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Giornale di Taranto - BOTTA E RISPOSTA/ Melucci a Giorgetti sull’ex Ilva “no all’aumento di produzione”
Giovedì, 23 Giugno 2022 13:40

BOTTA E RISPOSTA/ Melucci a Giorgetti sull’ex Ilva “no all’aumento di produzione” In evidenza

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Le dichiarazioni del ministro Giancarlo Giorgetti dimostrano “di non essere al passo con la traiettoria dei lavori di tutte le istituzioni in relazione alla decarbonizzazione dell'ex Ilva ed alla transizione ecologica ed economica di Taranto”.  Lo dice il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, dopo il question time di ieri pomeriggio alla Camera nel quale il ministro dello Sviluppo economico ha detto che “Acciaierie d’Italia deve compiere uno sforzo ulteriore per garantire idonei livelli di produzione”.     Per il sindaco di Taranto, che interviene a poche ore dal vertice di oggi alle 14 al Mise sull’ex Ilva, “ci sono sono almeno tre assunti in quelle dichiarazioni che preoccupano molto il Comune di Taranto. Innanzitutto - afferma Melucci - si chiede di spingere la produzione all'interno di un quadro di norme che, a più riprese, si sono ritenute insufficienti anche da parte degli organismi scientifici a garantire la salute di lavoratori e residenti (la vigente Aia è sotto riesame formale)”.

    “In secondo luogo - afferma Melucci - si evidenzia il fatto emergenziale legato al mercato, senza mai fornire spunti concreti su di un vero piano industriale di prospettiva e le risorse necessarie, a significare che si vuol tirare a campare e non si è interessati a risolvere seriamente le questioni della cassa integrazione, della sicurezza degli impianti, dell'indotto e ovviamente dell'ambiente (basti ricordare le manovre per sottrarre fondi alle bonifiche del territorio ionico)”. Infine, dice il sindaco di Taranto, “il ministro Giorgetti utilizza in maniera impropria l'argomento del Regolamento UE della Transizione Giusta, che può valere più di 800 milioni per Taranto, ma non per l'ex Ilva”. Per il sindaco, “quel dispositivo comunitario serve per sviluppare progetti alternativi, decarbonizzare l'area e il nostro modello economico, riqualificare la forza lavoro. In sintesi, non si può adoperare per alcun intervento sullo stabilimento siderurgico e gli enti locali vigileranno su questo”.