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Giornale di Taranto - Economia, Lavoro & Industria
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Economia, Lavoro & Industria

Economia, Lavoro & Industria (1903)

 

 Il sostegno  allo sciopero - dicono dalla sede di via Dario Lupo - è stato chiaramente espresso in merito al rilancio del sistema Taranto nelle sue varie espressioni

 

 

Prendiamo atto della contrarietà espressa dalle Rsu di FIM FIOM e UILM in merito alla nota da noi diramata agli organi di informazione in cui esprimevamo il sostegno di Confindustria Taranto allo sciopero odierno.

A questo proposito, è d’obbligo precisare che Confindustria non ha mai parlato di adesione al sit in di protesta in Prefettura né ha inteso, con il comunicato, prospettare una partecipazione diretta o indiretta alla rivendicazione sindacale: nulla  delle nostre dichiarazioni poteva avere a che fare, inoltre, col rinnovo contrattuale della categoria di cui parlano le Rsu.

Le motivazioni del sostegno dell’associazione, lo ribadiamo, vanno ben oltre: forti sono infatti le preoccupazioni rispetto ai comparti che in questo momento presentano le maggiori sofferenze (Arsenale, indotto navalmeccanico, edilizia, commercio) ed allo stesso tempo al momento delicato che riguarda anche il porto di Taranto.

Oggi, ossia all’indomani dell’approvazione del decreto Ilva, possiamo inoltre affermare che molte delle istanze da noi portate avanti (fra cui, come già detto, quella relativa all’indotto) stanno andando nella giusta direzione, a conferma dell’attenzione del Governo centrale nei confronti del nostro territorio.

Obiettivo della dichiarazione, quindi, era soprattutto quello di fare fronte comune per riportare Taranto - nelle sue varie espressioni produttive, sociali ed economiche – in un percorso virtuoso di interventi strutturati, e quindi di supportare con forza il lavoro che si sta compiendo all’interno del Cis, specialmente ora che l’accordo di programma è stato recepito dal tavolo quale strumento di programmazione per il rilancio del sistema Taranto.

Per far fronte comune- avevamo ribadito nel comunicato – sarebbe auspicabile la partecipazione di tutti gli attori territoriali.

Uno spirito di coesione che purtroppo,  alla luce della incomprensibile nota delle Rsu sindacali, si presenta molto più arduo di ogni più rosea previsione.

 

La Cisl Taranto Brindisi ed il Coordinamento Cisl territoriale Ilva Appalto Indotto,  sostengono le ragioni dello sciopero di Fim Fiom Uilm ioniche, proclamato per le ultime 4 ore del primo turno del 14 luglio c.m. con presidio di lavoratori presso la Prefettura, in occasione della venuta a Taranto della Commissione Ambiente degli europarlamentari (Envi).

Nell’iter di conversione in legge dell’ultimo Decreto-Ilva, Governo e Parlamento assumano i contenuti della Piattaforma rivendicativa di Fim Fiom Uilm, con riferimento, innanzitutto, all’ambientalizzazione dello stabilimento siderurgico ionico, senza che siano modificati né ridotti gli interventi previsti nel piano A.I.A. approvato il 26 ottobre 2012.

Inoltre, Cisl Taranto Brindisi ed il Coordinamento Cisl territoriale Ilva Appalto Indotto  concordano sulla rivendicazione che il Piano ambientale debba essere valutato nella sua correlazione con gli impianti da mettere in marcia, nonché con il sistema di salute e sicurezza dentro e fuori la fabbrica e con l’intero sistema sanitario territoriale.

Non per ultimo, Cisl Taranto Brindisi ed il Coordinamento Cisl territoriale Ilva Appalto Indotto  sostengono la necessità che venga sancito il principio del rapporto preventivo di conoscenza e di confronto negoziale - con riferimento al Piano industriale - tra OO. SS. e nuovo soggetto societario e al fine determinare la sostenibilità sociale dell’intero processo di acquisizione del Gruppo Ilva, che vengano previste misure di salvaguardia occupazionale (clausola sociale) per tutti gli attuali lavoratori dipendenti diretti, dell’appalto e dell’indotto Ilva.

 

Tra le 50 banche aderenti all’azione congiunta anche la BCC San Marzano.

 

 

San Marzano di San Giuseppe, 8 Luglio 2016  Si torna a parlare di riforma del credito cooperativo a distanza di qualche settimana dalla formazione della cordata di quindici Bcc italiane, tra cui anche quella di San Marzano di San Giuseppe, che hanno chiesto la corretta applicazione della razionalizzazione del sistema, auspicando la creazione di almeno due Capogruppo e respingendo l’ipotesi che vede le Bcc trasformate in semplici sportelli di una unica SpA.

Cassa Centrale Banca ha manifestato la sua disponibilità a costituire una seconda capogruppo (Gruppo Bancario Cooperativo), in alternativa ad Iccrea Holding, raccogliendo in tempi brevi già un importante numero di adesioni anche da Bcc del Centro Sud.

Siamo fiduciosi – si legge in una nota inviata dal direttore Generale della BCC San Marzano Emanuele di Palma - che possa così nascere un gruppo di dimensioni europee con un forte orientamento alla tutela e alla valorizzazione dei territori di appartenenza. Il numero delle banche orientate a seguire questa nuova direzione cresce rapidamente. Per questa ragione – continua di Palma - ringraziamo Cassa Centrale per la disponibilità e confidiamo in un’accelerazione del processo di costituzione della seconda capogruppo con l’obiettivo di garantire efficienza e competitività al sistema senza mai abbandonare i principi mutualistici e territoriali che devono continuare ad essere la base fondante del movimento cooperativo”.

 

APPELLO DEL SENATORE AL MINISTRO DEL LAVORO.

 

"È senza dubbio necessario che il Ministro del lavoro metta in campo iniziative idonee affinché l'Inps imputi e riconosca ai lavoratori della Nuova Siet di Taranto i contributi previdenziali mai versati dal Gruppo Riva. Sono diciotto anni che i lavoratori aspettano". A chiederlo è il Senatore Dario Stefàno, Presidente de La Puglia in Più, con una interrogazione rivolta al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti.

"La Nuova Siet – si legge nel testo - dal 1971 si è occupata di movimentazione stradale e trasporti per conto dell'Italsider, prima di essere acquisita, nel 1999, dal Gruppo Riva e di essere spogliata negli anni successivi di commesse e appalti fino a giungere al licenziamento di tutti i 300 lavoratori, poi assunti il giorno successivo in una azienda interna all'Ilva. Il Gruppo Riva ai lavoratori proponeva di rientrare in azienda sulla base di nuovi contratti al ribasso, fino alla riduzione dei salari del 50%, con un trattamento iniquo e una dequalificazione delle mansioni. Intanto, si faceva riconoscere i benefici contributivi previsti per le aziende che assumevano lavoratori in lista di mobilità, ricevendo le stesse prestazioni dai lavoratori ma pagandole di meno".

"Dopo un lungo iter tra Procure e Tribunali – prosegue Stefàno nell’interrogazione - avviato con un esposto dell'organizzazione sindacale SLAI Cobas nel 2011, i giudici, decretando la prescrizione del reato, riqualificato in truffa aggravata e continuata, hanno riconosciuto il diritto dei lavoratori al risarcimento del danno e hanno rimesso gli atti al giudice del lavoro. Per effetto della sentenza della Corte di Cassazione veniva riconosciuto, all'Inps, costituitasi parte civile, il danno della mancata contribuzione previdenziale. Di conseguenza, l'Istituto ha emesso cartelle esattoriali per diversi milioni di euro nei confronti del gruppo Ilva”.

"Sono passati diciotto anni - conclude Stefàno - e i lavoratori della Nuova Siet sono ancora in attesa di un giudizio definitivo".

Le organizzazioni sindacali di Fim, Fiom e Uilm hanno incontrato in data odierna i presidenti della decima e dell'ottava commissione alla Camera per mostrare le proprie perplessità, proponendo modifiche al decimo decreto prima della fase di conversione in legge.

I presidenti hanno fatto proprie le istanze confermando la disponibilità a discuterne nel percorso di approvazione.

Sono state ribadite le preoccupazioni su ambiente, salute, livelli occupazionali ed è stato confermato sia il presidio a Roma il 12 luglio, quando inizierà la discussione alla Camera dei Deputati che le lo sciopero di 4 ore previste per il 14 luglio, con presidio sotto la Prefettura a Taranto.

Alla riunione erano presenti l'onorevole Ludovico Vico, l'onorevole Gianluca Benamati, il presidente Ermete Realacci e il presidente Guglielmo Epifani.

“Il Formedil Cpt Taranto ha presentato un ottimo piano formativo e ha così potuto utilizzare le risorse finanziarie che mettiamo a disposizione per la formazione”. Ad elogiare il progetto che ha coinvolto 768 lavoratori delle aziende dell’indotto Ilva è stato Paolo Carcassi, vicepresidente di Fondimpresa, a Taranto per partecipare alla 15esima edizione della Giornata della Sicurezza, appuntamento annuale organizzato da Formedil Cpt Taranto – nuova denominazione della Scuola Edile – e dal Tavolo tecnico sulla sicurezza sul lavoro e nei cantieri edili.

Due, in particolare, gli aspetti qualificanti del progetto: aver coinvolto le imprese e i lavoratori dell’appalto Ilva che spesso rappresentano l’anello debole del processo produttivo e, in secondo luogo, il fatto di aver privilegiato l’attività pratica con l’analisi degli infortuni effettivamente verificatisi nell’area industriale tarantina. Meno ore d’aula, insomma, e più attenzione alle situazioni di rischio. Questo innovativo approccio metodologico ha ottenuto il favore non solo dei lavoratori ma anche delle stesse aziende, come ha confermato Giandomenico Cuscela, rappresentante della Semat, una delle imprese che ha aderito al corso. I momenti salienti dell’esperienza formativa, raccolti peraltro in un volume, sono stati ricordati da Nunzio Leone, uno dei responsabili dell’intero progetto.

“La formazione è un momento decisivo del ciclo produttivo. Essa costituisce un fattore essenziale per tutelare la sicurezza dei lavoratori – ha sottolineato Fabio De Bartolomeo, presidente del Formedil Cpt Taranto – e consentire alle aziende di garantire l’aggiornamento professionale di maestranze, tecnici ed operai. Non a caso il nostro compito è proprio quello di incentivare la cultura della formazione sfruttando al meglio i fondi a disposizione”.

Per Vito Lincesso, vicepresidente del Formedil Cpt Taranto, “questi momenti di confronto ci permettono non solo di fare il punto della situazione ma anche di riaffermare, qualora ce ne fosse bisogno, la centralità del lavoro. È dunque nostro dovere fare il possibile per tutelare l’incolumità di chi ogni giorno si reca sul posto di lavoro per guadagnarsi da vivere”.

Durante la tavola rotonda, moderata dal giornalista Angelo Caputo e alla quale hanno preso parte Mimmo Scarnera direttore Spesal Taranto, Giuseppe Gigante direttore regionale vicario Inail Puglia, Franco Turri segretario generale Filca-Cisl e Paolo Carcassi vicepresidente Fondimpresa, è stato sottolineato come il numero degli infortuni sul lavoro continui a calare anche se, naturalmente, – è stato ribadito da tutti i relatori – non bisogna assolutamente abbassare la guardia. Ancora una volta diventa decisivo – è stato evidenziato – insistere sulla prevenzione e sulla formazione.

 

A concludere i lavori è stato il sottosegretario al Lavoro, Massimo Cassano: “Le regole e le norme sono importanti e noi, come governo, stiamo facendo il possibile per favorire nuova occupazione anche attraverso le riforme di cui tanto si sta discutendo in questo periodo. Ciò premesso – ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo - non dobbiamo mai dimenticare che a fare la differenza è sempre la cultura del lavoro e della formazione”. 

L’emergenza immigrazione il Comune di Statte la affronta in maniera produttiva e con senso civico e umanitario. L’ente guidato dal Sindaco Franco Andrioli ha infatti firmato ieri mattina il primo protocollo territoriale con la Prefettura di Taranto per il servizio civico di circa una ventina di immigrati ospiti di strutture d’accoglienza proprio nel comune di Statte.

Si tratta di un servizio che mira a dare un senso alla permanenza di questi cittadini stranieri spesso frustrati dalla mancanza di attività quotidiane e che hanno l’obiettivo di creare un vero inserimento sociale e insieme un servizio alla comunità.

A partire dalla settimana prossima infatti – annuncia Andrioli – grazie al protocollo firmato ieri, venti giovani immigrati saranno inseriti nelle attività di pulizia e manutenzione del verde del territorio comunale.

Il servizio che non ha nessun costo per l’amministrazione in quanto rientrante nelle attività di accoglienza predisposte dalla Prefettura e dalle associazioni che si occupano del servizio, andrà a supportare e rafforzare le attività rese dalle aziende impegnate già in queste mansioni.

Venti ospiti delle strutture d’accoglienza sul territorio di Statte che insieme ai lavoratori delle società che già si occupano di questo potranno far fronte alla richiesta di maggiore pulizia delle vie del paese e le operazioni di taglio dell’erba potranno prevenire con successo il rischio incendi che ogni anno minaccia questo territorio.

Si tratta del primo Comune in provincia di Taranto che da il via a questa iniziativa che è anche di prevenzione.

Crediamo che la noia e l’inattività vadano prevenute esattamente quanto il rischio di sfruttamento di queste persone che se non adeguatamente impegnate potrebbero finire vittime di attività poco lecite – commenta ancora Andrioli – ecco perché la loro permanenza nel nostro Comune deve essere “utile” a tutti a noi e a loro.

I giovani cittadini stranieri dalla prossima settimana saranno avviati ad una piccola formazione dopodiché entreranno subito in azione.

Il progetto avviato dalla Prefettura di Taranto in collaborazione con le associazioni che si occupano di accoglienza prevede oltre le ore di impegno diretto sul campo anche un laboratorio creativo per il riutilizzo dei materiali di scarto per la produzioni di piccole opere artistiche.

I lavoratori di “SALAM O.N.G” e Coop. “AL FALLAH” (USB) incrociano le braccia. L’8 luglio, infatti è stato proclamato uno sciopero di 24 ore e un sit-in di protesta con i migranti nei pressi della Prefettura per richiedere un incontro urgente con il Prefetto. “Nonostante abbiamo più volte chiesto un incontro con le associazioni per discutere  delle gravi inadempienze di cui sono vittime i dipendenti e i migranti, la risposta è sempre stata negativa – dichiara Francesco Rizzo, coordinatore provinciale USB Taranto -. Abbiamo fatto presente il grave problema dell’accoglienza dei migranti riguardo la distribuzione mensile del kit igiene, il pocket money, schede telefoniche e soprattutto la mancanza di un fondo per le spese sanitarie, nonché la sistemazione dei migranti minori alloggiati a nostro avviso in strutture prive dei requisiti necessari e spesso da condividere con migranti maggiorenni. Inoltre, in un contesto lavorativo di totale anarchia, dove si evidenzia la mancata corresponsione degli stipendi per mesi e il fatto che alcuni lavoratori siano privi di regolare contratto, la “SALAM “ ha anche inflitto un provvedimento disciplinare infondato e con gravissime accuse verso un lavoratore, fino a portarlo alla sospensione cautelativa, licenziando inoltre anche due nostri iscritti. Riteniamo questi atti intimidatori e discriminatori che ledono la libertà e la dignità dei lavoratori”.

 

 

Un nuovo tassello sé stato aggiunto al grande puzzle dell’USB. Infatti sabato scorso si è costituito il coordinamento provinciale USB del settore Vigilanza privata “Guardie Particolari Giurate”. Nel coordinamento sono stati eletti i signori Santino Ungaro, Michele Lanzillotta, Saverio Scalone, Sergio Pisani, Angelo De Maglie.

Il gruppo, fuoriuscito da altre organizzazioni sindacali (CGIL e Ugl), ha deciso di aderire all’Unione Sindacale di Base soprattutto a causa dell’atteggiamento complice del sindacalismo confederale storico che ha contribuito, con i vari governi, a distruggere  lo stato sociale e ridurre al minimo i diritti acquisiti in decenni di lotte politiche e sindacali. Un sindacalismo oramai complice di un sistema che non prevede più al centro del progetto le persone, ma ha relegato le stesse a strumento di produttività per il sistema capitalistico.

Nello specifico del settore “Guardie Particolari Giurate” a Taranto emerge la contraddizione di una città ad alto rischio criminalità e l’atteggiamento di alcune società di vigilanza, come per esempio la “VIS”, che obbligano i propri dipendenti a svolgere  pattugliamenti e  controlli notturni con un solo operatore.

Come si può pensare di garantire la sicurezza dei dipendenti lasciandoli soli ad effettuare pattugliamenti e controlli in una città dove rapine, sparatorie e furti sono tristemente all’ordine del giorno (così come testimoniano i diversi blitz effettuati negli ultimi tempi)?

Il tema della sicurezza degli operatori è il primo obiettivo che il coordinamento USB GPG affronterà nelle prossime settimane.

 

 

 

 

 

Dal prossimo 1° settembre 2016 i giovani pugliesi di età compresa tra i 18 ed i 35 anni potranno trasformare più facilmente le proprie idee in un’attività d’impresa grazie alle risorse stanziate dalle Politiche Giovanili della Regione Puglia e, attraverso il nuovo Bando PIN “Pugliesi Innovativi”, finanziare progetti innovativi di carattere culturale, tecnologico o sociale, capaci di incidere positivamente sul territorio.

Essendo “a sportello” il PIN non ha una scadenza: i finanziamenti saranno erogati sino all’esaurimento delle risorse assegnate (10 milioni di euro, di cui 8 dedicati ai progetti ed i restanti 2 ai servizi di supporto, erogati ai beneficiari direttamente dall’Arti, l’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione) sotto forma di un contributo a fondo perduto di importo compreso tra 10 e 30 mila euro per la copertura di investimenti e spese di gestione sostenute nel primo anno di attività.

La candidatura può essere effettuata interamente online, attraverso un software che consente di  valutare la fattibilità dell’idea progettuale (modello Canvas) e la sua sostenibilità nel tempo (modello Follow Up), disponibile sul sito web dedicato pingiovani.regione.puglia.it.

Formare Puglia a.p.s., Ente di formazione professionale accreditato dalla Regione Puglia, fornisce agli interessati informazioni sul Bando ed offre un servizio di assistenza a sportello per la valutazione delle idee innovative. Per informazioni telefonare allo 099.6416345 / 099.6614691 oppure inviare una e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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