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Giornale di Taranto - LA TRUFFA/ Falsi corsi per operatori sanitari da 3mila euro l’uno in Puglia, 5 arresti, 17 indagati, sequestrate somme per oltre un milione di euro
Mercoledì, 04 Maggio 2022 16:24

LA TRUFFA/ Falsi corsi per operatori sanitari da 3mila euro l’uno in Puglia, 5 arresti, 17 indagati, sequestrate somme per oltre un milione di euro In evidenza

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Cinque persone sono state arrestate nell'ambito di un'indagine congiunta della Guardia di Finanza di Lecce e Brindisi su un sistema di truffa e contraffazione con cui venivano prodotti falsi attestati per essere abilitati alla attività di operatore socio sanitario. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lecce. L'operazione, denominata "Attestati Sterili", è partita dalle denunce di alcuni ragazzitruffati. Avevano seguito dei corsi, molti dei quali on-line, in seguito ai quali era stato rilasciato loro un certificato riportante timbri e denominazioni della comunità Europea, delle Regioni Puglia, Abruzzo e Campania, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, del Ministero dello Sviluppo Economico. Gli indagati In tutto sono 17. Il costo dei corsi fasulli era di 3000 euro a testa. 

 

Alle indagini hanno partecipato i Nas dei Carabinieri di Lecce. Nello specifico, la contestazione riguarda il rilascio di attestati ritenuti materialmente falsi, recanti loghi, immagini e timbri contraffatti dell’Unione Europea, delle Regioni Puglia, Abruzzo e Campania, del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, del ministero dello Sviluppo economico, a favore di ignari allievi su tutto il territorio nazionale, convinti di poterli utilizzare per attività lavorative presso strutture sanitarie pubbliche e private.

     La fondazione che gestiva i corsi sarebbe risultata non iscritta nel prescritto Registro prefettizio delle persone giuridiche e, pertanto, non in possesso dei requisiti legali per essere accreditata presso la Regione, tra cui la Puglia. I proventi delle attività delittuose sarebbero stati poi riciclati attraverso la creazione di numerose società che a loro volta avrebbero realizzato operazioni di compravendita di azioni societarie/ immobili e cessione per contanti per circa 1.400.000 euro. Accogliendo le richieste del pm titolare del procedimento, il gip presso il Tribunale di Lecce ha emesso, oltre all’ordinanza di custodia cautelare, il sequestro preventivo nei confronti della fondazione e del dominus per somme complessivamente superiori ad 1 milione di euro. Fondamentale è stata la collaborazione del Nucleo speciale Tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di Finanza di Roma, che sta curando l’oscuramento e l’inibizione dei siti internet e dei social media. Sono in corso di esecuzione, su tutto il territorio nazionale, perquisizioni domiciliari e sequestri nei confronti delle 250 società collegate alla fondazione, grazie alla collaborazione dei reparti delle Fiamme Gialle e dei Carabinieri di Lecce, Napoli e Salerno.