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Giornale di Taranto - CORONAVIRUS/ ArcelorMittal convoca i sindacati per domani: si parlerà del numero di lavoratori presenti in fabbrica, dispositivi di protezione, sanificazione
Lunedì, 06 Aprile 2020 19:21

CORONAVIRUS/ ArcelorMittal convoca i sindacati per domani: si parlerà del numero di lavoratori presenti in fabbrica, dispositivi di protezione, sanificazione In evidenza

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 ArcelorMittal ha convocato per domani alle 12 i sindacati. La convocazione nasce dalla richiesta che le stesse sigle metalmeccaniche hanno fatto oggi all’azienda, al responsabile del personale, Arturo Ferrucci. L’incontro di domani verterà su sull’approvvigionamento di mascherine FFP2, FFP3 e Abek FFP3, nonche “sul numero di personale diretto e di appalto presente in stabilimento”, sui dispositivi di protezione individuale e sulle ”sanificazioni necessarie”. Le sigle metalmeccaniche chiedono anche un approfondimento “sugli attuali assetti impiantistici”. Non si parlerà del ricorso alla cassa integrazione Covid 19 che l’azienda ha chiesto per nove settimane per 8173 addetti dello stabilimento di Taranto come tetto massimo. Fonti sindacali spiegano che questa cassa integrazione può anche essere attivata unilateralmente dall’azienda senza accordo sindacale e poiché sono già passati i tre giorni successivi alla comunicazione, nei quali non c’è stato incontro tra le parti, la cassa per Covid 19 è di fatto cominciata in ArcelorMittal. A fine marzo l’incontro non si è più svolto perché sindacati e azienda si sono ritrovati in disaccordo su una questione preliminare, ovvero i numeri di forza lavoro da prevedere per l’ingresso in stabilimento. Questione su cui è poi intervenuto il prefetto di Taranto con un proprio decreto. 

 

Marinaro (Confindustria): l’azienda continua a non pagare le imprese

 Malgrado insistenti sollecitazioni, ArcelorMittal a Taranto continua a non pagare le imprese dell’indotto-appalto siderururgico che stanno comunque continuando a lavorare per le necessità della fabbrica. Lo denuncia Antonio Marinaro, presidente di Confindustria Taranto. "Pagare fornitori e clienti mostrando per primi senso di responsabilità: è stata questa - afferma Marinaro - l'esortazione del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a tutto il sistema industriale italiano”.

 

 Ma “contestualmente - rileva Confindustria Taranto - l'indotto ex Ilva di Taranto continua ad essere da mesi, malgrado continui ad assicurare correttamente lo svolgimento dei lavori per Ami, in sofferenza a causa di commesse non pagate”. Per Confindustria Taranto, quella del presidente Boccia è “un’esortazione che trova fondamento nella responsabilità sociale che ogni realtà produttiva deve dimostrare di assumere per continuare a far girare un'economia bruscamente sospesa e che rilancia fortemente il concetto di dignità delle imprese e contestualmente di fiducia da continuare ad infondere, anche nelle congiunture difficili, ai propri stakeholders”.  “Nel momento più critico della nostra storia - afferma Confindustria Taranto - non possiamo che far nostra questa esortazione, ed auspicare che, con l'impegno di tutti e con le misure messe in campo dal Governo centrale, questo circolo virtuoso non si interrompa. Mai come in questa fase - dice Confindustria Taranto - riteniamo infatti che il dialogo fra committente e fornitore debba rispondere ai criteri di correttezza e puntualità imposti da un rapporto contrattuale e non essere condizionato, come purtroppo spesso accade, da eventi esogeni. Il nostro riferimento ad Arcelor Mittal Italia, in questo senso, è tutt'altro che casuale”.