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Giornale di Taranto - OPERAZIONE TARAS/ Traffico di reperti archeologici, a capo un ex maestro elementare, recuperati 2mila pezzi, 13 indagati
Venerdì, 10 Dicembre 2021 18:50

OPERAZIONE TARAS/ Traffico di reperti archeologici, a capo un ex maestro elementare, recuperati 2mila pezzi, 13 indagati In evidenza

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Un maestro elementare in pensione, della provincia di Taranto, era a capo dell’organizzazione criminale che negli anni ha trafugato dal Tarantino oltre 2mila reperti archeologici risalenti al periodo compreso tra il sesto e il secondo secolo Avanti Cristo. L’uomo è attualmente detenuto in Olanda perché sorpreso in flagranza di reato con un reperto archeologico. I 13 indagati sono tutte persone di Taranto e comprendono varie figure, dai tombaroli a8 ricettatori. Lo hanno detto oggi a Taranto, nella conferenza stampa che ha illustrato l’operazione Taras (oltre 2mila i reperti riportati a casa da Olanda, Svizzera, Belgio e Germania) il procuratore aggiunto della Repubblica Maurizio Carbone e il comandante Tutela patrimonio artistico dei Carabinieri, generale di brigata Roberto Riccardi. 

 

“In 50 anni di attività dei Carabinieri Tutela patrimonio artistico - ha detto il generale Riccardi - abbiamo riportato a casa oltre 3 milioni di reperti archeologici”. Quanto all'indagine Taras, “è stata segnalata - ha precisato Riccardi - la presenza di una persona che dalla provincia di Taranto andava a Monaco di Baviera con dei borsoni, che probabilmente contenevano reperti archeologici. L’uomo - ha aggiunto - utilizzava il treno per gli spostamenti, con lui a volte c’erano anche due donne, e da qui, da questi movimenti sospetti, sviluppiamo una indagine articolata che ci ha portato, nel 2020, a rinvenire  a Bruxelles circa 800 reperti sui 2000 totali”.

    L’alto ufficiale dei Carabinieri ha poi detto: “Il resto del patrimonio archeologico è stato invece rinvenuto a ottobre scorso nel Tarantino”. Parafrasando  il titolo del processo relativo al disastro ambientale dell’ex Ilva svoltosi a Taranto nei mesi scorsi in Corte d’Assise, denominato “Ambiente Svenduto”, il generale Riccardi ha parlato, per questa operazione specifica,  di “civiltà svenduta. Ci sono persone del luogo  - ha dichiarato Riccardi - che svendono le loro radici. I 13 indagati sono infatti persone di qui, che hanno portato via pezzi destinati ai loro figli”. Riferendosi a Taranto, il generale Riccardi ha affermato che “questa città potrebbe vivere con strutture culturali come il Museo MarTa che ho visto risorgere e che conserva tracce di civiltà antichissime. Il nostro passato - ha detto ancora Ricciardi - ha grande importanza in termini di prospettiva per il nostro futuro”.

 

 Il maestro elementare in pensione della provincia di Taranto, che sarebbe stato a capo del traffico illegale , più volte si era recato a Monaco di Baviera. Le indagini hanno fatto emergere che l’uomo, una volta partito in treno da Taranto, attraversava l’Austria, arrivava a Monaco di Baviera, qui pernottava in hotel, e poi proseguiva, sempre in treno, verso Bruxelles.

    Nel giugno 2019 l’uomo è stato controllato dalla Polizia ferroviaria al Brennero ed è stato trovato in possesso di un’anfora archeologica. Sei mesi dopo, a gennaio 2020, è stato fermato a Monaco di Baviera con altri reperti archeologici tra cui un elmo corinzio in bronzo. Da qui, hanno dichiarato oggi i Carabinieri nella conferenza stampa, sono partiti servizi più mirati, coinvolgendo le Polizie di Belgio e Olanda. Un’abitazione a Bruxelles, è stato spiegato, si è rivelata essere la base di appoggio e il deposito dell’uomo arrestato in Germania. A Bruxelles sono stati trovati quasi mille reperti tra ceramiche miniaturistiche, ceramiche a figure rosse, ceramiche votive, utensili in bronzo.