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Giornale di Taranto - CORONAVIRUS/ ArcelorMittal ai sindacati “Presenti in stabilimento non più di 3200 diretti e 1600 dell’indotto”
Mercoledì, 08 Aprile 2020 09:10

CORONAVIRUS/ ArcelorMittal ai sindacati “Presenti in stabilimento non più di 3200 diretti e 1600 dell’indotto” In evidenza

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Con in marcia quattro impianti, altoforni 1 e 4, acciaieria 2 e Treno nastri 2, oggi in Arcelor Mittal, ex Ilva, siderurgico di Taranto, ci sono, come media, meno di 3.200 presenze giornaliere per i dipendenti diretti. Invece, per l’indotto la media giornaliera è di circa 1.600. Inoltre, gli assenti, a oggi, per malattia sono 419 rispetto ai 650 della settimana scorsa. L'ha comunicato oggi ArcelorMittal nel confronto coi sindacati metalmeccanici Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Usb.

 

Per i dispositivi di sicurezza, in particolar modo le mascherine, l’azienda ha fornito i seguenti dati: a marzo, 2.800 mascherine Abek ffp3 già in utilizzo dai lavoratori. Invece, ad aprile 1.300 Abek, di cui il 50% è stato già consegnato e sono in arrivo ulteriori 6.000 pezzi. Inoltre, comunicano i sindacati su dati aziendali, ci sono 50.000 FFP1 in giacenza e  150.000 pezzi tra FFP2 e chirurgiche già in ordine.

     Fim, Fiom, Uilm e Usb hanno ribadito ad ArcelorMittal “la necessità di rafforzare il servizio di pulizia degli spogliatoi, pulpiti, refettori e mense su tre turni in quanto riscontriamo a tutt’oggi alcune anomalie segnalate anche da rsu e rls”.

    Quanto alla rilevazione della temperatura corporea fatta al personale che entra in fabbrica, ArcelorMittal, dicono i sindacati, “ha comunicato che, entro circa 10 giorni, saranno disponibili, presso tutte le portinerie, le termocamere che andranno a sostituire gli attuali termoscanner". 

    Fim, Fiom, Uilm e Usb hanno chiesto ad ArcelorMIttal la disponibilità a verificare ulteriori misure di prevenzione da contagio Covid 19 attraverso l’utilizzo di un rapid test. Nei prossimi giorni, su questo specifico tema - annunciano i sindacati - faremo un focus con la direzione aziendale”.     Infine, Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Usb annunciano di aver sollecitato l’azienda “a verificare eventuali ritardi e/o anomalie nei pagamenti per le aziende di appalto per evitare le solite strumentalizzazioni da parte di Confindustria sui possibili ritardi degli stipendi dei lavoratori di appalto”.