"Emergono vistose criticità nell'istruttoria alla base del decreto impugnato" e manca "una congrua valutazione degli elementi rappresentati dalla società ricorrente". Cosi il Tar del Lazio si é espresso oggi sul ricorso con cui ArcelorMittal ha impugnato il decreto del ministro dell'Ambiente del 30 settembre scorso, che fissa nuove e stringenti tempistiche (gennaio edaprile 2021) per la copertura dei parchi minerali del siderurgico di Taranto, che è una delle prescrizioni ambientali della fabbrica.
ArcelorMittal ha contestato col ricorso al Tar le nuove tempistiche del ministro Sergio Costa ritenendole tecnicamente inattuabili. Ora il Tar Lazio ha invitato il ministero a riesaminare il decreto impugnato ed ha fissato per il 4 dicembre la nuova udienza.
Secondo il Tar Lazio, ci sono situazioni che "non sono state superate in sede di conferenza di servizi del 25 settembre 2020", quella nella quale si é esaminato il caso in sede ministeriale.
Secondo i giudici amministrativi, "sussiste un pregiudizio grave e irreparabile" che porta a decidere "una prima delibazione della domanda cautelare". Il ministero dell'Ambiente dovrà effettuare adesso entro un mese "il riesame alla luce dei motivi di ricorso" di ArcelorMittal, ma nell'attesa "restano fermi l'obbligo per la società di proseguire nell'attuazione degli interventi di cui alla prescrizione 6", quella relativa alla copertura dei nastri, "nonche' l'osservanza di tutte le prescrizioni".