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Giornale di Taranto - Cultura, Spettacoli & Società

Nasce una nuova manifestazione nel giorno di Santa Cecilia al quartiere Salinella: Pettole sotto i portici. Prima edizione organizzata dalla OdV ADVI Bruno Lodeserto e

dal Comitato circoscrizionale di quartiere. La festa del rione inizierà alle ore 18 in via Lago D’Albano, 19 – alle spalle della chiesa Santa Famiglia con l’incontro culturale dello scrittore, operatore culturale e studioso della nostra città, Enzo

Risolvo, incentrato sulle tradizioni del Natale tarantino. Inoltre sarà l’occasione per presentare il nuovo libro di Risolvo, uscito in questo mese, Memorie di religiosità popolare tarantine scritto insieme a Rosa Risolvo.

L’incontro sarà introdotto dalla presidente dell’ADVI, Wanda Lodeserto, che opera nel quartiere da ventisette anni e dal presidente del Comitato Circoscrizionale, Nicola Raffo.

«Abbiamo sempre creduto nelle potenzialità del quartiere Salinella – dichiarano Wanda Lodeserto e Nicola Raffo – che di certo ha vocazione sportiva con la presenza dello stadio Erasmo Iacovone, il campo scuola (a breve rinnovato) e l’arrivo dei Giochi del Mediterraneo, ma sappiamo, per esperienza, che ha anche tutte le carte in regola, per

iniziative culturali e sociali come questa e quelle messe in atto da oltre 25 anni».

Come da tradizione nel giorno di Santa Cecilia, alle ore 19, sarà il momento della pettolata di quartiere. Sotto i portici di via Lago d’Albano 19 (alle spalle della parrocchia Santa Famiglia) sede dell’ADVI, i volontari, gli amici e ragazzi dell’Associazione e del

Comitato di quartiere friggeranno e distribuiranno circa diecimila pettole.

A chiusura della manifestazione non possono mancare le pastorali che

accompagnano tutto il periodo natalizio della nostra città. Alle 19.30 l’arrivo del Complesso

Bandistico Città di Crispiano diretta dal Maestro Francesco Bolognino, che eseguirà

musiche del repertorio natalizio tradizionale.

La prima edizione di Pettole sotto i portici è dedicata alla memoria del giornalista e culture dei riti e delle tradizioni tarantine, Cataldo D’Andria, già segretario dell’Organizzazione di volontariato ADVI, scomparso il 6 giugno scorso.

La cittadinanza è invitata.

Prima di raccontare sul palco si racconteranno davanti al pubblico del Teatro Fusco. Lino Guanciale e Francesco Montanari incontreranno, nella platea dello storico teatro tarantino, spettatori e stampa mercoledì 22 novembre alle ore 18.30, poco prima della seconda replica de Luomo più crudele del mondo

 

Un appuntamento deccezione in cui il pubblico e i giornalisti potranno conoscere più da vicino due tra gli attori italiani più poliedrici, e soprattutto fa il paio con la terza data dello spettacolo di cui sono protagonisti, lennesimo successo dellastagione di prosa messa a punto dal Teatro Fusco e dallamministrazione comunale, con il supporto del Teatro Pubblico Pugliese. 

 

«Cè tanta soddisfazione  ha dichiarato lassessore alloSpettacolo del Comune di Taranto, Fabiano Marti , soprattutto perché, se attori del calibro di Lino Guanciale e Francesco Montanari scelgono la nostra città e il Teatro comunale Fusco, significa che stiamo operando bene. Questo incontro è un regalo a tutta la gente che ha scelto i nostri spettacoli, di questo ringraziamo la produzione che ci ha concesso un evento del genere. Laffetto del pubblicovedere la platea piena, è per noi la ricompensa più grande».

 

L’ingresso all’incontro è riservato agli abbonati alla Stagione 2023/24 del Teatro Fusco e ai possessori del biglietto dello spettacolo, fino a esaurimento dei posti disponibili (200 posti). Prenotazione necessaria scrivendo a  \n Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. \"> Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. Per accedere all’incontro sarà necessario mostrare la e-mail di prenotazione assieme all’abbonamento/biglietto dello spettacolo

 

«Sarà bellissimo vedere labbraccio di Taranto a questi due grandi attori  lparole del direttore del Teatro Fusco, Michelangelo Busco . Con la terza data del loro spettacolo abbiamo raggiunto un traguardo importante, averli a disposizione per questo abbraccio con spettatori e stampa è qualcosa di unico».

 

di Ingrid Iaci 

 

Si avvicina Santa Cecilia e a Taranto, come nei paesi della provincia, fervono i preparativi per il Santo Natale. 

In molte case già si provvede a recuperare addobbi, luci, alberi e statuine, allo stesso modo nei centri storici le amministrazioni locali in questi giorni si stanno  prodigando per rendere sempre più attraenti, e soprattutto più attrattive, le vie e le piazze dei centri cittadini.

 

Questi, alcuni degli scatti <rubati> nel centro storico di Pulsano dove l\'amministrazione locale, coadiuvata dalla Proloco e dall\'associazione Pulsano da Amare e con il prezioso contributo dei commercianti, si sta dando da fare per vestire a festa la piazza principale della città, piazza Castello e le vie adiacenti. 

Per la gioia dei più piccoli è previsto, anche quest\'anno, l\'allestimento della casa di Babbo Natale e per gli appassionati del Presepe, un imponente installazione presepiale con statuine originali del \'700 in una location altrettanto suggestiva. 

 

Appuntamento il 22 novembre prossimo, giorno di Santa Cecilia, alle ore 20, per il suggestivo momento dell\'accensione delle luci dell\'albero di Natale di piazza Castello e degli addobbi della via principale.

«Sonata per tubi», circo e musica

con gli strepitosi Nando e Maila

All’auditorium TaTà di Taranto uno spettacolo magico per tutti

 

Musica inconsueta o circo inedito? La domanda sorge spontanea con «Sonata per tubi», spettacolo cantato e suonato dal vivo con gli attrezzi da circo in dotazione a Ferdinando D’Andria, Maila Sparapani e Marilù D’Andria della celebrata compagnia bolognese Nando e Maila, di scena domani  domenica 19 novembre (ore 18) al TaTà di Taranto per un nuovo appuntamento di «Favole & Tamburi», la rassegna della compagnia Crest che propone il meglio del teatro per l’infanzia, destinato anche a un pubblico di adulti. E questa «Sonata per tubi» è per davvero un divertissement per un pubblico di tutte le età. Ci sono pezzi di tubo che, volando, vanno a comporre un contrabbasso e un violoncello. E mentre la musica avanza, tra Rossini e Bach, Pink Floyd e Rolling Stones, arriva una ragazzina, principessa moderna, che prova a fare qualcosa di eroico e particolare, al di fuori della quotidianità, dentro la magia del circo contemporaneo, utilizzato come amplificatore della follia dei tre stravaganti protagonisti, capaci di creare un crescendo di canti polifonici, danze e prove di coraggio, utilizzando anche hula hop sonanti e clave come fossero sax.

«Ogni cosa che tocchiamo o facciamo emette musica, si trasforma in suono, gli attrezzi da circo, il palco, noi stessi», spiegano i tre artisti, che con i loro pizzicati da clown musicali racconteranno il passaggio dall’adolescenza alla vita da adulto, come fosse un rituale, del quale il pubblico conserverà un pezzo di magia, portandosi a casa il ricordo di una serata fuori dal normale. Un po’ come la vita di Ferdinando D’Andria e Maila Sparapani, fondatori nel 1997 della compagnia che porta il loro nome e l’amore per la commistione tra i linguaggi, quando in Italia non c’era ancora un vero movimento di circo contemporaneo, quello fatto senza l’utilizzo degli animali. Un approccio alla ricerca, il loro, assolutamente originale, innovativo e personale, frutto di esperienze maturate sia nel campo della musica, del teatro e della danza che in quello della formazione circense d’impronta accademica. E questo tentativo di fusione dei vari linguaggi è riconoscibile nei personaggi in scena, nei quali è facile riscontare gli zanni della Commedia dell’Arte e i due tipi di clown ai quali il mondo del circo si richiama nella sua tradizione: il Bianco, rappresentazione dell’ordine, dell’autorità e della disciplina, e l’Augusto, espressione della goffaggine e dell’anarchia. La personificazione artistica degli opposti di cui il mondo è fatto.

Lo spettacolo avrà inizio alle ore 18. Biglietti 7 euro. Info e prenotazioni 366.3473430.

di Ingrid Iaci

 

Uno spettacolo ruvido, potente, realistico e a tratti violento nel linguaggio come nella messa in scena, proprio come altrettanto brutale è la realtà rappresentata. 

Sul palco Giuseppe Marzio e Viviana Rago hanno dato vita, ieri sera a Pulsano, ad una performance che ha toccato tutte le sfumature della violenza di genere, e non solo quella sulle donne che spesso tragicamente culmina con la morte.

Il messaggio dell\'autore arriva forte e chiaro, anzi gridato: <Ditelo ! Urlatelo! Fateve sentì!!> dice Giuseppe dal palco, ad una platea, ieri sera, straordinariamente ricca di uomini.

L\'opera intitolata <Sogno di una morte>, è stata scritta da Giuseppe Marzio e interpretata dallo stesso autore con Viviana Rago, nella vita avvocatessa in un centro antiviolenza con la passione per il teatro. E sono state proprio le storie ascoltate ed affrontate nella vita professionale di Viviana ad aver ispirato Giuseppe, che nell\'opera   cita anche <Lo stupro> di Franca Rame.

La performance teatrale andata in scena nel teatro comunale di Pulsano ieri sera, è stata proposta dall\'associazione <Arcobaleno nel cuore> e rientra tra gli appuntamenti previsti nel cartellone dell\'amministrazione guidata da Pietro D\'Alfonso dedicato al mese di novembre dal titolo <Donne in casa. Donne di casa. Il tetto che perde>.  

L\'assessore ai servizi sociali, nonché vicesindaco di Pulsano,  Antonella Lippolis, ad inizio serata, ha così commentato: <<Non  ci siamo fermati solo al 25 novembre. Abbiamo pensato di dedicare un’intera rassegna di eventi, nell’arco di tutto il mese, a questa tematica sempre più attuale, che rappresenta un\'emergenza sociale. Nel comune di Pulsano vi è una preoccupante presenza di casi e di situazioni di questo genere e noi dei Servizi Sociali, unitamente all\'assessore alla pubblica istruzione Cosima Bolognino, stiamo cercando di porre un\'argine intervenendo nelle scuole, partendo dai più piccoli, con attività mirate ad un radicale cambiamento culturale.>>

 

I prossimi appuntamenti previsti:

- oggi 18 novembre, alle  20, presso il MAP, Museo Archeologico di Pulsano, l\'esibizione della cantautrice Daniela Donatone con parole, musica, voce e chitarra;

- Il 25 novembre alle 18, nell ex-refettorio dei Padri Riformati, l\'evento dal titolo < Il coraggio di dire basta>, presentazione di libri, dibattiti e vernissage organizzato dall\'associazione Le affinità elettive;

- Il 26 novembre, in piazza Castello, alle 12, <Nemmeno con un fiore>, evento a cura della Proloco e Spazio24.

 

 Il 17.11 è oggi ed è la data di uscita del bellissimo brano di Diodato, La mia terra, composti dall\\\'artista tarantino per Palazzina Laf, l\\\'opera prima del regista Michele Riondino.

Ed è proprio Riondino che dalla sua pagina fb da\\\' il benvenuto ad  un pezzo che arriva dritto al centro di chi lo ascolta e che è prima di tutto e soprattutto un atto d\\\'amore.

<La stima, l’amore e la passione che ci lega ormai è risaputa -scrive Riondino- e non fa più notizia. La vera notizia di oggi è che presto sarà per tutti disponibile una delle sue ultime creature: la mia terra.

Questo brano - scrive Riondino- non è semplicemente stato donato al mio film palazzinalaf, questo brano è parte integrante della sceneggiatura. 

Questo inno alla nostra terra è il ponte tra noi che abitiamo i fatti di oggi e la storia che il film racconta, che è ambientata negli anni 90. Ma è anche il ponte che unisce noi figli della modernità e il mito di Falanto, con le origini della nostra città. 

Questo brano va ascoltato dalla prima all’ultima nota, dalla prima all’ultima parola. 

Parla di pioggia, di lacrime e di tamburi che battono un ritmo di guerra. Ma parla anche di fiori bellissimi e di un amore infinitamente grande. 

Come quello che da anni ormai proviamo anche noi per il nostro Diodato.>

Il brano è stato eseguito dal vivo anche alla Festa del Cinema di Roma, sul palco insieme all\\\'attrice Vanessa Scalera e all\\\'amico Michele Riondino. Un inno alla terra ionica, come un ponte tra gli accadimenti di oggi e quelli narrati nel film: gli anni Novanta, quando un gruppo di operai del Siderurgico si trovò isolato in un edificio lontano dal cuore della produzione. Erano 79 i confinati dell\\\'Ilva di Taranto la cui vicenda configurò il primo caso di mobbing di massa in Italia. Queste le parole di Antonio Diodato  durante un incontro con i giornalisti in occasione della presentazione di Palazzina LAF 

 (...) \'La mia terra\' è una canzone che parte dal mito della fondazione di Taranto, dal re dei Parteni che viene esiliato da Sparta a cui l\'oracolo dice: troverai la tua terra quando vedrai piovere col cielo sereno. Arrivato dopo tanto peregrinare nel porto di Taranto il re si addormenta sulle gambe della moglie e questa, ripensando a tutto quello che avevano passato, inizia a piangere. Lui quindi si risveglia con queste lacrime che confonde con la pioggia e, guardando il cielo sereno, pensa di aver trovato la sua terra. Queste lacrime a ciel sereno è un po\' come se ci avessero segnato. È il destino a cui sembriamo essere condannati noi tarantini. Ma da qualche anno nella nostra città c\'è una sorta di rivoluzione e deve molto all\'impegno di Michele. E in questa canzone volevo unire i due mondi, il mito della fondazione e ciò che è accaduto e continua ad accadere a Taranto. Nella canzone ripeto più volte la parola \'amore\' perché è basata su quello, sull\'amore per una terra che è stata contaminata da scelte scellerate fatte in passato. Ma chi la ama conserva in sé la speranza per un futuro migliore per cui però bisogna lottare.

Lu.Lo.

Una carriera unica, costellata di canzoni che hanno fatto la storia della musica, un gruppo che vuole festeggiare alla grandissima i suoi 50 anni di attività. Con Cheryl Bentyne, Trist Ethan Curless, Alan Paul e Janis Siegel, conosciuti al grande pubblico come i Manhattan Transfer, sabato 18 novembre alle ore 21.00, la stagione musicale del Teatro comunale Fusco entra nel vivo, in una tappa tutta tarantina del loro sfavillante “50th Anniversary & Farewell Tour”. Si tratta del secondo appuntamento d’eccezione per il palinsesto musicale messo a punto dal Teatro Fusco con il supporto dell’amministrazione comunale e del Teatro Pubblico Pugliese.

 

«Avremo con noi un gruppo che è da cinque decadi nel grande libro della storia della musica – le parole dell’assessore allo Spettacolo del Comune di Taranto, Fabiano Marti –, e per noi è un onore averli a Taranto e sul palco del Teatro comunale Fusco. I Manhattan Transfer rappresentano un faro per diverse generazioni, il Fusco si dimostra un polo attrattivo musicale non indifferente richiamando artisti di spessore internazionale».

 

I Manhattan Transfer muovono i primi passi nel 1972 da un’idea di Tim Hauser, scomparso nel 2014, che aspirava a formare un quartetto di armonie vocali che potesse abbracciare una grande varietà di stili musicali. A lui si aggiunsero Laurel Massé, Janis Siegel e Alan Paul, e non ci volle molto affinché il gruppo raggiungesse il successo. Il 1979 vede Cheryl Bentyne sostituire Massé nella band, poi la formazione attuale vedrà l’ingresso di Trist Ethan Curless dopo la morte di Hauser. Nel 1981 diventano il primo gruppo in assoluto a vincere un Grammy sia nella categoria Pop che in quella Jazz, e quattro anni dopo ricevono ben 12 nomination per l’album Vocalese, record superato solamente da Michael Jackson con Thriller. Le loro performance dinamiche e il loro senso dello stile li hanno portati a diventare uno dei gruppi musicali più iconici del mondo, con la pubblicazione di 19 singoli e 29 album, tra cui l’ultimo, FIFTY, un omaggio a una storia lunga cinquant’anni e a un gruppo che, dopo questo tour, saluterà definitivamente il palcoscenico.

 

«I Manhattan Transfer sono dei giganti della musica, senza se e senza ma – ha commentato Michelangelo Busco, direttore del Teatro comunale Fusco –, e sono pronti per inondare il nostro teatro con la loro carica e le loro atmosfere a cavallo tra il jazz, lo swing e il pop. Si tratta di un altro evento di spicco del nostro cartellone, siamo certi che coinvolgeranno il pubblico entusiasmandolo come non mai».

Un classico del grande Eduardo per un interprete e sette pupazzi. È il «Natale in casa Cupiello, spettacolo per attore cum figuris»» che, sabato 18 novembre(ore 21), con uno straordinario Luca Saccoia, inaugura all’auditorium TaTà di Taranto la stagione «Periferie» della compagnia teatrale Crest per il suo debutto assoluto in Puglia. Una combinazione dal sapore davvero speciale, visto che lunedì 20 novembre, al Teatro Carcano di Torino, l’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro premierà per la stagione 2023 sia «Natale in casa Cupiello», quale migliore allestimento, sia il Crest con un riconoscimento particolare, per l’impegno profuso nel corso degli anni in un’area di particolare criticità.

Dunque, la stagione teatrale del Crest prende il via con un’originale rivisitazione dell’opera di Eduardo De Filippo firmata alla regia da Lello Serao, progetto a cura delle compagnie Interno 5 e Teatri Associati di Napoli con le quali il pubblico potrà direttamente interloquire al termine della rappresentazione durante un incontro condotto nel foyer dalla giornalista Marina Luzzi.

Tuttavia, questo «Natale in casa Cupiello» rimane fedele al testo del drammaturgo napoletano, richiamando al contempo un immaginario onirico con elementi del teatro di figura dentro una scenografia (diversa per ognuno dei tre atti) elaborata da Tiziano Fario, cui si devono anche maschere e pupazzi, manovrati con grande abilità da un gruppo di giovani apprendisti di età compresa tra i 20 e i 25 anni preparati da Irene Vecchia all’interno di uno specifico laboratorio di formazione.

Elemento centrale della messa in scena, impreziosito dai costumi di Federica Del Gaudio, dal disegno luci di Luigi Biondi e Giuseppe di Lorenzo e dalle musiche originali di Luca Toller,  resta il presepe, intorno al quale si muove tutto il racconto, con la sua fortissima carica simbolica e i ricordi di Tommasino, il figlio dispettoso e sfaccendato di Lucariello, che rievoca le vicende famigliari servendosi, per l’appunto, dei pupazzi, quasi fossero personaggi di un altro presepe vivente, quello nel quale vive la famiglia Cupiello, protagonista di questa «commedia natalizia» dal sapore drammatico, benché ambientata in un conteso di festa e tradizione.

Nei panni di Tommasino, Luca Saccoia recita la parte di tutti i personaggi, riuscendo a sincronizzare la propria voce e i movimenti dei pupazzi con stupefacente precisione e strepitosa intensità emotiva, coinvolgendo lo spettatore in una rappresentazione talmente multiforme e poliedrica da apparire tutt’altro che per attore solo. 

Il testo di Eduardo, nato in un solo atto, poi allargato a due, infine, diventato trino, restituisce la festa che a Napoli era la più lunga. Perché il Natale fatto di botti, cappone e capitone, in città iniziava con l’arrivo del freddo in una notte di novembre non molto diversa da quella con la quale prende il via la stagione «Periferie», un omaggio al teatro di qualità combinato alla rassegna gemella per famiglie «Favole & Tamburi», che domenica 19 novembre (ore 18) prosegue con «Sonata per tubi», lo spettacolo cantato e suonato dal vivo con gli attrezzi da circo in dotazione a Ferdinando D’Andria, Maila Sparapani e Marilù D’Andria della celebrata ditta Nando & Maila.

Info e prenotazioni 366.3473430.

 

di Ingrid Iaci 


Dario Grassi 24 anni, originario di Carosino in provincia di Taranto, è uno dei finalisti del Tour Music Fest 2023. La finale internazionale della kermesse musicale che si terrà prossimamente a San Marino, vedrà come presidente della commissione italiana il Maestro Beppe Vessicchio, il noto coach musicale delle passate edizioni di Amici e innumerevoli volte direttore d\\\'orchestra al Festival di Sanremo.

Laureato in lingue e letterature straniere all\\\'università del Salento, Dario Grassi ha nel suo curriculum  anche diverse partecipazioni teatrali e cinematografiche.

La passione per la recitazione e il canto, mostrata sin da bambino,  è stata perfezionata successivamente nella scuola <VOX HUMANA> di Lecce dell’attrice Carla Guido e presso l’accademia <InCANTO> di Carosino la cui titolare, Miriam Serio, è la sua attuale coach di canto.

Nato in Italia nel 2007 Il Tour Music Fest è il più grande concorso musicale d\\\'Europa.  Si tratta del primo festival a livello mondiale con una nuova concezione di concorso. I partecipanti, infatti, non solo \\\'gareggiano\\\' ma fruiscono di un importante momento formativo e di crescita professionale, differenziati per ciascuna categoria.

La kermesse prevede diversi step al termine dei quali, gli artisti risultati idonei come il nostro Dario, partecipano alla finalissima che, come già detto, si svolgerà a San Marino dal 27 novembre al 2 dicembre prossimi.

Forza Dario! Tutta Taranto e provincia fa il tifo per te.

Inizierà mercoledì prossimo, 22 novembre, il giro delle sale cinematografiche di Michele Riondino per presentare il suo nuovo film <Palazzina Laf>, che racconta la storia dei 79 confinati dell\\\'Ilva di Taranto, la cui vicenda divenne simbolica in quanto primo caso di mobbing di massa in Italia. 

La pellicola, oltre a vederlo nei panni di uno dei protagonisti insieme a Vanessa Scalera e Elio Germano, rappresenta il suo debutto alla regia e sarà in tutti i cinema italiani a partire dal 30 novembre prossimo.

In anteprima, Riondino saluterà il pubblico pugliese nei seguenti giorni:

 

⁃mercoledì 22 novembre, al Casablanca Multicine di San Giorgio Jonico (Ta), sala 1 alle 19.30; sala 2 alle 20.00 e sala 3 alle 20.30;

 

⁃giovedì 23 novembre al Savoia Cityplex di Taranto, introduzione agli spettacoli delle 18.30 e 20.30;

 

⁃venerdì 24 novembre al Multicinema Galleria di Bari alle 21.

Lu.Lo.

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