accompagnato le procedure lente (dovute al metodo elettorale) ma puntuali.

14 eletti per 15 seggi disponibili, dunque: 1008 votanti hanno premiato a larga maggioranza la proposta di RiordiniAMO L'ORDINE.Raffaele Convertino, Gregorio Curri, Gigi De Filippis, Gianni Laterza, Davide Mancarella, Giovanni Merlino, Angelo Micolucci, Francesco Lallo Mingolla, Claudio Murgia, Leonardo Nocco, Giovanni Patronelli, Nicola Rochira, Ottavia Tateo, Carlo Zizzi ed il collega Emanuele Memmola (del gruppo L’Ordine è IN)  sono i consiglieri eletti. E adesso, chiusa la fase elettorale, abbiamo una sola idea chiara nella mente: RiuniAMO L'ORDINE. Tutti insieme diamo slancio e operatività alla nostra azione sul territorio. Taranto e la sua provincia hanno bisogno della nostra professionalità, del nostro entusiasmo, delle nostre competenze nei vari settori dell’ingegneria.

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