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Giornale di Taranto - AMBIENTE SVENDUTO/ Difensori positivi al COVID ma il processo non si ferma, respinte due richieste di sospensione
Lunedì, 08 Febbraio 2021 19:09

AMBIENTE SVENDUTO/ Difensori positivi al COVID ma il processo non si ferma, respinte due richieste di sospensione In evidenza

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Nessuna interruzione, in Corte d’assise a Taranto, per il processo 'Ambiente Svenduto', per il disastro ambientale attribuito all’Ilva gestita dal gruppo industriale Riva. Questa mattina due istanze di rinvio dell’udienza sono state presentate dai rappresentanti della difesa. La prima - avanzata dall’avvocato Vincenzo Vozza - faceva leva sulla positività al Covid del collega  difensore di Fabio Riva, ex proprietario e amministratore dell’azienda, uno dei principali imputati nel processo.

    La seconda, invece, prospettata dai legali Carlo Raffo e Pasquale Annichiarico, partendo da un ulteriore caso di positività al Covid, del difensore di Ilva in amministrazione straordinaria, ha segnalato alla Corte la necessità di consentire agli altri avvocati, venuti in contatto col positivo, di potersi sottoporre ai tamponi di controllo e di sanificare gli ambienti del processo. 

 

 Così come ha rigettato la prima istanza di rinvio, dopo una sospensione dell’udienza di un’ora e mezzo, la presidente della Corte, Stefania D’Errico, ha respinto anche la seconda, dopo una sospensione di udienza più breve. Va rigettata, ha spiegato D’Errico nell’ordinanza, perché non presenta “nessun elemento di novità” rispetto alla prima richiesta.

    “Non ricorre alcun pericolo per la salute pubblica e risultano essere rispettate tutte le norme”, ha dichiarato la giudice. 

    L’udienza è proseguita nella tarda mattinata con la requisitoria del pm Mariano Buccoliero. La prima istanza di rinvio, quella formulata sulla base della positività al Covid del difensore di Riva, è stata rigettata dalla presidente del collegio giudicante perché “imcompleta e infondata nel merito”. La presidente ha rilevato che l’avvocato colpito dal Covid “ha avuto un tempo congruo per nominare un sostituto”.     Per D’Errico, “sussiste il legittimo impedimento nel caso sia giustificato da circostanze improvvise, assolutamente imprevedibili” e “tali da impedire anche la nomina di un sostituto”. E ci può essere un rinvio “quando la giustificazione sia impeditiva anche della nomina di un sostituto”. Ma per la presidente non è questo il caso richiamato oggi. Già dopo la prima sospensione di udienza, D’Errico aveva assicurato che aula e ambienti comuni vengono sanificati ogni giorno. 

    Il pm Buccoliero, che aveva cominciato lunedì scorso ed era andato avanti per tre giorni consecutivi, ha poi ripreso la requisitoria da quelle che l’accusa ritiene le inadempienze dell’Ilva dei Riva in materia ambientale. In base al calendario, l’accusa terrà banco - con l’intervento di altri tre pm, Remo Epifani, Giovanna Cannalire e Raffaele Graziano - sino a giovedì prossimo, giorno nel quale formulerà le proprie richieste al collegio giudicante relativamente ai 47 imputati: 44 persone fisiche e 3 giuridiche, le società Ilva, Riva Fire e Riva Forni Elettrici. Il processo si svolge nell’aula magna della scuola sottufficiali della Marina Militare, a San Vito, borgata di Taranto.