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Giornale di Taranto - GRANDI MANOVRE/ ArcelorMittal annuncia la ripartenza di Afo2
Martedì, 26 Gennaio 2021 13:38

GRANDI MANOVRE/ ArcelorMittal annuncia la ripartenza di Afo2 In evidenza

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 “ArcelorMittal Italia ci ha annunciato per oggi la ripartenza dell’altoforno 2”. Lo dichiara ad AGI il segretario Uilm, Antonio Talò. L’altoforno 2 è il secondo impianto che viene rimesso in marcia dopo l’acciaieria 1, quest’ultima riattivata la scorsa settimana, seppure ad un passo ridotto, con un solo convertitore sui tre installati. Entrambi gli impianti erano stati fermati lo scorso marzo. Per crisi di domanda di acciaio, a seguito dell’emergenza Covid, e l’altoforno 2 anche per la necessità di adeguarlo alle prescrizioni di sicurezza chiesta dalla magistratura dopo un incidente mortale a giugno 2015. I lavori all’altoforno sono stati fatti da Ilva in amministrazione straordinaria, in quanto società proprietaria degli impianti (dati per ora in fitto a d ArcelorMittal Italia), con un costo complessivo di circa 10 milioni di euro. La rimessa in marcia di acciaieria 1 e altoforno 2 servono a sostenere la risalita della produzione di acciaio: dai 3,4 milioni di tonnellate del 2020 ai 5 milioni del 2021.

 

- “ArcelorMittal Italia - spiega Talò - ci ha convocato perché volevano parlare di numeri. I numeri della cassa integrazione connessa al nuovo piano industriale e alla ristrutturazione. Non ci hanno riproposto il numero dei 3mila cassintegrati in quest’anno, indicato invece nelle scorse settimane dall’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri”. “All’azienda che voleva parlare di numeri - aggiunge Taló -, noi abbiamo detto: ma di quali numeri dobbiamo parlare se l’orizzonte non è ancora chiaro e se le quantità produttive non sono determinate? Eppoi, i 3mila cassintegrati che ci sono stati indicati, li riteniamo eccessivi, tanto più se c’è, come sta avvenendo, una ripartenza degli impianti”.

    “Abbiamo chiesto inoltre ad ArcelorMittal - prosegue Taló  - di assicurare l’integrazione economica alla cassa integrazione dei dipendenti perché non possiamo ancora tenere le persone, come è accaduto in tutti questi mesi, a 8-900 euro al mese. La risposta di ArcelorMittal è stata: non possiamo dire niente perché manca il nostro socio. Intendendo per questo, l’azionista pubblico Invitalia. E allora, abbiamo risposto noi - conclude Talò -, ne riparliamo quando sarete una società a tutti gli effetti”. 

Ultima modifica il Martedì, 26 Gennaio 2021 13:48