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Domenica, 30 Maggio 2021 18:57

FUORI DALL’ORTO/ I detenuti di Taranto donano frutta e verdura al Banco alimentare In evidenza

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I detenuti del carcere di Taranto donano frutta e verdura al Banco alimentare, prodotti coltivati in un orto esterno alla casa circondariale nell'ambito delle misure alternative.

    L'iniziativa si deve all'associazione “Noi e Voi” onlus insieme all’Amministrazione penitenziaria di Taranto. Il percorso, iniziato nell’estate 2019, ha coinvolto 15 detenuti del carcere in misura alternativa che, in base all'articolo 21 dell’ordinamento penitenziario, hanno effettuato attività formativa all’esterno della struttura. "Una storia di successo, nonostante le complicazioni logistiche causate dal Covid-19. Si è trattato di un corso teorico-pratico su come si realizza un orto – spiega il presidente dell’associazione “Noi e Voi” onlus, don Francesco Mitidieri – dalle tecniche di impianto ai sistemi di irrigazione, le stagioni, i tempi di semina e di coltura. Nella parte teorica, che ha coinvolto 4 docenti, sono stati fatti anche piccoli esperimenti nei vasi. Poi quanto imparato è stato riportato alla pratica, proprio sul terreno messo a disposizione dalla direzione penitenziaria".

 

 “Fuori dall’orto” rientra nel bando “Puglia capitale sociale 2.0” Marcella Candelli, dottore agronomo, uno dei 4 docenti, dice a proposito dei detenuti partecipanti che "nelle lezioni teoriche li ho trovati attenti: prendevano appunti, facevano domande. Pian piano le distanze si sono accorciate - racconta Candelli - ed è stato anche possibile parlare di loro, delle storie personali, del desiderio di ripartire. Abbiamo studiato sui “banchi” e messo per iscritto piccoli progetti per trasformare un terreno in un orto. Che emozione - afferma - vedere la gioia del primo raccolto nei loro occhi! Erano soddisfatti e anche gelosi di quello che avevano imparato".

    "Da tempo abbiamo iniziato una collaborazione con la casa circondariale di Taranto – rileva Luigi Riso, responsabile regionale del Banco Alimentare-perché a tanti venga data la possibilità di reintegrarsi all’interno della società. Il motivo per cui facciamo tutto questo, in luoghi in cui è evidente che non raccoglieremo tonnellate di prodotto, è la cultura del dono e la creazione di una rete di rapporti".     Infine il progetto porta a casa altri due importanti risultati: la possibilità per uno dei partecipanti di ottenere una borsa lavoro finanziata dall’Uepe (Ufficio per l’Esecuzione Penale Esterna) per lavorare in agricoltura nella cooperativa omonima “Noi e Voi” e l’acquisto di attrezzature per proseguire l’attività dell’orto oltre i tempi dettati dal finanziamento regionale.

Giornalista1

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