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Giornale di Taranto - CORONAVIRUS/ Emiliano “non c’è alcun segno che l’ex Ilva sia un focolaio di contagi”
Mercoledì, 01 Aprile 2020 14:36

CORONAVIRUS/ Emiliano “non c’è alcun segno che l’ex Ilva sia un focolaio di contagi” In evidenza

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"Non c’è alcun segno che l'ex Ilva sia un focolaio di contagi da coronavirus": lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, presentando la seconda fase del Piano ospedaliero pugliese durante una videoconferenza. "Nell'acciaieria di Taranto singolo operaio che si è sentito male - ha chiarito Emiliano - . La fabbrica è uno di quei luoghi in cui si gestiscono servizi essenziali, anche con gli impianti al minimo, che devono restare accesi, ci sono occasioni di possibili contagi ma al momento la situazione è sotto controllo". 

Domani nuovo incontro tra il prefetto di Taranto e i sindacati 

 

 Il prefetto di Taranto, Demetrio Martino, avrà domattina alle 10 una videoconferenza con i sindacati confederali e quelli di categoria per fare il punto della situazione in ordine alla situazione delle industrie e delle aziende in merito al Coronavirus.

    Lo ha annunciato lo stesso prefetto che questa mattina ha avuto un primo confronto in video conferenza con i sindacati, confronto che però ha riguardato soprattutto di sanità, presente anche Asl Taranto. Domattina, invece, il prefetto ascolterà le istanze sindacali alla vigilia della scadenza dell’autorizzazione rilasciata ad ArcelorMittal, ex Ilva, siderurgico di Taranto, lo scorso 26 marzo. L’autorizzazione stabilisce che ArcelorMittal possa tenere in funzione gli impianti attualmente in attività (ridotti rispetto allo standard normale) ma solo per finalità di salvaguardia e sicurezza e non per quelle di produzione e commercializzazione. Per questa finalità, sono autorizzati ad entrare ogni giorno in stabilimento 5500 lavoratori, di cui 3500 dipendenti di ArcelorMittal, distribuiti sui tre turni, e 2000 delle imprese dell’indotto-appalto. 

 

I sindacati, anche alla luce del primo caso di coronavirus verificatosi nell’acciaieria, con un lavoratore ricoverato all’ospedale Moscati a Taranto, chiedono una riduzione di questi numeri. ArceloMittal, invece, attraverso i suoi legali, critica il fatto che l’azienda non possa commercializzare ritenendolo un danno. Entro oggi, intanto, il prefetto Martino si è impegnato a fornire ai sindacati l’elenco di tutte le aziende che hanno chiesto alla Prefettura l’autorizzazione in merito al Dpcm sulle attività produttive. 

    Circa la situazione della sanità per il coronavirus, “il direttore generale Asl Taranto, Stefano Rossi - spiega ad AGI il segretario Uil Taranto, Giancarlo Turi -, ci ha fatto il punto della situazione. C’è anche una struttura prefabbricata all’esterno dell’ospedale Moscati da 20 posti letto, in tutto i posti Covid 19 nel  nosocomio sono 109 e quelli utilizzati, allo stato, sono una sessantina”.

 

“Per i post Covid - aggiunge Turi -, Asl Taranto ci ha spiegato che a Mottola la struttura è pronta per 30 posti letto estensibili a 50.

    La strategia Asl - prosegue - è quella di fare del Moscati il riferimento centrale nella lotta al coronavirus perché in questo ospedale ci sono le specializzazioni più importanti: Rianimazione, Pneumologia e Malattie Infettive”. Il segretario Uil aggiunge infine che “si iniziano a processare i tamponi anche a Taranto.  Per ora - conclude Turi - siamo a 12 campioni come base e i risultati si hanno in tre ore e mezzo. Asl Taranto ci ha però annunciato che stanno adesso ampliando ad un’altra piattaforma che consentirà di effettuare 8 tamponi in 80 minuti”.