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Giornale di Taranto - L’ESAME/ “Deludente” così Roma definisce il Piano di ArcelorMittal
Sabato, 06 Giugno 2020 18:00

L’ESAME/ “Deludente” così Roma definisce il Piano di ArcelorMittal In evidenza

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“Deludente”. È il primo giudizio che in merito al nuovo piano industriale 2020-2025 presentato ieri pomeriggio al Governo da ArcelorMittal, è stato formulato stamattina in una call conference che ha visto partecipare Mise, Mef (a livello di dirigenti e tecnici), il consulente del Governo sul dossier ArcelorMittal, Francesco Caio, e i commissari di Ilva in amministrazione straordinaria. Lo apprende AGI. 

 

 Ogni settimana, il lunedì di solito, c’è una call finalizzata a fare il punto della situazione, ma stavolta, apprende AGI, si è deciso di effettuarla di sabato (programmandola appositamente), cioè a poche ore dal recapito del nuovo piano industriale di ArcelorMittal che gestisce in fitto gli impianti siderurgici di Taranto, Genova e Novi Ligure (la proprietà degli impianti è invece di Ilva in amministrazione straordinaria).

    Giudizio “deludente” perché l’insieme delle proposte avanzate da ArcelorMittal viene ritenuto lontano dall’accordo dello scorso marzo, tra Ilva in amministrazione straordinaria e ArcelorMittal. Quel piano, infatti, prefigurava a regime, nel 2025, una produzione di 8 milioni di tonnellate di acciaio e il mantenimento dell’attuale forza lavoro, pari a 10.700 occupati nel gruppo. Nel nuovo piano, invece, la produzione è di 6 milioni e gli occupati 7.500. 

 

Fonti qualificate dicono ad AGI “che non c’è un aspetto su cui il piano presentato viene incontro a quanto convenuto a marzo”. Più di una perplessità sarebbe poi stata sollevata in merito al sostegno economico chiesto da ArcelorMittal: 200 milioni a fondo perduto a titolo di indennizzo Covid e un prestito di 600 milioni con garanzia Sace. Su quest’ultimo, in particolare, sarebbero state espresse perplessità circa la sua reale fattibilità.

    Lunedì  i partecipanti alla call conference odierna dovrebbero tornare a riunirsi per esprimere a stretto giro, forse lunedì stesso o anche il giorno dopo, una valutazione più compiuta da trasmettere poi ad ArcelorMittal. A metà settimana, invece, dal Mise potrebbe partire la convocazione dei sindacati metalmeccanici che già ieri sera, appena si sono diffuse le notizie relative al nuovo piano, hanno chiesto al Governo di essere convocati sia per conoscere in dettaglio il piano ma soprattutto quale sarà, a questo punto, l’orientamento del Governo.