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Giornale di Taranto - CORONAVIRUS/ ArcelorMittal sospende i lavori dell’Aia, 900 unità in meno in stabilimento. Non bene la call conference tra azienda e Confindustria
Martedì, 31 Marzo 2020 18:42

CORONAVIRUS/ ArcelorMittal sospende i lavori dell’Aia, 900 unità in meno in stabilimento. Non bene la call conference tra azienda e Confindustria In evidenza

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“ArcelorMittal ci ha informato che ha sospeso l’attività di tutti i cantieri relativi alle opere e agli interventi collegati all’attuazione delle prescrizioni dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia). In questo l’azienda ha avuto il placet degli organi competenti”. Lo annuncia ad AGI il segretario Uilm Taranto, Antonio Talò, aggiungendo che la sospensione è dettata dalla necessità di limitare le attività delle imprese appaltatrici causa coronavirus. “In questo modo - afferma Talò - ci saranno circa 900 persone in meno in fabbrica per quanto riguarda l’indotto-appalto”. “Per quanto riguarda invece la nostra richiesta di rivedere i numeri complessivi del personale autorizzato ad entrare nel siderurgico, e ciò al fine di limitare le possibilità di esposizione e contagio, non registriamo ancora nessun segnale da Prefettura Taranto e da ArcelorMittal” conclude Talò. 

La call conference tra l’azienda e Confindustria non è andata bene 

 

 

“La call conference di oggi pomeriggio con ArcelorMittal?Non è andata bene”. Lo dichiara ad AGI il presidente di Confindustria Taranto, Antonio Marinaro, che si è relazionato col direttore delle risorse umane Arturo Ferrucci per affrontare la situazione delle imprese, strette tra mancati pagamenti della committente e stasi operativa a causa del coronavirus. “È un momento critico per loro - dice Marinaro riferendosi ad ArcelorMittal -. Non ci sono grandi aperture ai pagamenti verso le imprese esterne per una serie di motivi, uno dei quali è che l’attività di prevenzione Covid 19 sta assorbendo, in questa fase, tutta la struttura aziendale ArcelorMittal e quindi ci sono problemi”. “Noi, come indotto-appalto - aggiunge Marinaro - siamo alle stesse condizioni di scaduto fatture di novembre, quando ci fu la nostra protesta. Non è però corretto dire che la committenza non sta pagando in modo assoluto. ArcelorMittal sta pagando pochissimo e in modo molto, molto diradato e con percentuali davvero esigue rispetto allo scaduto”. Per il presidente di Confindustria Taranto, “c’è molta preoccupazione da parte delle aziende. Che faremo, non lo so dire adesso, la base sta però chiedendo di reagire. Quando un’azienda non ha disponibilità, è evidente che è obbligata a fermarsi e penso che un fermo delle nostre attività nel siderurgico può causare problemi. Noi non vogliamo creare problemi e stiamo ragionando tutti insieme - aggiunge Marinaro - sul che fare”. “Soprattutto - conclude Marinaro - sto cercando di comprendere perché siamo arrivati da parte di ArcelorMittal ad una considerazione molto residuale. Intendo dire residuale da parte dell’azienda nei confronti dell’economia locale, dell’indotto e della città di Taranto”.