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Giornale di Taranto - IL DECRETO/ Trattamento delle acque reflue, il ministro Costa concede ad ArcelorMittal una proroga di 5 mesi e non dispone tagli alla produzione
Venerdì, 03 Luglio 2020 06:43

IL DECRETO/ Trattamento delle acque reflue, il ministro Costa concede ad ArcelorMittal una proroga di 5 mesi e non dispone tagli alla produzione In evidenza

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Il ministero dell'Ambiente ha prorogato di cinque mesi la messa a punto del trattamento delle acque reflue e cokeria di acciaieria e di cokeria del siderurgico ArcelorMittal di Taranto al 30 novembre. Lo apprende l'AGI. In base alle prescrizioni Aia, Autorizzazione integrata ambientale, l'intervento, basato su nuove tecnologie, doveva completarsi il 30 giugno mentre adesso la nuova data è fine novembre. La proroga è stata chiesta da Ilva in amministrazione straordinaria, proprietaria degli impianti dati in fitto ad ArcelorMittal, in quanto col blocco determinato dal Covid 19 tutti i cantieri per gli interventi Aia nel siderurgico di Taranto si sono dovuti fermare e sono ripresi solo da alcuni giorni. Ilva in as aveva già stimato di completare l'intervento sulle acque reflue già a metà novembre.

 

 Circa invece la proroga del completamento della copertura dei nastri trasportatori del siderurgico, sul quale viaggiano le materie prime verso gli impianti (e la copertura serve ad evitare la diffusione delle polveri), il ministero ha differito da fine maggio a fine settembre la questione, riservandosi poi di assumere una decisione entro quest’ultima data. Ilva in as ha chiesto per i nastri trasportatori una proroga sino a luglio 2021. L’Aia è l’insieme delle prescrizioni ambientali che la fabbrica deve rispettare per mettersi a norma. Nel decreto ministeriale sul trattamento acque, non vi è alcuna limitazione della produzione autorizzata dallo stesso ministero per il siderurgico di Taranto, che oggi è pari a 6 milioni di tonnellate annue anche se ArcelorMittal, per crisi di mercato ed effetto Covid, è ben sotto questa soglia produttiva. Fonti vicine ad ArcelorMittal hanno manifestato, nei giorni scorsi, il timore che il ministero, concedendo la proroga per le acque reflue, potesse anche ridurre la produzione autorizzata a Taranto, cosa che avrebbe portato l'azienda, se effettivamente decisa, a disdettare il contratto con Ilva in as senza - è stato detto - il pagamento di penali. Ma fonti del ministero già interpellate da AGI hanno escluso che nel decreto potesse esserci anche una disposizione relativa al taglio della produzione.

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