Tre presidi di protesta saranno effettuati dalle 10 alle 12 il 24 maggio a Castel del Monte, il 26 maggio al Castello Svevo di Bari e il 27 maggio al Museo archeologico nazionale di Taranto (MarTa) da parte degli addetti ai servizi museali ai quali è stato inviato il preavviso di licenziamento. La protesta è stata indetta dalla Filcams Cgil. Il personale è quello addetto alle biglietterie e ai servizi museali. Il sindacato spiega che le due direzioni (regionale Musei Puglia e MarTa Taranto) “hanno deciso di riaprire i siti culturali con ingresso gratuito e con l’utilizzo di una apposita app di prenotazione” e a seguito di questo, “l’azienda Nova Apulia ha notificato i preavvisi di licenziamento ai lavoratori”.
Lo stato di agitazione riguarda anche il Parco Archeologico di Monte Sannace (Gioia del Colle), Castello di Gioia del Colle, del Parco archeologico e museo di Egnazia (Brindisi) e Castello di Trani. Per la Cgil, “la direzione regionale Musei della Puglia e la direzione del MarTa di Taranto non hanno prorogato la concessione della gestione integrata dei servizi museali all’azienda Nova Apulia, senza preoccuparsi minimamente di ricercare soluzioni idonee a salvaguardare i livelli occupazionali”. Per Barbara Neglia, segretario regionale Filcams Cgil Puglia, sono a rischio 23 unità della Nova Apulia e la “direzione regionale Musei della Puglia e la direzione del MarTa di Taranto che non hanno prorogato la concessione della gestione integrata dei servizi museali all’azienda, senza preoccuparsi minimamente di ricercare soluzioni idonee a salvaguardare i livelli occupazionali dei lavoratori, impiegati da oltre venti anni sul servizio, nonostante la nostra organizzazione stia sollecitando da l’internalizzazione dei servizi e dei lavoratori nella società Ales spa o, in alternativa, la pubblicazione del bando per il rinnovo della concessione dei servizi aggiuntivi e di biglietteria di tutti i siti museali pugliesi”. “Prevedendo però - rileva Neglia - una formulazione della clausola sociale che garantisca la totale salvaguardia dei posti di lavoro e l’applicazione del contratto di lavoro sottoscritto dalle organizzazioni più rappresentative”.