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Giornale di Taranto - INFILTRAZIONI/ La Puglia maglia nera per consigli comunali sciolti per mafia
Venerdì, 08 Aprile 2022 07:10

INFILTRAZIONI/ La Puglia maglia nera per consigli comunali sciolti per mafia In evidenza

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 I commissariamenti per mafia delle pubbliche amministrazioni rappresentano la prova più attuale e ricorrente dell’evoluzione della mala in Puglia, come emerge dall’ultima relazione semestrale della Dia. Lo dimostra, con i numeri, l’impennata degli scioglimenti dei consigli comunali, nell’ultimo triennio. Se la Puglia occupa il quarto posto (dopo Sicilia, Calabria e Campania) per numero di amministrazioni comunali commissariate, la sola provincia di Lecce conta sei casi e un accesso, dal 2017 ai giorni recenti, due nel Brindisino con Ostuni e Carovigno e non va meglio nel Foggiano con lo scioglimento del comune capoluogo e di Monte Sant’Angelo, Mattinata, Cerignola, Manfredonia. 

 

 Perno dell’ingranaggio che muove le ricorrenti infiltrazioni, è la triangolazione imprenditore-criminale-politico: il primo vuole aggiudicarsi gli appalti, il secondo vuole il controllo del territorio tramite il primo che dà garanzia, il terzo ha bisogno degli altri due per conquistare consensi prima e fidelizzare una certa parte d’elettorato poi. Figure, anzi ruoli, molto fluidi e fungibili che si separano in maniera netta solo davanti all’azione plateale dello Stato come emerge dall’analisi della direzione investigativa antimafia i cui dati si incrociano con numerose operazioni di polizia giudiziaria. Le anomalie che ricorrono più spesso e affondano radici nella zona grigia in cui il triangolo di cui sopra assume contorni indefiniti si ritrovano nell’assegnazione di alloggi popolari, subappalti, rifiuti (settore in cui si rileva la collaborazione tra mafie pugliesi e clan della camorra campana), parcheggi.

   Gli scioglimenti dei consigli comunali per acclarata o presunta infiltrazione mafiosa, nascono da operazioni di polizia giudiziaria (Contatto, Pugnae, Cerchio, Labirinto, Coltura, Torado, Dejà-vu, per citare alcuni esempi nell’arco temporale esaminato) nell’ambito delle quali viene accertata la permeabilità di pubblici amministratori alle lusinghe della mala che garantisce consensi elettorali, e sono rafforzati dal cordone offerto dalle prefetture pugliesi attraverso le interdittive antimafia, sempre più numerose, che colpiscono attività imprenditoriali ritenute vicine o avvicinabili dai clan.