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Giornale di Taranto - ALTA TENSIONE/ La Fiom sulle parole di Bernabe’ “se non avremo risposte ci sarà altra mobilitazione”
Venerdì, 12 Novembre 2021 18:10

ALTA TENSIONE/ La Fiom sulle parole di Bernabe’ “se non avremo risposte ci sarà altra mobilitazione” In evidenza

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 “Senza risposte dal Governo e da Acciaierie d'Italia per noi inizia una nuova fase di mobilitazione”. Lo dichiarano per la Fiom Cgil su ex  Ilva il segretario generale Francesca Re David e il segretario nazionale Gianni Venturi. Riprendendo le dichiarazioni a La7 di Franco Bernabé, presidente del cda di Acciaierie d’Italia, Re David e Venturi dicono che Bernabé ha detto “che il piano industriale dell'ex Ilva è cosa complessa e che non si fa in due mesi. Ha anche annunciato un piano decennale di decarbonizzazione e che si sta lavorando ad un piano condiviso con il Governo, la Regione e il Comune, spiegando che solo dopo saranno convocati i sindacati per le ricadute occupazionali”. Per la Fiom, “il messaggio è chiaro. Il sindacato serve solo per gestire le crisi e la cassa integrazione: investimenti, innovazione tecnologica, organizzazione del lavoro, sostenibilità ambientale, sicurezza degli impianti con il sindacato non si discutono”. 

 

 “Le dichiarazioni del presidente del consiglio d’amministrazione di Acciaierie d'Italia, arrivano il giorno dopo lo sciopero nel gruppo siderurgico e la manifestazione al Mise e segnano un ulteriore strappo nel faticoso tentativo di dare un percorso partecipato ed una soluzione credibile ad una vertenza ormai decennale” rilevano i due esponenti Fiom.

    “Così come non si può pretendere di risolvere i problemi in due mesi, non si può pretendere - affermano Re David e Venturi - che lavoratori in cassa integrazione da anni, al centro di un lacerante conflitto tra salute e lavoro, obbligati a lavorare in impianti senza manutenzione e a rischio crescente di insicurezza, considerati semplicemente come parte del costo per tonnellate di acciaio prodotto, se ne stiano zitti e buoni”. “Che cosa significa un piano di decarbonizzazione in dieci anni? Con quali volumi produttivi? Con quale profilo impiantistico? Si è deciso di non rifare  altoforno 5? Con quali fonti di approvvigionamento energetico?  E quali sono le implicazioni sugli altri stabilimenti?” domanda la Fiom. Per i metalmeccanici Cgil, “le risorse pubbliche (PNRR) per la decarbonizzazione non possono essere gestite senza un coinvolgimento delle ragioni del lavoro e di chi le rappresenta tanto più in aziende che hanno, o si avviano ad avere, la maggioranza pubblica del pacchetto azionario”.