“In soli due giorni nel Mar Piccolo di Taranto si sono verificati due gravi fatti che hanno visto vittime le tartarughe marine Caretta Caretta”. Lo denuncia Luciano Carriero a nome dei mitilicoltori di Taranto. “Nel primo caso - afferma - la tartaruga aveva un filare di cozze legato con un cappio alla zampa posteriore”ed è stata “fortutatamente salvata da un sub”. Invece nel secondo caso, spiega Carriero, la tartaruga “aveva mangiato l'esca di un palamito calato in acqua e nel tentativo di liberarsi, è rimasta aggrovigliata sino a morire annegata impossibilitata di respirare in superfice.
Va specificato che nel caso della Caretta Caretta salvata la corda utilizzata non è un tipo di corda usata in mitilicoltura” puntualizza Carriero.“I miticoltori di Taranto - rileva Carriero - condannano i fatti gravi accaduti e prendono le distanze da soggetti che praticano la pesca illegale nel Mar Piccolo con ogni mezzo. Pesca che in queste acque è assolutamente vietata, in particolar modo nel secondo seno, proprio dove sono state trovate molte tartarughe morte ammazzate, oggi e negli anni passati”. “All'amministrazione comunale di Taranto e ai militari preposti al controllo del mare - sollecitano i mitilicoltori - chiediamo una dura opposizione e una condanna nei confronti di questi soggetti che vanno assolutamente fermati nelle loro opere illegali e che con la miticoltura non hanno nulla da condividere”. “I mitilicoltori tarantini lavorano solo a tutela dell'ambiente e del nostro meraviglioso ecosistema” conclude Carriero a nome della categoria.