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Giornale di Taranto - GRANDI MANOVRE/ Futuro dell’ex Ilva: il Mise convoca nuovo vertice, si terrà il 26 luglio
Martedì, 12 Luglio 2022 10:07

GRANDI MANOVRE/ Futuro dell’ex Ilva: il Mise convoca nuovo vertice, si terrà il 26 luglio In evidenza

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Il Mise ha convocato per le ore 14 del 26 luglio un nuovo incontro sull’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia. Lo dichiarano questa mattina fonti sindacali. L’incontro del 26 luglio segue quello del 23 giugno che si tenne sempre al Mise con i ministri Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico) e Andrea Orlando (Lavoro) presenti l’azienda, col presidente Franco Bernabè e l’ad Lucia Morselli, i sindacati e le Regioni sedi di impianti e stabilimenti siderurgici. Il Governo già a giugno aveva detto che avrebbe riconvocato le parti prima della pausa estiva per esporre le misure possibili sul fronte finanziario e della ripresa dell’azienda. 

 

Nei giorni scorsi è stato a Taranto in fabbrica il ministro dell’Economia, Daniele Franco, che ha incontrato i vertici aziendali. Secondo fonti sindacali, “è stato il premier Draghi, convinto della necessità che l’Ilva deve tornare a produrre in base alle sue potenzialità, a chiedere al ministro Franco di andare in Ilva per una ricognizione più diretta, tant’è che si pensa ad un intervento più ampio di messa in sicurezza dell’azienda dopo lo sblocco del prestito da 500 milioni garantito da Sace”. La mancanza di circolante, che determina grossi problemi nell’acquisto delle materie prime per la produzione e nel pagamento alle imprese dell’indotto per i lavori svolti, è uno dei problemi più seri che da tempo riguarda Acciaierie d’Italia. Tant’è che Giorgetti il 23 giugno ha lanciato anche la proposta di un miliardo di garanzie pubbliche per aiutare l’azienda a risollevarsi, tornare a produrre e far rientrare i lavoratori dalla cassa integrazione. L’ex Ilva sta intanto sottoponendo a fermata in questa settimana l’altoforno 2 che determinerà, Sino a tutto agosto, la fermata di altri impianti e reparti a valle. Di conseguenza, altri 500 vanno in cassa integrazione a Taranto e il numero degli addetti totali in cassa sale a 2.500 dipendenti diretti di Acciaierie d’Italia. Per effetto della fermata a Taranto, 250 lavoratori vanno in cassa integrazione anche a Genova. Sull’uso della cassa integrazione il ministro Orlando ha annunciato una verifica tramite l’invio di ispettori del lavoro.