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Giornale di Taranto - LA SENTENZA/ Licenziato da Acciaierie d’Italia per un post, il giudice dell’appello conferma “provvedimento illegittimo”, l’azienda preannuncia ricorso
Giovedì, 10 Marzo 2022 13:21

LA SENTENZA/ Licenziato da Acciaierie d’Italia per un post, il giudice dell’appello conferma “provvedimento illegittimo”, l’azienda preannuncia ricorso In evidenza

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Anche nel secondo grado di giudizio, il Tribunale di Taranto ha confermato l’illegittimità del licenziamento da parte di Acciaierie d’Italia, ex Ilva, del dipendente Riccardo Cristello in forza al siderurgico di Taranto. Cristello, nella primavera 2021, era stato licenziato da Acciaierie d’Italia a seguito della condivisione, sul proprio profilo Facebook, di un post relativo alla fiction televisiva con Sabrina Ferilli, principale protagonista, in cui si raccontava di una bambina ammalatasi per le emissioni inquinanti di un’acciaieria  vicina al luogo dove la piccola risiedeva. 

 

Questa mattina è stata pubblicata la sentenza del Tribunale di Taranto, sezione Lavoro, che dichiara “l’assoluta insussistenza e illegittimità del licenziamento effettuato da Acciaierie d’Italia, ex Ilva, nei confronti del dipendente Riccardo Cristello per giusta causa”.     Lo dice all’AGI l’avvocato Mario Soggia, che ha assistito in giudizio il lavoratore e il sindacato Usb. La sentenza è firmata dal giudice monocratico Giovanni Di Palma. Lo stesso magistrato si era già espresso a fine luglio con ordinanza, rilevando l’illegittimità del licenziamento effettuato dall’ex Ilva e condannando l’azienda al reintegro in fabbrica del lavoratore e al pagamento delle mensilità non corrisposte.     Acciaierie d’Italia ha poi impugnato il reintegro ma oggi ha perso anche il secondo grado di giudizio. Per l’avvocato Soggia, “si tratta di un successo perchè anche nella fase della cognizione piena il Tribunale ha evidenziato l’assoluta illegittimità del licenziamento”.

    A fronte del giudizio di primo grado, l’azienda aveva rilevato che “il magistrato adito ha accertato la natura offensiva delle espressioni utilizzate dal signor Cristello (tra le altre, “assassini”)” pur precisando che “l’attacco verbale operato dal signor Cristello fosse in realtà riferito alle precedenti gestioni dello stabilimento siderurgico tarantino”. Intanto Acciaierie d’Italia fa sapere in una nota che ricorrerà in Appello.

 

“Il giudice dottor De Palma - si legge in una nota-è stato chiamato a decidere sia nella fase sommaria del luglio 2021, sia nell’attuale ricorso.  

 

Nella fase sommaria il Magistrato aveva accertato la natura offensiva delle espressioni utilizzate dal signor Cristello (tra le altre, “assassini”). Inoltre, aveva confermato sia l’ascrivibilità certa al dipendente del post pubblicato, sia l’assenza di intenti ritorsivi da parte dell’Azienda, sia l’applicabilità a carico del dipendente dell’obbligo di fedeltà a prescindere dalla tipologia degli strumenti di comunicazione adoperati. 

 

Il Magistrato aveva motivato il provvedimento di reintegra ritenendo che l’“attacco verbale” operato dal signor Cristello fosse in realtà riferito alle precedenti gestioni dello stabilimento siderurgico tarantino, indipendentemente dal fatto che le voci verbali impiegate fossero coniugate al presente”.