di Giorgio Assennato*
Il rapporto delle Nazioni Unite sul diritto a un ambiente pulito, sano e sostenibile dimostra che nel pianeta ci sono delle zone sacrificali ( sacrifice zones) in cui comunità marginalizzate pagano un danno ambientale e sanitario per scellerate scelte industriali. Tra gli esempi di questa grave ingiustizia ambientale figura Taranto. Il rapporto sottolinea l'inaccettabile ritardo nell'adozione degli interventi di ambientalizzazione e la pesante responsabilità delle autorità statali che, nonostante il ricorso a una legislazione speciale, non sono state in grado nè di mettere in sicurezza il complesso siderurgico nè di predisporre un credibile piano di decarbonizzazione.
*già direttore generale di Arpa Puglia