“I Servizi della Commissione hanno preso nota dello studio Sentieri e convengono sulla priorità assoluta da dare alla salute umana, come riconosciuto anche dalla Corte Europea del Diritti Umani (CEDU) nella sua sentenza del 24 gennaio 2019”. Lo scrive il commissario europeo all’Ambiente, agli oceani e alla pesca, Virginijus Sinkevičius, in una lettera inviata in risposta ad una missiva con cui l’associazione “Genitori Tarantini” ha evidenziato alla commissione di Bruxelles gli impatti sulla salute pubblica e sull’ambiente causati dal l’inquinamento del siderurgico ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia.
Il testo della risposta è stato diffuso oggi dalla stessa associazione di cui fanno parte famiglie che hanno perso i propri figli a causa di malattie dovute all’inquinamento oppure hanno contratto malattie per la stessa causa.
Sinkevičius afferma inoltre che nell’ex Ilva di Taranto “Il limite massimo di produzione è stato abbassato proprio in considerazione delle vostre legittime preoccupazioni, e il ritorno a livelli produttivi superiori a 6 milioni di tonnellate annue è subordinato al pieno rispetto di tutte le prescrizioni, nessuna esclusa”.
Il commissario all’Ambiente rileva inoltre che “i livelli di produzione attuali sono stati ridotti di due terzi rispetto a quelli del 2013 quando il mancato rispetto della legislazione ambientale ha prodotto il disastro ambientale che tutti conosciamo, e che è stato perseguito come tale dalla Magistratura italiana sul piano penale”. Secondo il commissario UE Virginijus Sinkevičius, “gli impegni assunti dal Governo sono anche il risultato della procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea, che è oggetto di costante monitoraggio. La Magistratura italiana - prosegue - ha a sua volta dimostrato di essere particolarmente attenta alla vicenda da voi sollevata, che affonda le sue radici nella gestione precedente di cui sono state accertate le responsabilità anche sul piano penale”.