I ricarichi applicati dalle tre aziende baresi indagate per manovre speculative sulle merci, in relazione alla commercializzazione di dispositivi di protezione individuale alle aziende sanitarie pugliesi, non erano inferiori al 100% e potevano raggiungere anche il 4.100%. Lo ha ricostruito il gruppo tutela spesa pubblica del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza, che ha condotto le indagini su disposizione del procuratore aggiunto di Bari Roberto Rossi. Stamattina i finanzieri hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo nelle aziende 3MC, Penta e Aesse Hospital. Gli investigatori hanno ricostruito i vari passaggi, scoprendo che la 3MC acquistò nell’ottobre 2019 da un fornitore cinese (estraneo alle indagini) oltre 127.000 mascherine filtranti FFP3 al costo di 0,36 euro. Nello scorso mese di marzo le stesse mascherine sono state rivendute alla Penta, al prezzo 6 euro ciascuna e rivendute alla Aesse Hospital a 12 euro. Secondo quanto appurato dagli investigatori, quest’ultima società avrebbe ceduto le mascherine filtranti alle aziende sanitarie a prezzi oscillanti tra i 18 e i 20 euro al pezzo.
Martedì, 07 Aprile 2020 14:08
CORONAVIRUS/ Dispositivi di protezione venduti alle ASL di Puglia con rincari fino al 4.100% blitz della Finanza In evidenza
Scritto da Giornalista1
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Cronaca, Politica & Attualità
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