Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - STOP EMISSIONI/ Domani udienza sulle impugnazioni dell’ordinanza del sindaco di Taranto da parte di ArcelorMittal e Ilva in as
Martedì, 21 Aprile 2020 13:46

STOP EMISSIONI/ Domani udienza sulle impugnazioni dell’ordinanza del sindaco di Taranto da parte di ArcelorMittal e Ilva in as In evidenza

Scritto da 
Vota questo articolo
(0 Voti)

Si terrà domani al Tar di Lecce l’udienza sulle impugnazioni  che ArcelorMittal e Ilva in amministrazione straordinaria hanno effettuato nei confronti dell’ordinanza del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, che obbliga le due società a fermare gli impianti inquinanti. Nell’udienza collegiale, però, causa coronavirus, non ci sarà alcuna discussione. Le parti coinvolte - oltre ad ArcelorMittal, gestore in fitto della fabbrica, e Ilva in amministrazione straordinaria, proprietaria degli impianti, anche Comune di Taranto - hanno già depositato le loro memorie di difesa e su queste si baserà la valutazione dei magistrati amministrativi.

 

Da fonti vicine a Ilva in as, si apprende che quest’ultima ha rinunciato all’urgenza anche perché, per una questione di calendario, oggi vi sarebbe stata l’udienza monocratica e domani la collegiale. ArcelorMittal, invece, ai primi di aprile, s’è visto bocciare dal Tar di Lecce il ricorso con motivi aggiunti dove chiedeva  la sospensione dell’ordinanza del sindaco di Taranto. Tra l’altro, il Tar ha osservato che non c’è necessità di estrema gravità ed urgenza per concedere la sospensione dell’ordinanza perchè questa scade dopo la celebrazione dell’udienza che è appunto domani al Tar. Il fatto che non vi sia domani discussione potrebbe anche accelerare, secondo alcune fonti, il deposito del provvedimento da parte dei magistrati. L’ordinanza del sindaco di Taranto è stata emessa a fine febbraio e si articola in due fasi. Nei primi 30 giorni, a partire dall’emissione del provvedimento, il sindaco ha chiesto ad ArcelorMittal e ad Ilva in as di individuare e rimuovere le fonti inquinanti. Trascorsi invano i primi 30 giorni senza che le due società si siano adoperate, è scattata, da fine marzo, la seconda fase dell’ordinanza. Ovvero,la fermata degli impianti ritenuti inquinanti dall’amministrazione comunale che le due società devono effettuare nei 30 giorni che decorrono da fine marzo.

 

La decisione di ArcelorMittal e di Ilva in as di impugnare l’ordinanza, è intervenuta nell’immediatezza dell’atto. Se era scontata l’impugnazione di ArcelorMittal, il fatto che l’ordinanza sia stata anche impugnata dai commissari di Ilva in as è stato molto criticato dal sindaco di Taranto perché i tre commissari sono espressione del Governo essendo stati incaricati dal Mise. Da diversi mesi, i rapporti tra Comune di Taranto e ArcelorMittal sono molto tesi e anche nei nuovi progetti e nella nuova visione di città che porta avanti l’amministrazione, non c’è alcun riferimento al siderurgico, che la stessa amministrazione ritiene ormai espressione di un modello economico da superare progressivamente. Tant’e che il Comune di Taranto, su input del Governo, ha già presentato qualche giorno fa a Palazzo Chigi la sua proposta per accedere ai nuovi fondi europei: Just Transition Fund relativi al Green Deal europeo. Al Tar, infine, lo scontro non è solo sull’ordinanza di stop impianti del sindaco. ArcelorMittal ha infatti presentato, sempre al Tar di Lecce, un altro ricorso - non ancora fissata la data di trattazione - con cui impugna la richiesta del Comune di Taranto, di maggio 2019, di riesaminare l’Autorizzazione integrata ambientale rilasciata all’azienda siderurgica. Si tratta dell’Aia che contiene tutte le prescrizioni ambientali che, in un dato tempo, ArcelorMittal deve attuare. Il riesame dell’Aia è stato approvato dal ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, sulla base dei motivi sanitari indicatigli dal sindaco Melucci. Il ricorso di ArcelorMittal sul riesame Aia è contro ministero dell’Ambiente, in persona del ministro e del direttore generale, di Arpa Puglia, di Ares Puglia, di Asl Taranto e del Comune di Taranto.