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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura

“Mi chiamo Nicola Vendola detto Nichi sono nato a Bari il 26 agosto del 1958” Al processo Ambiente Svenduto oggi è stato il giorno di Nichi Vendola, l’ex presidente della Regione  Puglia che risponde di concussione aggravata in concorso per presunte pressioni sull’Arpa (Agenzia regionale per l’Ambiente) in favore dell’Ilva.  La sua deposizione e’ durata oltre due ore nel corso delle quali Vendola ha respinto le accuse mosse dal pm Epifani secondo il quale l’ex governatore avrebbe cercato di indurre l’Arpa ad avere un atteggiamento morbido nei confronti del colosso siderurgico

“L’unico responsabile delle emissioni di benzopirene oltre i limiti consentiti - ha detto Vendola- era Ilva”.

 

A fine udienza Vendola ha scambiato qualche battuta con i giornalisti dicendosi soddisfatto di aver potuto finalmente parlare dopo cinque anni di calunnie, accuse di ogni genere e processi di piazza. L’ex governatore ha inoltre ricordato i provvedimenti adottati durante la sua gestione per contrastare l’inquinamento dell’Ilva dal danno sanitario ai limiti sulla diossina “che -ha sottolineato - hanno fatto storia”.

Un corteo silenzioso e lunghissimo che attraversa via Di Palma e via D’Aquino. Silenzio, candele accese e le foto dei bambini  morti di cancro. A reggere quelle immagini  altri bambini e mamme e papà e compagni di scuola. I tarantini ci sono, il corteo sembra non finire mai.  In testa  i genitori di Giorgio Di Ponzio l’ultima vittima di un tumore che come ha spiegato la mamma individua tra le cause scatenanti l’esposizione ad agenti inquinanti. “Avremmo potuto rimanere a piangere sul divano - ha detto la donna- invece abbiamo deciso di rialzarci”.

 

Taranto si riscopre comunità, abbassa le saracinesche dei negozi, si ferma, riflette. Ha dietro di se’ sconfitte, battaglie, illusioni, disillusioni, tradimenti, promesse mancate, errori, divisioni che hanno fatto molto comodo a chi, proprio grazie a queste spaccature, ha potuto avere mano libera nelle trattative, negli atti d’intesa, nei contratti.  L’aria è pesante, pizzica, si percepisce la presenza dei metalli e delle polveri. Nessuno forse si aspettava tanta partecipazione. E tanto silenzio, tacciono persino le suonerie dei cellulari.  È come se con questo silenzio Taranto si concedesse una piccola tregua. Una pausa dal clima di scontro perenne, dagli insulti, ma anche dall’indifferenza, dal fastidio che manifestano quelli per cui “ il caso è chiuso”. Le posizioni si sono estremizzate, manca il confronto, se difendi l’ambiente sei nemico della città e dei lavoratori, se difendi il lavoro sei nemico della salute e complice di chi inquina.  Una semplificazione che non aiuta, banalizza, impedisce qualsiasi tentativo di ricomposizione, negando la complessità di una vertenza ancora aperta. Nel corteo si riconoscono pezzi di quelle associazioni e di quei movimenti che furono protagonisti della grande stagione della protesta, quelli dei Ventimila, quelli della Tosta Tarentum. Si potrebbe dire che a rovinare quel sogno sia stata la politica, oppure che tutto si è complicato quando dalla protesta si è passati alla proposta. Ma la mancanza di un argine si avverte, si avverte la necessità che Taranto torni ad essere laboratorio, luogo di confronto, di dibattito, e non solo di recriminazioni perché che si chiami Ilva o Arcelor Mittal lo stabilimento sta lì e, malgrado qualcuno abbia tentato di farlo credere, non si può spegnere come si fa con un fiammifero. 

Presa di posizione di Confindustria per una vicenda che ha avuto inizio nel febbraio 2013. 

 

Una lunga vicenda giudiziaria si va via dipanando: quella di Angelo Bozzetto, imprenditore di consolidata tradizione, già presidente in Confindustria Puglia. La Corte di Appello ha ribaltato la sentenza del Tribunale di Taranto che condannava Bozzetto per una questione legata a presunte violazioni edilizie.

Non si chiude ma sicuramente si va così chiarendo una storia andata avanti per troppi anni fra carte bollate e aule di tribunale che ha penalizzato l'imprenditore tarantino sia sul piano professionale sia sul piano personale, avendo subito lo stesso provvedimenti restrittivi che ne hanno inevitabilmente inibito la stessa attività.

Come Confindustria, abbiamo atteso anni (la vicenda ha avuto inizio nel febbraio 2013, esattamente 6 anni fa) prima di commentare anche solo parzialmente quanto stava accadendo, convinti della estraneità di Bozzetto ai fatti contestati. Oggi lo facciamo convinti che la macchina della giustizia possa fare fino in fondo il suo corso, e confidando allo stesso tempo nella convinzione che il contesto territoriale, economico e istituzionale, possa riscattare questa realtà imprenditoriale da trascorsi ingiusti e particolarmente penalizzanti.

Un auspicio che vorremmo fosse mutuato per tutti quei casi in cui, come quello della Erregiesse di Bozzetto, la presunzione di colpevolezza finisce inevitabilmente per far buttare il bambino con tutta l'acqua sporca, con le conseguenze che si possono immaginare in un territorio come il nostro, in cui operare nel rispetto delle regole, inseguendo quelle best practices che tutti vorremmo far diventare davvero buone prassi, diventa a volte una corsa a ostacoli.

Sebastiano Leo, Assessore Formazione, Lavoro e Istruzione della Regione Pugli:”Formatori e personale aggiuntivo per rafforzare i CPI”.

aLa Giunta Regionale Pugliese ha approvato, su proposta dell’Assessore Sebastiano Leo, due atti davvero importanti per il rafforzamento dei servizi per l’impiego.  Il primo atto è la ratifica delle convenzioni con gli Enti di Formazione i cui dipendenti sono attualmente in uso presso i Centri per l’Impiego pugliesi. “Con la ratifica - ha sottolineato Leo - diamo ai Formatori, operatori della formazione, il giusto riconoscimento del loro impegno e professionalità presso i CPI”. Il secondo atto, altrettanto significativo, è l’approvazione dello schema di Convenzione tra la RegionePuglia e l’ANPAL - Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro - per la realizzazione dell’intervento di rafforzamento dei servizi per l’impiego.

Il suddetto Piano di rafforzamento nazionale, che ha carattere straordinario, prevede per la Puglia una dotazione finanziaria di circa 13,4 milioni di euro utili all’immissione di 128 risorse aggiuntive nei centri per l’impiego pugliesi. Questo personale dovrà occuparsi di orientamento, di ausilio alla ricerca di occupazione, di attività formative e della gestione della promozione delle esperienze lavorative.Queste risorse rappresentano personale aggiuntivo rispetto a quello previsto dalla dotazione organica dei centri per l’impiego pugliesi dell’ARPAL e avranno carattere temporaneo anche se, insieme agli altri assessori al lavoro delle regioni italiane - ha ricordato l’Assessorw Leo - stiamo chiedendo al Governo di rendere permanenti queste collaborazioni”.

 

 Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è stato contestato questa sera da un gruppo di partecipanti alla fiaccolata per ricordare i bambini di Taranto morti a causa dell’inquinamento. Il 'governatore' è arrivato a corteo già avviato, che vede la presenza di diverse migliaia di persone, e si è messo nella parte finale. Appena è stato notato, un gruppo di partecipanti lo ha invitato ad andare via. “Io ho qui il diritto di stare”, ha detto Emiliano a chi protestava. “Sono capace di farmi insultare per tutta la durata del corteo, ma da qui non me ne vado, io da qui non mi muovo, sono l’unico riferimento che avete - ha aggiunto - sono quello che vi ha sempre difeso”. Ad Emiliano, che era affiancato anche dalle forze di polizia per prevenire possibili disordini, alcuni partecipanti al corteo hanno mostrato anche le foto dei loro congiunti scomparsi. “Vattene, non sei gradito”, gli hanno detto alcuni. E ancora: “Dicci cosa hai fatto per Taranto, l’aeroporto non funziona, il centro di Oncologia non sappiamo in quale condizioni sta”. “Ma dobbiamo parlare dell’inquinamento che ammazza i bambini o di altre cose?", ha risposto polemicamente Emiliano. "Per Taranto - ha aggiunto - le cose le stiamo facendo”. “Ma con la decarbonizzazione vuoi risolvere il problema del siderurgico che inquina”, lo ha contestato un altro, riferendosi appunto alla proposta del governatore pugliese per innovare il ciclo produttivo dell’acciaio, togliendo il carbon coke e tagliando così le emissioni inquinanti. “L’accordo con Arcelor Mittal l’ha fatto la sua sinistra”, ha aggiunto un manifestante, riferendosi probabilmente al fatto che l’assegnazione della fabbrica ad Arcelor Mittal e l’avvio della trattativa per la cessione sono stati avviati dal Governo Gentiloni a guida Pd. Emiliano, benché criticato e contestato, non ha abbandonato il corteo e ha continuato a sfilare. Nei giorni scorsi, in un’assemblea a Taranto col sindacato Usb, Emiliano aveva definito la fiaccolata del 25 febbraio una bella iniziativa e anticipato che avrebbe voluto parteciparvi. La fiaccolata di questa sera è indetta nel trigesimo della scomparsa del 14enne Giorgio Di Ponzio, tarantino, colpito da tumore. 

 Alcune migliaia di persone hanno partecipato questa sera, nel centro di Taranto, alla fiaccolata per ricordare i bambini che sono morti, per tumore, a causa dell’inquinamento industriale. La manifestazione coincide col trigesimo della scomparsa del 14enne Giorgio Di Ponzio, un bambino di Taranto, ed e promossa dall’associazione “Genitori Tarantini” che già in passato si è resa protagonista di iniziative simili tra cui la marcia dei passeggini vuoti. Il corteo è partito poco dopo le 18 dall’Arsenale della Marina Militare snodandosi lentamente. Si è trattato di un corteo silenzioso e molti partecipanti hanno tra le mani una piccola fiaccola accesa. Ad aprire, sono i cartelloni che portano le foto dei bambini scomparsi negli ultimi tempi. Cartelloni tutti uguali, il nome di battesimo dei piccoli, Giorgio, Lollo, Ambra, alcuni di questi. e la scritta “Io dovevo vivere”. Alcuni bambini sfilano portando dei cartelloni, tra cui c’è quello con la scritta “I bambini non sono farfalle con le ali spezzate”. Nella prima parte del corteo, ci sono anche una serie di sottili croci bianche tenute ben issate. Nel corteo sono presenti tante famiglie con i loro piccoli è una folta delegazione di tutti i gruppi scout di Taranto con i loro vesilli. Al passaggio della fiaccolata nelle vie centrali di Taranto, Di Palma e D’Aquino, diversi negozi hanno spento le insegne, le luci interne è chiuso temporaneamente gli esercizi in segno di partecipazione all’iniziativa. Il corteo si è diretto verso corso Due Mari per la cerimonia finale.In occasione della fiaccolata, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha indetto il lutto simbolico della città e Arcelor Mittal, l’azienda che è subentrata all’Ilva in amministrazione straordinaria nella gestione degli impianti siderurgici, ha invitato i suoi dipendenti a un momento di raccoglimento in concomitanza con la manifestazione e messo le bandiere a mezz’asta. Un gesto criticato sui social soprattutto da quanti non condividono la presenza dell’industria dell’acciaio e ritengono che questa sia la principale fonte di inquinamento che causa a Taranto malattie e decessi. Oggi Giorgio e Carla, i genitori di Giorgio Di Ponzio, anche a nome degli altri genitori si sono rivolti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e a Papa Francesco. La richiesta al primo è che ai bambini di Taranto deceduti sia “assegnata una medaglia al Merito che riconosca il loro calvario e il loro sacrificio avverso alle ingiustizie sociali ed ambientali subite”. A papa Francesco, infine, un incontro anche alla luce delle indicazioni dell’enciclica “Laudato Sii”, per vedere “se questa ha effetto anche su questa città martoriata dove ogni legge è stata sorpassata a favore del profitto ed ogni matrice ambientale è stata violentata con conseguente contaminazione degli alimenti”.

 Mister Panarelli: “Meglio nella ripresa ma l'importante era tornare al successo.” Oggiano: “Il pubblico è stato fantastico; ora ci aspettano nove finali.” Favetta: “La squadra ha il morale alto e io voglio continuare a segnare.”

 

di Andrea Loiacono

 

Nonostante la doccia fredda della penalizzazione di un punto in classifica comminata in settimana dal TFN, il Taranto si lascia alle spalle le preoccupazioni e torna al successo per 3-1 contro un Fasano volenteroso e ben messo in campo. A decidere la gara sono stati, nella ripresa, gli uomini maggiormente rappresentativi della compagine rossoblù. A fine gara il primo a rilasciare dichiarazioni è stato il tecnico Panarelli, il quale ha parlato del match disputato dai suoi: “Nel primo tempo siamo entrati in campo contratti, non riuscivamo a far circolare bene il pallone, forse a causa delle caratteristiche differenti dei calciatori che avevamo in campo. I complimenti vanno anche al Fasano per aver giocato una partita gagliarda. Si tratta di tre punti che ci fanno proseguire nella nostra marcia. Antonino sul rigore ha fatto una parata straordinaria, una giocata che vale il gol di un attaccante. È un giocatore che fa parte in pieno del nostro progetto, così come tutti gli altri. Nel secondo tempo abbiamo iniziato manovrando di più e abbiamo trovato un bel gol con Oggiano. Purtroppo qualche disattenzione ha causato il gol del pareggio ma siamo stati bravi a reagire, siglando altri due gol. Questa è una squadra che va oltre le difficoltà e che, rispetto al girone di andata, ha 7 punti in più. Noi dobbiamo pensare a fare la corsa su noi stessi. Purtroppo più che vincere questa squadra non può fare.”

Autore della rete che ha sbloccato la gara con un bel tiro a giro è stato Fabio Oggiano. L'ex calciatore della Cavese si presenta in sala stampa molto soddisfatto: “Siamo partiti contratti, non è stata una gara semplice. Nel secondo tempo ho siglato il gol del vantaggio ma poi abbiamo subito il gol del pari. Nonostante questo, non ci siamo scoraggiati e abbiamo siglato altri due gol che ci hanno portato a una vittoria giusta. Non è facile spiegare la partenza a rilento del primo tempo; è stato comunque bravissimo Antonino a parare il rigore e a tenerci in partita. Il resto poi l'abbiamo fatto noi con l'aiuto del pubblico che è stato davvero fantastico. Penso che quello di oggi sia il mio gol più bello segnato con la maglia del Taranto. Dopo la penalizzazione l'amarezza tra di noi era tanta ma poi ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti di non mollare. Da qui alla fine ci attendono altre nove finali.”

Autore del 2-1 è stato Ciro Favetta, il bomber di Ponticelli che nel post gara ha esaminato le fasi del match: “Nel primo tempo siamo stati bravi a tenere il risultato, anche grazie al miracolo di Antonino sul rigore. In occasione del mio gol è stato bravo Oggiano a servirmi una palla tagliata per la mia testa che però si è un po' fermata a causa del vento. Ho dovuto dare una frustata più forte proprio a causa del vento. Per fortuna la palla si è insaccata all'angolino. Sono contento per la mia rete ma l'importante era la vittoria della squadra. La panchina non fa piacere a nessuno ma quando si scende in campo, anche solo per cinque minuti, bisogna dare il massimo. Spero comunque di rimpinguare il mio bottino di reti da qui alla fine del campionato. Fisicamente sto bene e il morale mio e della squadra è alto. Dedico questo gol a mio padre e alla mia famiglia che ogni domenica da anni girano gli stadi d'Italia per vedermi giocare. Personalmente giocare con una punta o due punte non fa molta differenza. Ci sono i pro e i contro per entrambe le situazioni tattiche. Con le due punte si riceve una mano dal compagno sulle palle alte nel caso in cui la partita fosse bloccata. Con il modulo a una punta, invece, si sfrutta di più la velocità degli esterni.”

Ospite della BCC San Marzano e Libreria Ubik. L’ex Presidente del Consiglio presentera’ il suo ultimo libro “La sfida impopulista”.

 

 

Giovedì 14 Marzo ore 17.30 nella prestigiosa Aula Magna del Dipartimento Jonico dell'Università degli Studi di Bari a Taranto, la BCC San Marzano in collaborazione con la Libreria Ubik ospita l’incontro con l'autore Paolo Gentiloni, nell'ambito delle iniziative a sostegno dell'arte e della cultura. 


L’ex presidente del Consiglio presenta il suo ultimo libro esito da Rizzoli “La sfida impopulista” in cui  ripercorre la sua stagione di governo - l'arrivo a Palazzo Chigi dopo la sconfitta del referendum, i rapporti con i leader mondiali, la crisi sociale e quella delle banche, la fine dell'epoca d'oro della globalizzazione e le tensioni in Europa, il terrorismo e l'emergenza migratoria. 

Attraverso le tappe decisive della sua esperienza da premier, Gentiloni cerca di spiegare cosa è cambiato nello scenario italiano degli ultimi anni con uno sguardo verso il futuro. 

Insieme all’autore dialogheranno Domenico Castellaneta, caporedattore di Repubblica Bari ed Emanuele di Palma, direttore generale BCC San Marzano. 

L'evento è organizzato in collaborazione con la Libreria Ubik e con il patrocinio dell'Università degli Studi di Bari – Dipartimento Jonico in "Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: Società, Ambiente, Culture". 

Taranto (Taranto) – Università degli Studi di Bari -  Via Duomo 259 - ore 18:30 - Ingresso libero con possibilità di riservare il posto a sedere registrandosi sul sito www.bccsanmarzano.it Infoline: 099/9577410 - 3481532197

Si può sperare dopo la rivincita sul Marcianise con un secco 3-0.

 

Al fischio di inizio, il Palafiom si infervora con un coinvolgente tifo che supporterà gli atleti del Taranto, serie B volley, in un grande incontro.  Prosegue con soddisfazione il suo girone di ritorno, la squadra di mister Narracci che, anche questa domenica, ha mostrato un gioco efficace mettendo nell’angolo gli avversari con un netto 3 a 0 ( 26-24, 25-20, 25-22). 

Gli atleti tarantini, cavalcando l'onda dell’entusiasmo per la vittoria della scorsa giornata sportiva, hanno affrontato gli allenamenti settimanali con grandissima carica ed armonia preparandosi anche emotivamente per la partita contro il Marcianise, la vittoria garantiva quel salto verso la zona classifica di pregio, era dunque fondamentale vincere.

Il primo set si apre subito con grande sicurezza da parete del Taranto,  segna in breve il suo vantaggio 8-5 che conferma nel metà set  sul 16-15, qui lo scatto e la grinta che il coach da bordo campo trasmette ai suoi. La Erredi avanza sul  21-17 con un gioco ben costruito, ma ad una manciata dalla fine, un calo emotivo  dei nostri e il Marcianise recupera, ma non basterà, con determinazione la Erredi salva il set sul 26-24.

La seconda frazione di gioco vede la formazione tarantina al top con giocatori concentratissimi, l'avvio è ottimo 8-7, la Erredi Volley con capacità tecnica si distanzia dall'avversario partenopeo 16-11, e prosegue  in un gioco che sembra ormai in discesa. Narracci dà spazio alla panchina, entra Gasbarro, le distanze si allungano  21 -16,  il set sarà chiuso in scioltezza sul 25-20.

Si può fare, la squadra ne è certa e consapevole, con grande tenacia torna in campo e il set replica le distanze del secondo set, in un primo momento 8-6 e a metà  16-11. I delfini di Taranto si muovono in campo con sicurezza, ricevono e attaccano senza stancarsi: è la loro partita, è il loro momento, ogni punto diventa preziosissimo. Le abilità di gioco, la tecniche, gli allenamenti,  lo studio degli avversari… tutto quello che c’è dietro il “semplice gioco” vien fuori quando si è capaci di mantenere dei ritmi così alti. Set e partita  vengono chiusi con competenza e padronanza del gioco sul 25-22.

 

Grande entusiasmo, ma anche la consapevolezza che nei prossimi allenamenti bisognerà abbassare il margine di errori, per favorire un punteggio meno forviato e  per difendere il risultato  oggi conseguito. Il prossimo incontro vede la Erredi Volley Taranto in trasferta il 3 Marzo contro il Bava Rioneterra Pozzuoli: imperativo vincere! 

Erredi: Disabato 12, Chiarelli 0 -Parisi 3- -Piscitelli 0 - Garofalo 10 -Carofiglio 5 - Roberti 14 -Mingolla0 –Schifone 0 - Giosa 4 -Gasbarro 0 -Nero 0 .

Marcianise: Esposito 0 - Saccone 1 - De Luca 9- Faenza0 - Flaminio 16 -Montò 9 -Marotta0 – Marrone 0 -Menna 1 - Musone0 - Capasso0 -Pecoraro  7.

Forte presa di posizione di Ordine dei Giornalisti, Assostampa e Ussi Puglia.

Il Taranto calcio ha oggi impedito al collega Lorenzo D’Alò l’accesso allo stadio Iacovone, dove era in programma la partita di calcio Taranto-Fasano valida per il campionato di serie D, pur essendo il giornalista de “La Gazzetta del Mezzogiorno” regolarmente accreditato e in possesso anche della tessera Coni. Senza alcuna comunicazione preventiva, né tantomeno con qualche forma di motivazione, questo ingiustificabile divieto di ingresso ha impedito al collega - malgrado l’intervento degli agenti della DIGOS - di svolgere il suo lavoro, ovvero esercitare il diritto di cronaca, e impedire ai lettori della Gazzetta di leggere il resoconto della partita, ovvero rispettare il diritto dei cittadini di essere informati.  Ordine dei Giornalisti, Assostampa e Ussi Puglia chiedono alla lega di serie D interventi immediati nei confronti del Taranto Calcio e del suo presidente Massimo Giove: evidentemente la società e il suo presidente pensano di potersi scegliere i giornalisti al seguito, di poter negare o concedere gli accrediti secondo le simpatie o le antipatie del momento e di scambiare lo stadio di Taranto con la loro abitazione privata, ove possono decidere chi deve entrare e chi no. Impedire ad un giornalista di svolgere il proprio lavoro rappresenta un fatto gravissimo che gli organismi di categoria non smetteranno di denunciare a tutte le istituzioni competenti.

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