L’inaugurazione della nuova sede di Taranto dell’Agenzia per l’ambiente della Regione Puglia (Arpa Puglia) in un “ex ospedale, è anche un simbolo della città”. Lo ha detto il direttore generale di Arpa Puglia, Vito Bruno, a proposito della nuova sede inaugurata nell’ex complesso del Testa alla periferia di Taranto. “Qui - ha spiegato il dg Bruno - ci si veniva a curare per la salubrità dell'ambiente. Oggi ci siamo noi, in trincea, perché a poche centinaia di metri da qui, mentre nel 1920 c’era solo il profumo del mare e il sole che aiutavano, con l’elioterapia, a curare i malati di tubercolosi, oggi ci sono questi grandi impianti che questi benefici, evidentemente, non portano”. “È un obiettivo che coltivavamo da tempo, in questi mesi abbiamo lavorato tutti i giorni per non interrompere le attività, che si sono svolte tutti i giorni regolarmente, anzi si sono incrementate”: così Bruno a proposito del lavoro fatto da Arpa Puglia a Taranto. “Abbiamo lavorato - ha rilevato - per un futuro più forte dell’Agenzia e questo ci consente di avere collaboratori nuovi e meglio organizzati. Già oggi ci sono 67 giovani professionisti in più che stanno lavorando a Taranto e fanno di Taranto il dipartimento, dal punto di vista delle risorse umane, più importante di Puglia. Pensiamo di completare il ciclo di assunzioni - ha annunciato Bruno - e quindi di farlo diventare ancora più forte, adatto alle sfide che si pongono su questa città”. A proposito dell’ex Ilva, Bruno ha rammentato che “c’è una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che si basa per due delle tre motivazioni, su rapporti dell’Arpa Puglia e dell’Asl Taranto”. La sentenza è quella della Cedu che ha condannato lo Stato italiano per non aver tutelato la salute dei cittadini di Taranto dall’inquinamento siderurgico. “Abbiamo una serie di controlli e ispezioni che vanno avanti in questi giorni - ha aggiunto Bruno riferendosi ad ArcelorMittal -. Abbiamo chiesto di anticipare al massimo le prescrizioni ambientali, perché l’impianto Ilva potrebbe avere questa grande transizione, ma nello stesso tempo le prescrizioni attuali occorre rispettarle”. “Noi siamo in continuo e costante controllo su questo tema - ha sostenuto il dg Arpa Puglia -. Non abbiamo dimenticato. Abbiamo lavorato su due settori: quello ordinario, che dovevamo portare avanti ed abbiamo implementato le attività, e nello stesso tempo abbiamo pensato a rafforzare le strutture, a polarizzarle, a renderle, anche da un punto di vista logistico, più idonee. L’attività di cura dell’ambiente non si può fare solo con gli slogans e i seminari, bisogna farla con l’organizzazione”.
L’inaugurazione della nuova sede di Taranto dell’Agenzia per l’ambiente della Regione Puglia (Arpa Puglia) in un “ex ospedale, è anche un simbolo della città”. Lo ha detto il direttore generale di Arpa Puglia, Vito Bruno, a proposito della nuova sede inaugurata nell’ex complesso del Testa alla periferia di Taranto. “Qui - ha spiegato il dg Bruno - ci si veniva a curare per la salubrità dell'ambiente. Oggi ci siamo noi, in trincea, perché a poche centinaia di metri da qui, mentre nel 1920 c’era solo il profumo del mare e il sole che aiutavano, con l’elioterapia, a curare i malati di tubercolosi, oggi ci sono questi grandi impianti che questi benefici, evidentemente, non portano”. “È un obiettivo che coltivavamo da tempo, in questi mesi abbiamo lavorato tutti i giorni per non interrompere le attività, che si sono svolte tutti i giorni regolarmente, anzi si sono incrementate”: così Bruno a proposito del lavoro fatto da Arpa Puglia a Taranto. “Abbiamo lavorato - ha rilevato - per un futuro più forte dell’Agenzia e questo ci consente di avere collaboratori nuovi e meglio organizzati. Già oggi ci sono 67 giovani professionisti in più che stanno lavorando a Taranto e fanno di Taranto il dipartimento, dal punto di vista delle risorse umane, più importante di Puglia. Pensiamo di completare il ciclo di assunzioni - ha annunciato Bruno - e quindi di farlo diventare ancora più forte, adatto alle sfide che si pongono su questa città”. A proposito dell’ex Ilva, Bruno ha rammentato che “c’è una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che si basa per due delle tre motivazioni, su rapporti dell’Arpa Puglia e dell’Asl Taranto”. La sentenza è quella della Cedu che ha condannato lo Stato italiano per non aver tutelato la salute dei cittadini di Taranto dall’inquinamento siderurgico. “Abbiamo una serie di controlli e ispezioni che vanno avanti in questi giorni - ha aggiunto Bruno riferendosi ad ArcelorMittal -. Abbiamo chiesto di anticipare al massimo le prescrizioni ambientali, perché l’impianto Ilva potrebbe avere questa grande transizione, ma nello stesso tempo le prescrizioni attuali occorre rispettarle”. “Noi siamo in continuo e costante controllo su questo tema - ha sostenuto il dg Arpa Puglia -. Non abbiamo dimenticato. Abbiamo lavorato su due settori: quello ordinario, che dovevamo portare avanti ed abbiamo implementato le attività, e nello stesso tempo abbiamo pensato a rafforzare le strutture, a polarizzarle, a renderle, anche da un punto di vista logistico, più idonee. L’attività di cura dell’ambiente non si può fare solo con gli slogans e i seminari, bisogna farla con l’organizzazione”.