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Giornale di Taranto - Economia, Lavoro & Industria
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Economia, Lavoro & Industria

Economia, Lavoro & Industria (1907)

La bonifica del Mar Piccolo non può attendere oltre. L’importante specchio d’acqua per il tessuto produttivo e economico di Taranto non può continuare ad attendere gli interventi da tempo assicurati per la sua riqualificazione. Del resto sono trascorsi tre anni dal divieto di coltivazione e commercializzazione dei mitili del mar Piccolo e le soluzioni fino a questo momento attuate e quelle prospettate non hanno risolto il problema degli operatori del mare ingiustamente messi in ginocchio e al limite delle proprie possibilità di sopravvivenza.

Allora ecco che Opera (l’accordo di cooperazione tra venti associazioni del territorio tarantino) rompe gli indugi e scrive al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e al commissario straordinario per le bonifiche, Vera Corbelli, non disdegnando di far giungere le quattro paginette scritte fitte fitte anche sui tavoli del presidente della Regione, Vendola, e dei suoi assessori alla Qualità dell’ambiente, Lorenzo Nicastro, e alle Risorse agroalimentari, Fabrizio Nardoni, nonché del sindaco Ezio Stefàno, del presidente della Provincia, Martino Tamburrano, e del prefetto Umberto Guidato.

Una lettera nella quale le venti associazioni, rappresentate nell’occasione da Massimo Di Giuseppe (Pri.Ma) e Giovanni Carbotti (Taranto respira), chiedono un incontro con il commissario straordinario Corbelli e, soprattutto e nel nome della collettività tarantina, “accesso alle informazioni riguardo la contezza della reale quantità e disponibilità attuale dei finanziamenti e della loro distribuzione d’uso”.

Ma è l’esigenza di incontrare il commissario Vera Corbelli la chiave di volta per il rilancio di mar Piccolo soprattutto perché, sottolineano Di Giuseppe e Carbotti, non è dato conoscere “quali metodologie di bonifiche verranno adottate in modo da dissipare qualsiasi timore di distruzione del patrimonio di inestimabile valore naturalistico del mar Piccolo contraddistinto da elevati valori di biodiversità e di abbondanza”.

Infatti, fanno notare Di Giuseppe e Carbotti, un’operazione “fortemente invasiva” di rimozione meccanica dei sedimenti arrecherebbe “danni a tutto l’ecosistema e peggiorerebbe la qualità delle acque compromettendo definitivamente la pesca e l’attività di allevamento dei mitili”.

Insomma, per i due firmatari della lettera e per il cartello di associazioni, il commissario Corbelli non può e non deve indugiare oltre e ascoltare e coinvolgere, nel processo di riqualificazione, tutti gli attori in campo “in un contraddittorio che tenga conto delle ragioni di tutti e che abbia, come priorità, la difesa dell’ambiente e del lavoro da ogni tentativo esclusivamente speculativo e di mero profitto”.

Al contrario, invece, fanno notare nelle lettera Di Giuseppe e Carbotti, gli operatori del settore mitilicolo hanno potuto partecipare all’incontro dello scorso 21 febbraio “solo dopo l’intervento del prefetto” così come non possono non rammaricarsi per il fatto che, in occasione della prima visita a Taranto del commissario Corbelli, la stessa “ha incontrato, oltre ai referenti istituzionali, soltanto una parte della realtà produttiva locale, Confindustria e Ance, recependo le loro indicazioni e la loro progettualità di parte senza alcun confronto, e condivisione, con gli altri settori economici”.

Situazione alla quale va posto rimedio come va posto rimedio al fatto che sempre il commissario straordinario per le bonifiche “ha richiesto ulteriori approfondimenti dello studio sul mar Piccolo”. Questo, fanno presente Di Giuseppe e Carbotti al ministro Galletti e allo stesso commissario Corbelli, comporta “un’ulteriore dilatazione dei tempi del cronoprogramma previsto, evento che si ripercuoterebbe ancora di più sulle categorie interessate che, secondo i dati del Rapporto Taranto 2014 della Camera di commercio, rappresentano il 10% del pil della provincia di Taranto”.

p. d'a.

“Se fossimo in un campionato di calcio, potremmo dire che il sindaco Stefàno ha deciso di far giocare Taranto in serie C”. lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Pietro Lospinuso.
“Ieri il Consiglio comunale ha approvato la variante al piano regolatore del porto – prosegue - che verte tutta su un falsità: la connessione tra l’intervento di prolungamento del pontile e l’investimento di Tempa Rossa. Una circostanza evidentemente falsa con cui la sinistra ha deciso di privare la città di un’infrastruttura strategica. Infatti, il progetto del pontile esiste da molto tempo prima che si parlasse di Tempa Rossa: sono passati 14 anni dall’inizio dell’iter per l’approvazione del piano regolatore del porto e da lì è cominciato il faticoso iter burocratico con l’approvazione del PRP da parte della Regione Puglia, la procedura di Via, l’intesa con il Comune sulla proposta di PRP, l’adozione da parte dell’autorità portuale, il rapporto sulla sicurezza dell’ambito portuale… un impegno bruciato, inutile, quando tutti gli atti, non abrogati, contenevano la previsione del progetto del pontile. 14 anni di permessi e rapporti per veder sfumare ogni sforzo durante una miope seduta del Consiglio comunale".
Ma nel 2007, quando Tempa Rossa non esisteva e il Comune approvava il Piano, , ricorda ancora Lospinuso, il sindaco "era lo stesso, solo che allora immaginava un porto di serie A… cosa è cambiato oggi? Il prolungamento del pontile, oggi come ieri, resta strategico per lo sviluppo portuale. Si pensi che Marsiglia ha presentato un ricorso contro Trieste proprio per questo: le opere infrastrutturali realizzate nel porto italiano lo rendevano troppo competitivo, danneggiando, secondo Marsiglia, i traffici delle altre stazioni. Tradotto:, - conclude Pietro Lospinuso - è come se Taranto avesse una Ferrari e la sinistra abbia voluto montarci il motore di una 500 per renderla meno competitiva”.

La lettera della direzione generale concorrenza dell'UE recapitata al governo italiano il 1 novembre scorso, che chiede chiarimenti allo stato italiano sugli aiuti di Stato alla società Ilva spa, contiene informazioni "che sono notizie di reato  e confermano la validità dell'esposto presentato dai Verdi alla procura della Repubblica di Taranto il 28 ottobre scorso. In particolare la commissione europea ritiene che siano stati compiuti aiuti di stato e non applicato il principio chi inquina paga dal punto di vista finanziario".

E?, questa, l'opinione di Angelo Bonelli, coportavoce nazionale dei Verdi e consigliere comunale di Taranto, il quale ricorda, anche, che i 119 milioni di euro stanziati con il decreto n.129 del 2012 per bonificare aree pubbliche inquinate "avrebbero dovuto essere risanate a carico di chi ha inquinato e non dello stato e questo rappresenterebbe un aiuto di stato oltre che la violazione della direttiva europea sulla responsabilità ambientale relativa al principio chi inquina paga. Sono numerose le contestazioni formulate dal prestito ponte alla mancata approvazione del piano industriale fino ad arrivare a quella della bad company che impedirebbe l'avvio delle bonifiche a carico di chi ha inquinato. Ora - aggiunge Bonelli - la nostra domanda, che formuleremo in un esposto alla Corte dei Conti, è la seguente: come è possibile che lo stato spenda  119 milioni di euro per opere di risanamento ambientale che dovrebbero essere a carico invece di chi ha inquinato? Ripropongo ancora una volta al governo l'urgenza di un decreto legge che preveda il sequestro dei beni, titoli e patrimoni dei Riva e soci Ilva per realizzare le bonifiche delle aree agricole, falde , mare contaminate dalla diossina e per garantire il risarcimento danni alla popolazione che ha subito danni. La proposta che ribadiamo - conclude il Verde  è che Taranto diventi la Bilbao del mediterraneo attraverso un progetto di conversione industriale che può garantire occupazione per circa 30.000 persone".

Sulla stessa lunghezza d'onda di Bonelli è sintonizzata la rappresentante di PeaceLink, Antonia Battaglia. L'ambientalista tarantina, infatti, fa prersente che pochi giorni fa "PeaceLink ha informato la Commissione, in particolare la Direzione generale concorrenza, del fatto che le somme liberate dal Tribunale di Milano, che ha applicato norme scritte dal Governo Italiano, sarebbero dovute rimanere ben protette a garanzia soprattutto del futuro di Taranto, per quando davvero le bonifiche fossero state progettate e avviate. Invece, - sottolinea Antonia Battaglia - il governo italiano ha trascurato il fatto che l’Ilva è un’azienda ancora privata e che, secondo il principio europeo della concorrenza leale, non si possano utilizzare fondi statali per le attività correnti di alcuna impresa". 

Secondo la rappresentante di PeaceLink, dunque, tutto ciò si potrebbe configurare come "un aiuto di Stato nel momento in cui queste somme fossero confiscate e, a procedimento penale concluso, lo Stato non riuscisse più a recuperarle in quanto il Tribunale di Milano ha sostituito la garanzia monetaria in titoli derivanti dall’aumento del capitale di Ilva equivalente al 1,2 miliardo di euro trasferito. Titoli che potrebbero perdere in futuro il loro valore iniziale. A quel punto, lo Stato si troverebbe con un pugno di mosche in mano e la somma a garanzia delle bonifiche dei terreni da condurre e dei risarcimenti ai cittadini andrebbe irrimediabilmente persa. PeaceLink - conclude Battaglia - continuerà ad operare a livello europeo perché i diritti dei cittadini vengano tutelati. L'operato del governo italiano va fermato in nome del rispetto delle direttive europee".

Anche quest’anno il Gal Colline Joniche è presente ad Ecomondo 2014, grande appuntamento fieristico internazionale dedicato alle principali strategie della green economy nelle sue varie declinazioni che si concluderà alla Fiera di Rimini il prossimo 8 novembre.

Dallo scorso anno il Gal coglie l'opportunità di questo evento per proporre il modello Green Road, con l'obiettivo di sviluppare l'area rurale presente negli  11 comuni Jonici: Grottaglie, Carosimo, Crispiano, Faggiano, Monteiasi, Montemesola, Monteparano, Pulsano, Roccaforzata, San Giorgio e Statte al fine di creare buone prassi di sostenibilità ambientale, sociale, culturale ed economica, promuovendo così un processo che guarda al territorio come giacimento di risorse da valorizzare. Un progetto aggregativo- afferma il Presidente Antonio Prota- in cui tutti gli attori coinvolti credono nello sviluppo territoriale sostenibile e dove il contado resiste e contrasta il fenomeno delle Ghost-City in ottica Smart Land.

Il percorso GreenRoad con la sua traccia di innovazione sociale e culturale potrà essere visionato nel pad B7 di Città Sostenibile della Fiera di Rimini, come una mappa di buone pratiche che il GAL Colline Joniche è riuscito ad innescare sul fronte pubblico e privato.

Come afferma il Consigliere del Cda del Gal Luca Lazzaro Green Road e' un modello di sviluppo integrato che partendo dalla multifunzionalità delle aziende agricole perseguita dai fondi strutturali per lo sviluppo guarda al turismo rurale come driver strategico."Sono infatti sempre più le imprese che puntano con decisione in direzione del Green elemento trasversale in grado di generare innovazione, di migliorare la competitività e di rilanciare l'occupazione" com'è emerso negli Stati Generali della Green Economy.

Noi cerchiamo di attuare questo principio – sottolinea ancora il presidente del GAL – attraverso il progetto Greenroad poiche nella crisi a circuito integrale del modello capitalistico fordista di Taranto e della sua economia, forniamo una visione partecipata e sviluppata con la metodologia del botton-up. In ottica di sicurezza alimentare, inoltre, il progetto mira a tutelare la biodiversità ancora ricca e presente in area ionica, attraverso la rete di agricoltori da sempre custodi del patrimonio territoriale.

Abbiamo bisogno di innovazioni da sperimentare ed applicare – termina Prota – e per questo pensiamo di confrontarsi con tutti gli altri soggetti presenti in questa realtà così importante, perché a noi sembra chiaro che non si esce dalla crisi ambientale con gli stessi strumenti che hanno contribuito a crearla.

 

 Nei giorni scorsi il Consiglio di Stato si è pronunciato sul ricorso presentato dall'Italcave avverso una diffida della Regione Puglia del lontano 2011. Diffida con cui si imponeva una sospensione del conferimento in questa discarica, regolato da un protocollo di intesa tra le due regioni (45 mila ton.), dei rifiuti provenienti dalla Campania per far fronte all’emergenza in corso in questa regione. NOE e Polizia provinciale avevano denunciato come le operazioni di trasporto e conferimento dei rifiuti non fossero rispettose delle severe norme imposte dallo stesso accordo.

Il traffico dei rifiuti, tra le proteste di Legambiente e dei cittadini di Statte, era però proseguito per la sospensiva della diffida, ottenuta in prima istanza dall'Italcave da parte del TAR del Lazio.  Il successivo pronunciamento dello stesso TAR ha però dato torto all'Italcave. Sentenza di recente confermata anche in via definitiva dal Consiglio di Stato. “Si tratta di una sentenza della massima importanza” sostiene Leo Corvace di Legambiente “poiché sancisce che i rifiuti urbani, anche trito vagliati ma non stabilizzati, non mutano la loro caratteristica originaria e quindi non rientrano nel regime dei rifiuti speciali per i quali non vige l’obbligo di smaltimento presso il proprio ATO di appartenenza. Una tesi, questa, già sostenuta a suo tempo da Legambiente, Regione e Polizia provinciale”.

La sentenza del Consiglio di Stato chiarisce infatti come “la mancata stabilizzazione della frazione umida trito vagliata rende inefficace il trattamento (ndr. di trito vagliatura) e non consente di soddisfare le esigenze di tutela ambientale richieste dal dettato comunitario e nazionale, generando un flusso di rifiuti con caratteristiche chimico – fisiche e biologiche che, per carico organico ed emissioni odorigene, risulta egualmente se non più problematico dal punto di vista gestionale e di trasporto, rispetto al rifiuto indifferenziato al trattamento…”.  Si delinea un contesto preoccupante in merito alla  gestione dell’Italcave e delle altre discariche di rifiuti speciali della provincia, che porta  Lunetta Franco, presidente del circolo di Taranto, ad affermare : “Alla luce di questa sentenza ci si chiede quanti rifiuti urbani in luogo di quelli speciali siano stati in questi anni smaltiti presso questi impianti e con quali ripercussioni su salute ed ambiente”.

   Legambiente, tramite i suoi due esponenti, chiede alle autorità competenti l’effettuazione di indagini e controlli volti ad accertare l’eventuale sussistenza di irregolarità nella gestione dell’Italcave e delle altre discariche per rifiuti speciali della provincia in relazione ai dettami di questa sentenza del  Consiglio di Stato. Gli eventuali risvolti di natura penale ed amministrativa devono necessariamente tradursi in revisione di autorizzazioni ed AIA concesse ai gestori.

 

“Garanzia Giovani, in tutta Italia, è stata accolta con scetticismo dagli stessi ragazzi a cui il programma è rivolto – ha dichiarato Leo Caroli, assessore al lavoro – perché sviluppare un pacchetto di interventi che vuole favorire l’orientamento e l’inserimento in un mercato del lavoro dove l’offerta di lavoro non aumenta, è un controsenso. Per queste ragioni – ha continuato Caroli – abbiamo “personalizzato” Garanzia Giovani in Puglia, investendo in una piccola rivoluzione che vuole la collaborazione tra soggetti pubblici, come i Centri per l’Impiego che stanno svolgendo un lavoro straordinario, e soggetti privati e pubblici raccolti in Associazioni Temporanee. Grazie a questa interazione, il ragazzo beneficiario di Garanzia Giovani potrà scegliere a quale ATS rivolgersi e attivare una delle misure concordate con il CPI, sulla base della profilazione sviluppata. Tramite un’unica porta si accede, quindi, ad un ventaglio di opportunità. La piccola rivoluzione si completa con il pagamento a saldo dell’ente di formazione e solo a successo ottenuto, cioè ad assunzione del giovane, perché la buona formazione porta buona occupazione. Contestualmente, si cerca di aumentare l’offerta di lavoro attraverso altre politiche e misure, come ad esempio i cantieri di cittadinanza”.

 

“Garanzia Giovani, in Puglia, è il programma del “nonostante” – ha detto l’assessore alla formazione e al diritto allo studio Alba Sasso – Garanzia Giovani in Puglia funziona nonostante la campagna di comunicazione scadente che ha portato un numero elevatissimo di giovani ad iscriversi pur non avendo i requisiti. Garanzia Giovani in Puglia funziona nonostante gravi ulteriormente sui servizi pubblici per l’impiego, già in difficoltà, con organici ed investimenti del tutto inadeguati. Nonostante tutto ciò, abbiamo già convocato oltre la metà degli iscritti e preso in carico il 28% di questi, un dato in linea con quello nazionale. Siamo, inoltre, la quarta regione d’Italia e la prima del sud per capacità di programmazione e attuazione, chi ci precede però ha scelto di affidarsi esclusivamente al privato. Oltre all’avviso multimisura – ha proseguito Sasso – stiamo sviluppando un altro bando, rivolto agli Istituti Tecnici e Professionali e agli enti di formazione che, sempre nell’ambito della Youth Guarantee, miri al reinserimento dei giovanissimi che hanno abbandonato prematuramente la scuola, per offrire loro un percorso formativo attrattivo ed utile ad acquisire una qualifica o un diploma. Il NEET non esiste in natura, bisogna andare a cercarlo all’ultimo domicilio conosciuto: la scuola. E da lì iniziare per riportarcelo”.

 

 

Nota su Garanzia Giovani

 

Prosegue la via pugliese al Programma Europeo “Youth Guarantee”, un Piano che integra le misure previste dal Governo con le esperienze regionali di successo a sostegno dell’occupazione giovanile.

 

Rivolto ai giovani tra i 15 e 29 anni, “Garanzia Giovani” è lo strumento attraverso cui l’Unione Europea vuole garantire ai soggetti in possesso dei requisiti, e cioè disoccupati o fuori dal sistema di istruzione formale e della formazione professionale, un percorso di reinserimento nel sistema di istruzione e formazione o di inserimento nel mondo del lavoro attraverso le misure previste dal Programma (orientamento, tirocini, servizio civile, sostegno all’autoimpiego e mobilità professionale transnazionale e territoriale).

 

Attraverso l’innovativo Avviso Multimisura, rivolto ai soggetti interessati alla presentazione di candidature per la realizzazione di alcune delle misure previste nel Piano Esecutivo Regionale per l’attuazione della Garanzia Giovani, la Regione Puglia selezionerà le Associazioni Temporanee di Scopo che, in competizione tra loro, realizzeranno le misure 1-C "Orientamento specialistico o di secondo livello", 2-A "Formazione mirata all'inserimento lavorativo", 3 "Accompagnamento al lavoro", 5 "Tirocinio extra-curriculare, anche in mobilità geografica" e 8 "Mobilità professionale transnazionale e territoriale".

 

L’Avviso Multimisura sperimenta un innovativo modello di interazione tra soggetti pubblici e soggetti privati, tra Centri per l’Impiego e Associazioni Temporanee di soggetti che operano nel campo dei servizi per il lavoro e in quello della formazione professionale.

In questo modo, attraverso la scelta di una ATS, obbligata a prendere in carico tutti i giovani che la scelgono, il ragazzo profilato dal relativo CPI ha l’opportunità di accedere, tramite una sola “porta”, ad un ventaglio di opportunità previste dal Piano.

 

I giovani, destinatari delle azioni, concorderanno presso il CPI le misure attivabili e, dopo la sottoscrizione del Patto di servizio, sceglieranno liberamente l’ATS che li prenderà in carico e li seguirà nel percorso concordato. Le ATS, nell’esercizio dell’erogazione dei servizi, opereranno in raccordo con i Centri per l’Impiego.

 

A seguito di alcune correzioni sulla piattaforma informatica, utili a rendere coerente la procedura telematica di candidatura con le indicazioni dell'Avviso, sono stati prorogati i termini per la presentazione delle istanze alle ore 14.00 dell'11 novembre 2014. La procedura online, attiva nella pagina Garanzia Giovani del portale www.sistema.puglia.it, sarà quindi disponibile fino alla suddetta data.   

 

Ad oggi, hanno aderito a Garanzia Giovani per la Puglia 15.867 potenziali beneficiari, di questi, in soli tre mesi, sono stati convocati per il primo colloquio 8.634 giovani, pari al 54% degli aderenti, un giovane su due è stato quindi contattato dal relativo Centro per l’Impiego.

Sono stati profilati e hanno stipulato il relativo patto di servizio circa 4500 giovani, pari al 28% degli iscritti. Un dato in linea con i numeri nazionali: secondo l’ultimo report diffuso dal Ministero del Lavoro, in Italia si sono iscritti a Garanzia Giovani oltre 270mila giovani, di questi sono stati presi in carico e profilati circa 76mila ragazzi e cioè il 28%.

 

Nonostante il ritardo con cui - a livello nazionale - sono stati individuati i requisiti dei potenziali beneficiari, e nonostante il programma Garanzia Giovani vada a gravare ulteriormente su un sistema, quello dei servizi pubblici per l’impiego, già in difficoltà, con organici ed investimenti del tutto inadeguati per realizzare gli standard di servizio che sono chiamati a rendere, i Centri per l’Impiego della Puglia hanno smentito le tante previsioni negative, garantendo standard vicini a quelli previsti dal Governo nazionale.

 

Secondo i dati diffusi dal Ministero del Lavoro, la Puglia risulta essere la migliore regione del centro-sud Italia per capacità di programmazione e attuazione del Programma Garanzia Giovani, dietro solo a Lombardia, Veneto e Liguria.

 

Sono, inoltre, già stati pubblicati o prossimi alla pubblicazione gli Avvisi relativi all’attuazione delle altre misure previste nel Piano Regionale Garanzia Giovani non contemplate dal bando Multimisura, come ad esempio il Servizio Civile o il reinserimento dei giovani tra i 15 e i 18 anni in percorsi formativi.

 

 

 

 

"Abbiamo certamente apprezzato le dichiarazioni giunte dalla Presidenza del Consiglio sull’importanza del settore siderurgico nell’economia nazionale, così come accogliamo con piacere un’eventuale visita del presidente del Consiglio a Taranto, per valutare di persona la situazione. Tuttavia riteniamo che, proprio in virtù di tale, riconosciuta importanza, si debba accelerare il passo e passare con decisione dalle parole e dagli annunci ai fatti concreti, per restituire speranza ai tanti lavoratori diretti e dell’indotto dell’Ilva, da troppo tempo abbandonati in balia degli eventi, assieme a un’azienda che stenta a ritrovare la via maestra, smarrita tanto tempo fa, all’epoca della sciagurata cessione, per un pugno di lire, alla famiglia Riva, cessione che ha portato solo fallimenti, nonché a un clamoroso tracollo industriale e occupazionale del quale stiamo pagando il conto, salatissimo, in questi ultimi anni".

Così Aldo Pugliese, segretario generale Uil di Puglia e di Bari-Bat, in una lunga lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e al commissario Ilva, Pietro Gnudi, il quale spiega che "per rilanciare lo stabilimento siderurgico più grande d’Europa", che quotidianamente garantisce un reddito a circa 17mila famiglie, "occorrono investimenti ingenti. Il miliardo e 200 milioni sequestrato ai Riva dalla magistratura milanese, e richiesto con forza dal commissario Gnudi, è sicuramente un ottimo punto di partenza ma non basta per sgombrare il campo dai dubbi e per garantire tutti quegli interventi necessari a rimettere a regime l’attività produttiva dello stabilimento in un ambito, finalmente, di sostenibilità ambientale e di rispetto per la salute dei cittadini e dei lavoratori. Abbiamo ripetuto in più frangenti - ricorda Pugliese - che, anche nel caso di vendita a una cordata di privati, occorrerebbe una solida garanzia a favore dello Stato e, quindi, dei cittadini, a cominciare da un rappresentante nel consiglio di amministrazione che vigili con attenzione sull’effettiva messa in campo degli interventi utili all’ambientalizzazione dello stabilimento e all’applicazione dell’Aia".

Per il segretario generale Uil Puglia, dunque, ben vengano gli investitori italiani o stranieri: "un aumento del capitale sociale, in questa fase, - sottolinea Pugliese - è fondamentale per poter guardare al futuro con ritrovato ottimismo. Come UIL di Puglia, però, siamo stati sempre favorevoli a un processo di nazionalizzazione dell’Ilva o quantomeno di forte partecipazione statale. Lo Stato e il Governo, piuttosto che sfidarsi quotidianamente sulle riforme della Costituzione, dovrebbero, in certi casi, limitarsi ad applicarla. L’articolo 42, infatti, è fin troppo chiaro nel disporre l’esproprio del privato per interessi generali: ebbene, l’Ilva è sicuramente un caso di interesse nazionale, un’azienda trainante nel settore, in grado di offrire lavoro, tra diretti e indiretti, a 17mila lavoratori, perno dell’economia e dell’industria italiana. Restiamo fermamente convinti - conclude Pugliese - che la mano dello Stato debba agire direttamente, procedendo quindi alla nazionalizzazione dell’Ilva e garantendo le disponibilità finanziarie per coniugare al meglio salute, tutela dell’ambiente e lavoro, ridando così solidità all’impresa e rendendola nuovamente operativa al cento per cento e competitiva sul mercato".

 

Si è svolta ad Avetrana l’assemblea unitaria provinciale delle organizzazioni Cia- Confederazione Italiana Agricoltori, Coldiretti e Confagricoltura allo scopo di evidenziare lo stato di disagio in cui versa il settore agricolo. Nel corso dei vari interventi dei rappresentanti delle organizzazioni è stata messa in risalto la grave crisi in cui versa il settore agricolo. Quest’anno l’andamento climatico sfavorevole ha interessato la maggior parte delle colture in tutta la provincia di Taranto. Le organizzazioni hanno fatto appello ai Sindaci, al Presidente della Provincia e alla Regione Puglia affinché ognuno per le proprie competenze venga incontro alle esigenze della categoria. L’assemblea è stata moderata da Nicola Spagnuolo, già presidente della Cia Taranto, il quale ha evidenziato che, pur essendo nel settore da oltre trentatré anni, non ha mai assistito a niente di simile; il Presidente di Coldiretti Alfonso Cavallo ha messo in risalto che le aziende, pur avendo sostenuto costi esorbitanti per l’acquisto delle materie prime, con quello che hanno ricavato non riescono a coprire le spese; il Presidente di Confagricoltura Luca Lazzaro ha fatto rilevare che l’embargo della Russia sta mettendo in seria difficoltà l’export della nostra provincia; il Presidente della Cia Francesco Passeri ha rimarcato la necessità che si inizi dai Comuni a sostenere l’agricoltura a partire dalla riduzione dei tributi locali. Sono seguiti gli interventi dei rappresentanti della Regione Puglia Angelo Bozza e Giuseppe Marti, i quali hanno evidenziato che, nonostante gli sforzi per la delimitazione dei territori colpiti dalle calamità, le attuali leggi e la stessa burocrazia impediscono alle aziende colpite dalle calamità di ottenere il ristoro dei danni. Per tale ragione Fabrizio Nardoni, Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia. nel corso del suo intervento ha evidenziato che nel nuovo PSR sono previste somme considerevoli per sostenere le aziende che vorranno assicurare le produzioni. Erano presenti fra gli altri i Direttori della Cia e della Confagricoltura Vito Rubino e Carmine Palma. Numerosi gli interventi del pubblico che hanno messo in risalto il costo elevato delle polizze e, in alcuni casi, il rifiuto da parte di quest’ultime di assicurare la produzione, in quanto ogni compagnia ragiona con i limiti posti nell’assunzione del rischio; pertanto le aziende, pur volendosi tutelare, non riescono ad assicurare tutte le produzioni a causa del rifiuto delle compagnie di assicurazione. Nel corso dell’assemblea le organizzazioni hanno distribuito un documento in cui sono state messe in risalto le richieste:la declaratoria della calamità naturale per tutta la provincia di Taranto; lo sgravio dei contributi agricoli unificati per la manodopera assunta nel 2014; lo sgravio dei contributi obbligatori dei Coltivatori Diretti e I.A.P.; la proroga delle cambiali agrarie e dei mutui fondiari in scadenza 2014; il trascinamento delle giornate effettuate dai lavoratori agricoli; l’esonero dal pagamento dell’IMU per i terreni agricoli; l’esonero dal pagamento dei tributi locali per gli agricoltori; la sospensione di tutti i ruoli Equitalia nei confronti delle aziende agricole; lo sblocco immediato delle pratiche di finanziamento agrario, pendenti presso la Regione Puglia; attivazione di canali preferenziali per l’ottenimento di finanziamenti straordinari ed agevolati agli agricoltori (Consorzi fidi, Interfidi, banche etc.).

Circa 50 tappe attraverseranno tutta la regione, da Foggia a Lecce, passando per Brindisi, Taranto, BAT e Bari.
 

A partire da questo weekend 1 e 2 novembre e per tutto il mese, due FIAT 500 brandizzate
Garanzia Giovani – Regione Puglia e guidate dai promoter Luca e Sonia, raggiungeranno i
capoluoghi di provincia e le principali città pugliesi per incontrare ragazze e ragazzi presso i
luoghi di aggregazione giovanile: piazze, università, bar e locali di tendenza.
Obiettivo del car tour è fornire una primissima informazione sul programma Garanzia Giovani,
incontrando i potenziali beneficiari direttamente presso i “loro” luoghi.
 Per tutto il weekend le 500 Garanzia Giovani saranno a Bari, dal 6 al 9
novembre sarà la volta di Lecce, dal 13 al 16 toccherà a Brindisi, dal 20 al 28 Foggia e BAT, per
concludere l’ultimo weekend di novembre a Taranto.
Di seguito il programma dettagliato:
BARI
LUOGO INDIRIZZO DATA e ORARIO
Università di Bari Aldo Moro –
Facoltà di Giurisprudenza
Piazza Umberto I Venerdì 24/10/14 ore 9.30
Facoltà di Lingue Via Michele Garruba 6 Venerdì 24/10/14 ore 14.00
Piazza Ferrarese e Piazza
Mercantile
Piazza Ferrarese e Piazza
Mercantile
Venerdì 24/10/14 ore 18.00-21.00
Piazza Ferrarese Piazza Ferrarese Sabato 25/10/14 ore 18.00
Momo e Corso Vittorio Emanuele Corso Vittorio Emanuele 79 Sabato 25/10/14 ore 21.00–24.00
Bar degli Amici Viale Luigi Einaudi 33 Domenica 26/10/14 ore 17.30
Frizz Cafè Viale Luigi Einaudi 81 Domenica 26/10/14 ore 19.00
Piazza Ferrarese e Piazza
Mercantile
Piazza Ferrarese e Piazza
Mercantile
Domenica 26/10/14 ore 21.00-24.00
Facoltà di Economia via Rosalba Camillo 53 Lunedì 27/10/14 ore 10.00
Policlinico di Bari – Facoltà di
Medicina
Piazza Giulio Cesare, 11 Lunedì 27/10/14 ore 14.00
Università di Bari Aldo Moro –
Facoltà di Giurisprudenza
Piazza Umberto I Giovedì 30/10/14 ore 9.30
Facoltà di Lingue Via Michele Garruba 6 Giovedì 30/10/14 ore 14.00 – 18.00
Facoltà di Economia via Rosalba Camillo 53 Venerdì 31/10/14 ore 9.30
Momo e Corso Vittorio Emanuele Corso Vittorio Emanuele 79 Venerdì 31/10/14 ore 19.00Demodè Disco Club – Halloween
Nigt
Zona Industriale - Contrada
La Marchesa
Venerdì 31/10/14 ore 21.30 – 24.00
Palaflorio – concerto dei Dear
Jack
Palaflorio - Viale Archimede Sabato 01/11/14 ore 19.00 – 21.30
TRANI
LUOGO INDIRIZZO DATA e ORARIO
Lungomare e Porto di Trani da Via Statuti Marittimi a
Via Banchina al Porto
Domenica 02/11/14 ore 18.00 –
22.00
LECCE
LUOGO INDIRIZZO DATA e ORARIO
Università del Salento – Campus
Universitario Ecotekne
(economia, giurisprudenza,
ingegneria)
Campus Ecotekne
Zona Monte Lecce – girare
l’intero campus, facoltà per
facoltà
Giovedì 06/11/14 ore 10.00
Road 66 Via dei Perroni/Porta San
Biagio
Giovedì 06/11/14 ore 19.00 – 22.00
Facoltà di Lettere e Filosofia Via Carluccio Venerdì 07/11/14 ore 9.00 – 17.30
Urban Cafè Piazza Santa Chiara/ Piazza
Vittorio Emanuele
Venerdì 07/11/14 ore 18.00 – 21.30
Caffe' Letterario Via Guglielmo Paladini 46 Venerdì 07/11/14 ore 21.30 – 22.30
Coffee & Sigarettes Via Guglielmo Paladini 23 Venerdì 07/11/14 ore 22.30 – 24.00
Facoltà di Lettere e Filosofia Via Carluccio Sabato 08/11/14 ore 9.00 – 17.30
Urban Cafè Piazza Santa Chiara/ Piazza
Vittorio Emanuele
Sabato 08/11/14 ore 18.00 – 21.30
Caffe' Letterario Via Guglielmo Paladini 46 Sabato 08/11/14 ore 21.30 – 22.30
Coffee & Sigarettes Via Guglielmo Paladini 23 Sabato 08/11/14 ore 22.30 – 24.00
Sette di Sette Galleria Piazza Mazzini ang.
Via Oberdan 13
Domenica 09/11/14 ore 18.30 – 21.00
Urban Cafè Piazza Santa Chiara/ Piazza
Vittorio Emanuele
Domenica 09/11/14 ore 21.30 – 24.00
BRINDISI
LUOGO INDIRIZZO DATA e ORARIO
Cittadella della Ricerca – Strada Statale n.7, Km 7+300 Giovedì 13/11/14 ore 9.30 – 18.00Università del Salento per Mesagne
Università di Bari Piazza Summa Venerdì 14/11/14 ore 9.30 – 14.00
Piazza della Vittoria Piazza della Vittoria Venerdì 14/11/14 ore 18.30 – 21.30
Piazza Cairoli Piazza Cairoli Venerdì 14/11/14 ore 21.30 – 24.00
Piazza Cairoli Piazza Cairoli Sabato 15/11/14 ore 18.30 – 21.30
Piazza della Vittoria Piazza della Vittoria Sabato 15/11/14 ore 21.30 – 24.00
Lungomare Lungomare Domenica 16/11/14 ore 18.00/22.00
FOGGIA e provincia
LUOGO INDIRIZZO DATA e ORARIO
Università di Foggia – Facoltà di
Economia e Giurisprudenza
Largo Giovanni Paolo II Giovedì 20/11/14 ore 9.00
Università di Foggia –
Dipartimento di Agraria
Via Napoli Giovedì 20/11/14 ore 14.00
Università di Foggia –
Dipartimento Dipartimento di
Studi Umanistici. Lettere, Beni
Culturali, Scienze della
Formazione
Via Arpi 176 Venerdì 21/11/14 ore 9.00
Wasabi caffè Via Antonio Gramsci, 85 Venerdì 21/11/14 ore 18.00
Piazza Mercato, Via Campanile,
Via Arpi, Piazza Umberto
Giordano, Corso Cairoli.
Piazza Mercato, Via
Campanile, Via Arpi, Piazza
Umberto Giordano, Corso
Cairoli.
Venerdì 21/11/14 ore 21.30
TARANTO + BAT + VARIE
LUOGO INDIRIZZO DATA e ORARIO
Molfetta – centro storico Molfetta – centro storico Sabato 22/11/14 ore 18.00 – 24.00
Bisceglie – centro storico Bisceglie – centro storico Domenica 23/11/14 ore 18.00 – 24.00
Centro Storico – Andria (Piazza
Duomo e vie affini)
Centro Storico – Andria
(Piazza Duomo e vie affini)
Giovedì 27/11/14 ore 18.00 – 24.00
Centro Storico – Barletta (dal
“Gigante di Barletta” al Castello)
Centro Storico – Barletta (dal
“Gigante di Barletta” al
Castello)
Venerdì 28/11/14 ore 18.00 – 24.00
Taranto Da definire Sabato 29/11/14 ore 18.00 - 24.00
Taranto Da definire Domenica 30/11/14 ore 10.00 - 24.00

La Cisl Scuola Taranto Brindisi intende affidare ad uno Studio legale un ricorso da parte di quanti, pur essendo in possesso di abilitazione all’insegnamento, oppure di Diploma Magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001-2002, non figurano nelle graduatorie provinciali ad esaurimento.

In caso di esito positivo gli interessati, che dovranno sottoscrivere il mandato legale entro il 30 novembre prossimo.,  potranno essere inseriti nelle  graduatorie ad esaurimento o di Taranto o di Brindisi e giovarsi  di quanto enunciato nel progettodi riforma La Buona Scuola”che prevede il graduale inserimento lavorativo nei ruoli dell’Amministrazione scolastica.

“Pensiamo di percorrere questa strada offrendo un’opportunità di occupazione a questi potenziali colleghi che, auspichiamo, siano tantissimi così da contenere i costi legali pro capite”dichiara Cosima Vozza, Segretario generale della Cisl Scuola Taranto Brindisi“fiduciosi che effettivamente il Governo possa dare consequenzialità alle promesse  ribadite anche di recente, ovvero creare occupazione aggiuntiva nella Scuola attingendo in maniera definitiva a quelle graduatorie e, dunque, azzerandole.”  

Chiunque voglia ottenere ulteriori chiarimenti potrà rivolgersi  alla Segreteria territoriale della Cisl Scuola in via Regina Elena, n. 126 a Taranto (tel. 099 4590534) i pomeriggi non festivi di lunedì, mercoledì, venerdì dalle ore 17.00 alle ore 19.30 oppure, negli stessi orari, presso la Sede Cisl Scuola in via Togliatti, n. 78 a Brindisi (0831 587530) i pomeriggi non festivi di lunedì e di giovedì.

 

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