Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - LAVORO/ Le 143 unità di ex Isola Verde “siamo stati licenziati e lasciati senza aiuti”
Martedì, 28 Aprile 2020 19:09

LAVORO/ Le 143 unità di ex Isola Verde “siamo stati licenziati e lasciati senza aiuti” In evidenza

Scritto da 
Vota questo articolo
(0 Voti)

 Dichiarano di essere stati lasciati a casa, disoccupati, dallo scorso 16 marzo. Sono i 143 dipendenti ex Isolaverde, passati a Infrataras, società del Comune di Taranto, e impiegati sinora nei progetti di bonifica ambientale “leggera” messi a punto dal commissario di Governo per la bonifica di Taranto. Poiché alla scadenza dei progetti, non è stato trovato il modo di reperire la copertura finanziaria necessaria alla loro continuità occupazionale - malgrado il commissario abbia posto la questione al ministero dell’Ambiente -, Infrataras e Comune di Taranto hanno chiuso il rapporto di lavoro col personale e pagato anche i trattamenti di fine rapporto ai 143. 

 

Adesso i sindacati dei servizi di Cgil, Cisl e Uil dicono che “le promesse e le belle parole dette nei mesi scorsi non valgono nulla ed il continuo scarica barile delle responsabilità tra Comune e commissario rasenta il ridicolo. A più riprese, nel corso degli ultimi mesi - dicono le sigle sindacali -, abbiamo sollecitato la definizione di una soluzione complessiva che consentisse di realizzare la continuità occupazionale e di reddito per tutti I lavoratori ex isola verde. Una soluzione che per spirito di responsabilità avrebbe dovuto smuovere le coscienze di  Regione, Comune e Provincia di Taranto e del commissario straordinario alle bonifiche. Un sussulto di responsabilità - rilevano Cgil, Cisl e Uil di categoria - che purtroppo è mancato e ha lasciato ogni nostro appello totalmente inascoltato”. Per i sindacati con la “pandemia da Covid-19, con un mondo bloccato che decreta l’inattuabilità di licenziamenti, i 143 ex lavoratori di Isolaverde sono l’anomalia, il dramma nel dramma che nessuno racconta o di cui si vuole assumere la responsabilità. Licenziati e a casa - sostengono i sindacati - senza neanche l’ombra di una possibilità di estensione degli ammortizzatori sociali”.