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Giornale di Taranto - COMUNALI A TARANTO/ La bassa affluenza una sconfitta per tutti, presidenti e scrutatori in panne, serve formazione
Lunedì, 13 Giugno 2022 13:11

COMUNALI A TARANTO/ La bassa affluenza una sconfitta per tutti, presidenti e scrutatori in panne, serve formazione In evidenza

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di Ingrid Iaci 

Non va bene generalizzare, siamo tutti d'accordo, ma vogliamo parlare di quello che è accaduto nelle scorse ore nei seggi elettorali?

Lo vogliamo ammettere che per alcuni componenti di seggio, le difficoltà sono state tante e tali da finire a notte inoltrata? E cosa succederà oggi? Mi dispiace dirlo, ma non è per tutti,  fare il presidente di seggio o anche il semplice scrutatore. No, non è per tutti. Non deve essere il contentino dato ai disoccupati, così indistintamente... 

Sei disoccupato? Non basta, devi essere anche essere messo nella condizione di operare con competenza attraverso un’adeguata formazione. 

Smart, come si dice in gergo oggi. C'è stata una polemica infinita sulla nomina degli scrutatori e poi sabato scorso all'atto dell insediamento in quasi tutti i seggi ne mancava qualcuno. Allora ben vengano i volenterosi "indicati" da questo o quel consigliere, almeno si ha la certezza di mettere persone che lo vogliano fare, invece di sorteggiare magari qualcuno che non ha nessun interesse e che non si presenta all'appello.

Ragazzi, per favore, fatevi avanti! La vostra partecipazione alla vita del Paese passa anche attraverso queste piccole cose. 

Probabilmente anche un limite di età andrebbe fissato, i "tiratoni" fino a notte fonda forse non sono l'ideale per soggetti oltre una certa età.

Ma forse tutto questo fa solo parte di un più generale decadimento della società. 

Ci dobbiamo rassegnare?

Al di là di qualsiasi previsione possa essere fatta oggi, il dato percentuale di affluenza alle urne conferma una sconfitta per la città tutta, comunque vada. 

Il dato è oggettivo: alla metà della popolazione tarantina non frega niente del futuro del proprio territorio, che poi significa il futuro nostro e dei nostri figli. C’è disillusione, un dato di cui la politica deve tenere conto.

Chiedo ancora: ci dobbiamo rassegnare? È un processo irreversibile?

No. Non lo è. E la sfida che va raccolta da chi sarà eletto nelle prossime ore, scelto da pochissimi cittadini sia ben chiaro! Un sfida che deve puntare a rigenerare l'interesse e l'amore per la propria città, il proprio territorio. Da questo bisogna ricominciare, prima delle strade, delle aiuole e persino prima della questione industriale.

Un interesse vero, reale, tangibile e non quello sbandierato sui social, perché i social, è sempre bene ricordarlo, vengono utilizzati solo da un 20% della popolazione. 

Il web non è la vita reale! Ritorniamo con i piedi per terra. La nostra terra.

E poi un'ultima riflessione: ricordiamoci che abbiamo potuto liberamente mettere un X su una scheda invece di ricamare una Z sulle t-shirts