Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - ELEZIONI REGIONALI/ Nella circoscrizione di Taranto 28 liste, in lizza molti uscenti, ex, sindaci, c’è anche chi ha cambiato casacca e chi si cimenta per la prima volta
Domenica, 23 Agosto 2020 08:35

ELEZIONI REGIONALI/ Nella circoscrizione di Taranto 28 liste, in lizza molti uscenti, ex, sindaci, c’è anche chi ha cambiato casacca e chi si cimenta per la prima volta In evidenza

Scritto da 
Vota questo articolo
(0 Voti)

Sono 28 le liste per le elezioni regionali pugliesi, circoscrizione Taranto, presentate entro mezzogiorno di ieri al Tribunale di Taranto. Il numero maggiore di liste riguarda, così come avvenuto su scala regionale, la coalizione di centrosinistra che candida come governatore l’uscente Michele Emiliano. Minore invece il numero di liste a sostegno dello sfidante di centrodestra Raffaele Fitto. Sette i consiglieri regionali assegnati a Taranto e provincia. Alle elezioni di settembre la provincia di Taranto arriva con un assessore uscente. Si tratta di Mino Borraccino, che ha la delega allo Sviluppo economico, e che ora è in corsa per la lista “Senso civico per un nuovo Ulivo per la Puglia”. Si ricandidano invece nel Pd i consiglieri regionali uscenti: Michele Mazzarano, che è stato anche assessore allo Sviluppo economico nella giunta Emiliano, e Donato Pentassuglia, in Regione già da alcune legislature e attualmente presidente della commissione Attività produttive. Corrono per la prima volta, con i Dem, Lucio Lonoce, presidente del Consiglio comunale di Taranto e già assessore ai lavori pubblici del Comune di Taranto, e Vincenzo De Gregorio, consigliere comunale e già segretario cittadino Dem. Il Pd di Taranto, col commissario Nicola Oddati, che è anche coordinatore della segreteria nazionale Pd, presenterà lunedì mattina in una conferenza stampa la propria lista. 

 

 A sostegno di Emiliano, anche il sindaco uscente di Laterza, Gianfranco Lopane, che si candida con la lista civica “Con”. E con “Senso civico” pro Emiliano c’è anche l’uscente consigliere Giuseppe Turco, già direttore del 118 di Taranto. Mentre è una novità la candidatura, sempre per il governatore uscente, di Walter Musillo, già segretario Pd Taranto: stavolta però corre con la lista Popolari per Emiliano. Nella stessa lista anche Vito Punzi, sindaco uscente di Montemesola. Non si ricandida più nel centrosinistra, dopo aver fatto solo una legislatura, l’uscente Gianni Liviano. Si era candidato cinque anni fa in una civica per Emiliano, ha fatto l’assessore per un breve periodo, poi si è dimesso e da allora in poi, ha assunto una posizione critica verso il governatore in carica, critica intensificata nell’ultimo anno.  Ritenta invece l’elezione regionale Piero Bitetti, consigliere comunale e provinciale, già esponente di primo piano del Pd, ma dopo l’abbandono dei Dem adesso è schierato con Italia in Comune a supporto di Emiliano. La volta scorsa Bitetti fu primo dei non eletti Dem nel Tarantino. Nei Cinque Stelle, che la volta scorsa hanno eletto un solo consigliere regionale, si ripresenta l’uscente Marco Galante. E a sostegno della candidata presidente M5S, Antonella Laricchia, presentata anche a Taranto la lista Puglia Futura con Silvana Melli capolista.  Nel centrodestra, per Raffaele Fitto presidente,  Forza Italia ricandida l’uscente Francesca Franzoso, imprenditrice e figlia del deputato di Forza Italia, Pietro, scomparso alcuni anni fa. Franzoso fa parte della commissione Bilancio della Regione. Approda invece in Forza Italia Luigi Morgante, consigliere uscente, ma cinque anni fa eletto in altro schieramento. E con Forza Italia corre per un saggio in Regione anche Umberto Ingrosso, già assessore comunale a Taranto negli anni del sindaco Rossana Di Bello, anche lei forzista. Per Fratelli d’Italia si ricandida Renato Perrini, eletto nel 2015 con Forza Italia, e scende in campo Giampaolo Vietri, consigliere comunale. In una lista centrista pro Fitto c’é invece Mario Cito, consigliere comunale, che più volte si è candidato come sindaco di Taranto ed è figlio di Giancarlo, che sindaco  e deputato per il movimento civico Antenna Taranto 6 lo è stato negli anni passati. La Lega invece schiera due ex sindaci: Luigi Laterza di Pulsano e Stefano Liuzzi di Crispiano.

Aveva abbandonato invece la politica, dimettendosi da consigliere regionale della Puglia non senza polemiche, nell’inverno del 2013. Ci torna adesso, candidandosi alla Regione per la provincia di Taranto ma passando da Italia dei Valori, che allora sosteneva la seconda legislatura di Nichi Vendola, al centrodestra con Raffaele Fitto. È Patrizio Mazza, 68enne, da anni primario di Ematologia all’ospedale Moscati di Taranto, figura di medico molto nota in città. Mazza scende in campo con la lista “La Puglia domani”, unica civica a sostegno di Fitto, che nel Tarantino annovera anche le candidature dell’ex consigliere comunale di Taranto, Nicola Infesta, dell’ex sindaco di Ginosa, Luigi Montanaro, e dell’ex magistrato gip-gup (ora in pensione), Giuseppe Tommasino. Mazza, anni fa, si è anche candidato a sindaco di Taranto con la lista “Cambiamo Taranto” ottenendo un migliaio di voti. Nel 2013,quando lasciò la Regione, Mazza disse: “Il mio è un addio definitivo alla politica. Ho testato la città ma il mio impegno non è stato recepito dai tarantini. Ci sono motivazioni politiche e mediche”. “La gente - specificò Mazza - mi ha ripetutamente chiesto, e in più circostanze, di tornare a fare il medico”. “Reputo - disse allora Mazza - di non essere più adatto a questo momento politico. In Regione ho sempre espresso le mie posizioni riguardo le tematiche ambientali e soprattutto in merito alla incompatibilità della grande industria tarantina con l’ambiente. La politica - aggiunse - avrebbe dovuto tuffarsi a capofitto nel lavoro per poi proporre delle alternative ma non lo ha fatto. È stata sprecata l’ennesima occasione per dare una svolta alla città”. Quando Mazza lasciò la Regione Puglia, gli impianti dell’area a caldo dell’Ilva (il cuore produttivo della fabbrica) erano stati sequestrati dalla Magistratura da appena un anno per il reato di disastro ambientale. Otto anni dopo l’Ilva è passata in gestione ad ArcelorMittal ma la situazione della fabbrica non è migliorata, semmai aggravata, e la questione ambientale continua ad essere una priorità per Taranto. Mazza non ha mai taciuto in questi anni la sua posizione molto critica sull’acciaieria, anche perché, da medico, misura gli effetti sanitari dell’inquinamento da un avamposto particolare come la direzione di Ematologia. Nel frattempo, anche la situazione della sanità pubblica nel Tarantino è divenuta problematica come dimostrano le diffuse proteste dei cittadini e le criticità manifestatesi negli ultimi giorni per la Terapia Intensiva Neonatale e per il Pronto soccorso del Santissima Annunziata.