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Giovedì, 14 Gennaio 2021 10:42

TARANTO CAPITALE DELLA CULTURA/ Siamo alla stretta finale, nomina attesa per il 18 gennaio In evidenza

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Si va alla stretta finale per la scelta della Capitale Italiana della Cultura per il 2022. La nomina da parte del ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, su esame della commissione incaricata, è attesa per il 18 gennaio. In Puglia sono nella rosa delle dieci finaliste Bari e Taranto, quest’ultima concorre insieme ai 12 comuni della Grecìa Salentina, area che ha legato il suo nome all’evento “Notte della Taranta”. Le città stanno presentanti al Mibact il loro dossier. Oggi è la volta di Bari col sindaco Antonio De Caro, domani alle 10.45 toccherà al sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, che illustrerà il dossier insieme all’assessore alla Cultura e vice sindaco, Fabiano Marti, al direttore generale, Ciro Imperio, per la parte finanziaria e a Roberto Casaluce per i sindaci della Grecìa Salentina. Il dossier di Taranto e Grecìa Salentina è di 60 pagine e le proposte sono racchiuse in una serie di “Ecosistemi” che comprendono mare, storia, ambiente, innovazione ed  enogastronomia. 

 

Nello specifico, il programma di Taranto e Grecìa Salentina comprende piu di 100 giornate dedicate al mare, oltre 20 tra festival, opere, mostre e stagioni per raccontare l’arte del passato, del presente e del futuro, 50 giorni dedicati alla cultura di impresa, 15 eventi di storia, focus tutti i giorni per riti, tradizioni ed enogastronomia, ma soprattutto un anno, il 2022, dedicato all’ambiente con due grandi eventi internazionali, uno dei qual sarà la tappa centrale del Festival italiano della sostenibilità promosso da Asvis, l’Alleanza per lo sviluppo sostenibile. “Il percorso di candidatura è stato complesso ma anche molto affascinante. Negli incontri con gli operatori culturali e con la città - spiega Marti -, abbiamo costruito un dossier che si proietta al futuro partendo dalla storia. Se vogliamo avere un futuro a Taranto, dobbiamo riappropriarci del nostro passato. Abbiamo puntato sulla cultura che cambia il clima. Quello ambientale, sociale, artistico, culturale”. “A prescindere che si vinca o meno, noi porteremo avanti il nostro dossier”aggiunge Marti. E in questo senso si colloca l’intesa tra i sindaci di Bari, Taranto e la Regione Puglia, che prevede che qualora né il Comune di Bari né il Comune di Taranto con la Grecìa Salentina, dovessero risultare la Capitale Italiana della Cultura 2022, le parti si impegnano comunque a selezionare, in accordo, alcune iniziative particolarmente significative dei programmi. È la prima volta che la Puglia entra in finale con due città. Che concorrono insieme ad Ancona, Cerveteri, L'Aquila, Pieve di Soligo e le Terre Alte della Marca Trevigiana, Procida, Trapani, Verbania e Volterra. La candidatura di Taranto fa il paio con la svolta più complessiva che la città cerca di costruire. “Il tempo dell’acciaio ha una prospettiva a termine ma non è ancora concluso. Taranto in questi anni dovrà alacremente lavorare per realizzare e dare concretezza ad un futuro socio-economico che sia realmente, e non solo idealmente, alternativo”, commenta Leonardo Giangrande, presidente Confcommercio. E per Eva degl’Innocenti, direttrice del Museo archeologico nazionale, “I progetti comuni messi in campo in occasione della candidatura di Taranto al titolo di Capitale della Cultura Italiana, non sono solo semplici addizioni ma vere e proprie prove generali per le pratiche che dovremo essere in grado di mettere in atto in modo duraturo per garantire futuro ad una città che non ha bisogno di divisioni ma di sempre più numerose collaborazioni, sinergie e obiettivi comuni”. 

Giornalista1

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