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Giornale di Taranto - POLVERI SU TARANTO/ Arpa Puglia attesta il superamento dei livelli di PM10
Martedì, 07 Luglio 2020 11:33

POLVERI SU TARANTO/ Arpa Puglia attesta il superamento dei livelli di PM10 In evidenza

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“Anche se limitato per un’ora, dalle 15 alle 16 di sabato pomeriggio a causa della tromba d’aria alla quale è seguita la pioggia, il fenomeno delle polveri dal siderurgico di Taranto e il conseguente superamento dei valori soglia di PM10 nel rione Tamburi, è stato rilevante. In  un caso soprattutto”. Lo dichiarano ad AGI fonti vicine ad Arpa Puglia in relazione a quanto avvenuto sabato a Taranto, quando una tempesta di polveri ferrose e minerali ha letteralmente invaso case, strade e piazze del quartiere Tamburi, che è vicino all’acciaieria. Polveri che, sollevate e trascinate dal vento, si sono abbattute sull’area urbana vicina alla fabbrica, compreso anche il quartiere Paolo VI, dicono gli ambientalisti, quartiere che, rispetto ai Tamburi, è un pò più distante dall’acciaieria. L’effetto è stato quello di vedere un’ampia area periferica della città sovrastata da una nube prevalentemente rossastra, oggetto di molte proteste da parte dei residenti, ma anche di foto e video postati sui social. Le fonti di Arpa Puglia, l’Agenzia per l’ambiente della Regione Puglia, dicono che il report su quanto accaduto è in fase di ultimazione e rilettura e che molto probabilmente già in giornata sarà inviato alla stessa Regione, Asl Taranto, Ispra, con il quale la stessa Arpa collabora un materia di Autorizzazione integrata ambientale. Le fonti non precisano che il report sarà trasmesso anche alla Procura della Repubblica di Taranto che ha aperto un’indagine sulla nube di polvere, per ora senza alcun indagato, delegando i Carabinieri del Noe ad acquisire ogni utile elemento di indagine. E a parte il fascicolo aperto dalla Procura,  si annuncia un altro esposto per le polveri arrivate da ArcelorMittal ed è quello del Comune di Taranto, come confermano ad AGI fonti dell’amministrazione. Va detto che qualora l’inchiesta della Procura, andando avanti, dovesse configurare dei reati e delle responsabilità, dirigenti e manager di ArcelorMittal non avrebbero più la “protezione”dello scudo penale abolito con una legge l’anno scorso. “Ma per episodi così rilevanti - sostengono ad AGI fonti legali - lo scudo penale, qualora ci fosse ancora stato, non avrebbe avuto efficacia”. E viene ricordato dalle fonti un episodio del 2017 quando gli allora commissari di Ilva in amministrazione straordinaria furono oggetto di un intervento del sostituto procuratore Mariano Buccoliero. “Lo scudo - si afferma - aveva efficacia se, nell’ambito di una gestione corretta di un impianto industriale, peraltro sottoposto ad adeguamento e miglioramento attraverso l’Aia, si verificava un fenomeno oggetto di malfunzionamento temporaneo dell’impianto stesso, ma non in altri casi”. Infine, sempre in relazione a quanto accaduto sabato pomeriggio, Alessandro Marescotti, portavoce dell’associazione ambientalista Peacelink, dichiara che “i picchi di polveri del siderurgico sono arrivati anche sul rione Paolo VI perché il vento ha fatto una virata nel giro di mezz’ora. Prima è stato colpito il quartiere Paolo VI e a seguire il rione Tamburi”.