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Giornale di Taranto - MANCANZE/ Addio ad Alberto Alesina, l’economista che teorizzò l’”autorità espansiva”
Domenica, 24 Maggio 2020 14:08

MANCANZE/ Addio ad Alberto Alesina, l’economista che teorizzò l’”autorità espansiva” In evidenza

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Noto e seguito in Italia soprattutto per i suoi editoriali a quattro mani con Francesco Giavazzi, Alberto Alesina era stato uno dei primi laureati del Des, quel corso di Discipline Economiche e Sociali nato nel 1974 che ha reso famosa l’Università Bocconi nel mondo intero. Nato a Broni (Pavia) il 29 aprile del 1957, era professore di Economia Politica all’Università di Harvard ma continuava a collaborare anche con l’ateneo milanese di via Sarfatti.         Alesina è morto nelle scorse ore per un attacco di cuore mentre passeggiava in montagna negli Stati Uniti, sua patria adottiva.  Il libro scritto a sei mani con Giavazzi e Carlo Favero,  «Austerità, quando funziona e quando no», pubblicato l’anno scorso da Rizzoli, ha da poco ottenuto il premio Hayek, intitolato all’economista liberale premio Nobel nel 1974, l’austriaco-britannico  Friedrich August von Hayek. 

 

Quello dell’”autorità espansiva” era uno dei cavalli di battaglia dell’economista di Harvard, che già nel 2009 l’aveva teorizzata in uno studio, poi criticato dai nemici dell’austerità come il premio Nobel Paul Krugman.     La teoria espressa negli ultimi lavori, sintetizzata da Favero, uno dei coautori di Alesina nell’ultimo libro, è che “l’austerità può essere capita paragonandola a una medicina necessaria che dà effetti collaterali, che vanno minimizzati. Per l’economia, la malattia è l’alto debito pubblico. Si tratta di un male che viene ereditato dalle generazioni future, su cui manifesta i propri effetti più perniciosi (…) L’austerità basata sulla riduzione della spesa pubblica è meno costosa in termini di crescita ed è più efficace nella stabilizzazione del rapporto debito/Pil rispetto all’austerità basata sull’aumento delle entrate del settore pubblico”. Moltissimi i messaggi di cordoglio e rimpianto diffusi sui social network fin dal momento in cui si è diffusa la notizia della scomparsa dell'economista, molto apprezzato anche per i modi gentili e l'empatia. Lo ricordano colleghi e ex allievi in Italia e Stati Uniti ma anche nel resto del mondo, oltre che le numerosissime istituzioni con le quali ha collaborato nel corso dei decenni della sua attività.