Il rischio di ridimensionamento dell’ospedale di Castellaneta (Taranto), San Pio, tra emergenza Coronavirus e blocco del punto nascita dello stesso nosocomio, ha spinto sette sindaci dell’area occidentale della provincia di Taranto, a scrivere al governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano. La lettera è dei sindaci di Castellaneta, Ginosa, Massafra, Mottola, Laterza, Palagianello e Palagiano. “Nessuno meglio dei primi cittadini - affermano - sta toccando con mano il dramma che il nostro Paese sta vivendo a causa di questa gravissima pandemia. Proprio l’epidemia da Covid 19, una situazione assolutamente eccezionale, che ci auguriamo e speriamo non si ripeta più, ha messo in evidenza le carenze strutturali del nostro Servizio sanitario nazionale che devono essere assolutamente colmate”. Per i sindaci del Tarantino, “questo discorso vale, in particolare, per l’ospedale “San Pio” di Castellaneta, che è stato individuato, nel 2016, come presidio di primo livello a seguito di un approfondito dibattito fra Regione Puglia ed istituzioni locali”. “In quella sede - rammentano i sindaci - sono state analizzate le caratteristiche del nosocomio che è rimasto, oramai, l’unico presidio dell’intero versante occidentale, a servizio di oltre 150 mila cittadini”. Secondo i sette sindaci, “il riconoscimento della giusta classificazione per il nostro ospedale ha rappresentato, però, solo un primo passo rispetto ad un percorso molto più lungo e complesso che deve, ancora, proseguire. Noi vogliamo - sostengono i sindaci - che il “San Pio” non resti di primo livello solo sulla carta”. “Noi chiediamo a gran voce - proseguono - che si potenzino reparti che sono già considerati delle eccellenze quali ortopedia, oncologia, cardiologia e che, purtroppo, non riescono ad esprimere tutte le loro potenzialità a causa della carenza di personale”.
Per i sindaci, l’ospedale di Castellaneta “non può, ancora oggi, dover rinunciare al servizio assolutamente indispensabile dell’Utic. Non possiamo accontentarci di appena due posti di Tipo - dichiarano i sindaci -, seppur gestiti da un’ottima equipe, guidata da un eccellente primario”. “Ancor più doloroso, per noi rappresentanti del territorio, è dover riaprire la ferita, mai rimarginata, rappresentata dalle note vicende che, da anni ormai, riguardano il blocco ostetricia, ginecologia e pediatria - aggiungono i sindaci -. Una serie di atti che hanno preso le mosse, già in sede di redazione del piano di riordino ospedaliero. Subito dopo il trasferimento a Taranto del dott. Emilio Stola, primario di ostetricia e ginecologia, che con tutta la sua squadra stava facendo segnare numeri in costante crescita”. Per i sindaci, si tratta di “una vera e propria strategia di depotenziamento graduale che ha rischiato, già pochi mesi fa, di produrre un primo nefasto risultato: la chiusura del punto nascita”. “Vogliamo - concludono la lettera al presidente Emiliano i sette sindaci - che si riprenda il più presto possibile il percorso di crescita e di potenziamento dell’ospedale San Pio, obiettivo rispetto al quale non arretreremo”.