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Giornale di Taranto - CORONAVIRUS - FASE 2/ I balnearie pugliesi tentano di “salvare” la stagione, bocciate le ipotesi del plexiglass sulle spiagge
Venerdì, 17 Aprile 2020 13:40

CORONAVIRUS - FASE 2/ I balnearie pugliesi tentano di “salvare” la stagione, bocciate le ipotesi del plexiglass sulle spiagge In evidenza

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 I concessionari delle spiagge pugliesi provano a salvare almeno in parte la stagione balneare compromessa dall'emergenza coronavirus e dopo ripetute richieste hanno ottenuto dalla Regione l'attesa ordinanza che li autorizza ad avviare le opere di manutenzione dei lidi in vista di un possibile via libera da parte del governo. Ad oggi non ci sono previsioni a riguardo, ma l'obiettivo di poter preparare le strutture per renderle operative almeno a giugno è stato raggiunto grazie alle pressanti richieste rivolte dalle associazioni di categoria al presidente della Regione, Michele Emiliano e all'assessorato al Demanio.

  Il presidente nazionale e regionale del Sib (Sindacato italiano balneari) – Confcommercio, Tonino Capacchione, ha messo in evidenza i ritardi della Regione Puglia in materia di autorizzazione alle manutenzioni, facendo presente che “già dal 3 aprile scorso le Regioni Emilia Romagna, Veneto e Abruzzo avevano già consentito, con propri provvedimenti, i lavori preparatori in vista della possibile riapertura al pubblico”. La Puglia, secondo i concessionari, rischia, dunque, di accusare un pesante ritardo nell'attuazione dello sforzo richiesto per rimettere a regime il motore dell'economia turistica, anche se le prospettive, al netto delle numerose prenotazioni cancellate, non sono incoraggianti. 

Il 53% della popolazione italiana non ha intenzione di andare in vacanza, il 16 % vorrebbe farlo ma teme di non averne la possibilità economica, il 10% dice che non avrà ferie sufficienti”, spiega ancora Tonino Capacchione citando i risultati di un recente sondaggio commissionato dal Sib. “Stiamo parlando dell'ottanta per cento della clientela che viene meno, quindi, di un disastro dalle proporzioni enormi che rischia di vanificare decenni di sacrifici”. Il vice presidente nazionale e presidente regionale di Federbalneari, Mauro Della Valle, va oltre tentando di dare una valore economico alla crisi: “Nella migliore delle ipotesi, in Puglia, subiremo un danno che potrebbe aggirarsi intorno agli ottanta mln euro, ma se consideriamo l'indotto dovremo moltiplicare almeno per tre questa cifra, arrivando a toccare quasi i 250 mln di euro”. Giuseppe Mancarella, esponente della Cna Balneatori pugliese, lamenta scarsa attenzione da parte delle istituzioni sulle problematiche dei concessionari: “Siamo buoni contribuenti e buoni datori di lavoro, ma nonostante questo pare che ci abbiano messi in un angolo. Speriamo di poter recuperare il tempo perduto adeguandoci, ovviamente, a tutte le misure di sicurezza che verranno stabilite a tutela dei bagnanti”. I gestori dei lidi pugliesi, infine, bocciano senza mezzi termini l'ipotesi circolata in questi giorni di munire le spiagge di separazioni in plexiglass.