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Giornale di Taranto - CORONAVIRUS/ Fiom Cgil e Uilm insoddisfatte delle misure adottate da ArcelorMittal attendono incontro del 16
Venerdì, 13 Marzo 2020 22:39

CORONAVIRUS/ Fiom Cgil e Uilm insoddisfatte delle misure adottate da ArcelorMittal attendono incontro del 16 In evidenza

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 I sindacati metalmeccanici Fiom Cgil e Uilm “considerano le ulteriori misure messe in atto dall’azienda, che in parte ha recepito alcune delle richieste sindacali, dei passi in avanti ma ancora non sufficienti in merito al rischio di contagio dal Covid-19”. Così le due sigle sindacali a proposito dello stabilimento ArcelorMittal, ex Ilva di Taranto.

    “Infatti, l’azienda - dicono ancora Fiom Cgil e Uilm - ha annunciato una riduzione trasversale di tutte le attività a giornata di circa il 25%, prevedendo inoltre la fermata momentanea dei seguenti impianti: Treno lamiere, Finitura nastri e Zincatura 2”. Tra le varie misure l’azienda, specificano Fiom Cgil e Uilm, ha comunicato che "circa 40 mila mascherine sono state dirottate verso il servizio sanitario pubblico, stante la difficolta di approvigionamento". I due sindacati “ritengono le azioni intraprese dall’azienda non esaustive rispetto alla complessità della situazione derivante dal contagio di Coronavirus. Infatti -per avere un quadro normativo più ampio, anche in merito ai possibili interventi governativi su ammortizzatori sociali e protocollo sanitario che seguiranno dopo l’incontro tra i sindacati e il presidente del Consiglio, Fiom e Uilm si riservano per la giornata di lunedì 16 marzo, subito dopo l’incontro con l’azienda, di verificare le condizioni di conferma o di revoca del preannunciato sciopero”. Sciopero che ieri è stato indetto dal 16 al 22 marzo. 

La Fim Cisl sospende lo sciopero 

 

“Vista l’apertura mostrata dall’azienda rispetto a quanto richiesto dalla Fim Cisl nei giorni scorsi, abbiamo deciso di sospendere lo sciopero, in attesa sia delle novità che potrebbero giungere dalla presidenza del Consiglio, sia per l’aggiornamento e per le ulteriori richieste avanzate all’azienda”. Lo dice il sindacato metalmeccanico Fim Cisl in relazione alla situazione Coronavirus per ArcelorMittal, stabilimento di Taranto. Ieri pomeriggio la Fim Cisl, insieme all’Usb, valutando inadeguate le misure aziendali, aveva indetto uno sciopero dalle 7 di oggi alle 23 del 22 marzo. La protesta adesso è stata sospesa. “Questo - commenta la Fim Cisl - è un primo importante risultato raggiunto e per cui ringraziamo tutti i lavoratori per la forte partecipazione allo sciopero. Tali importanti misure si aggiungono a quanto già comunicato e realizzato da parte aziendale nell'ottica di prevenire ed ottemperare al quadro normativo venutosi a delineare”.

 

E comunque, annuncia la Fim Cisl, “al fine di fornire ulteriori chiarimenti e disponibilità in ordine ad ulteriori richieste avanzate nel corso dell'incontro odierno, le parti hanno deciso di riaggiornarsi lunedì 16 marzo, alle ore 11,30, presso la sala riunioni della direzione di Taranto, anche alla luce delle attese modifiche da parte dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte”.

    Nell'odierno incontro, afferma il sindacato, "le parti hanno proceduto all'esame ed approfondimento di ogni misura idonea diretta alla prevenzione e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, adottate nello stabilimento di Taranto, in applicazione a quanto già definito dagli interventi del Dpcm, alle raccomandazioni fornite dall’Istitito superiore si sanità, dal Ministero della Salute, dalle Asl competenti ed alle disposizioni aziendali già comunicate”. In tale ottica, sostiene la Fim Cisl, "l'azienda ha preliminarmente ribadito le iniziative intraprese a far data dal 24 febbraio scorso e confluite in linee guida e raccomandazioni, alcune delle quali in accoglimento di richieste sindacali". 

500 lavoratori in cassa anche Usb recede dallo sciopero 

 Dopo il sindacato Fim Cisl, anche l’Usb annuncia stasera la sospensione dello sciopero nel siderurgico di Taranto dopo le misure potenziate da ArcelorMittal in materia di contrasto al Coronavirus. Usb rammenta che lo sciopero era stato indetto “per protestare sulle mancate risposte di ArcelorMittal in merito alla necessità di osservare le disposizioni mirate ad evitare il contagio da Coronavirus”. E ora, rileva il sindacato, vi sono “primi risultati dopo la riunione tenuta nel pomeriggio tra le organizzazioni sindacali e la dirigenza aziendale”. In particolare, specifica Usb riepilogando tutti i nuovi interventi messi in campo, “500 lavoratori vengono posti in cassa integrazione in seguito alla fermata di Zincatura 2, Treno Lamiere, Finitura Lamiere e Ossitaglio”. “Rispetto alle rivendicazioni fatte - sostiene Usb -, abbiamo ottenuto la riduzione dei lavoratori nel primo turno pari al 42,5 %, quindi da 3.000 a 1.750 unità”. “Puntiamo  comunque - afferma Usb - a portare gli impianti a regime di comandata”. Le comandate sono squadre di lavoratori che, proprio perché “comandati” dall’azienda, presidiano gli impianti per preservarne la sicurezza. È una misura che si applica durante gli scioperi ma che l’Usb ora vuole estendere per il Coronavirus. “Auspichiamo  - afferma Usb - che il Governo vari una norma per l’allargamento della cassa integrazione straordinaria per consentire ai dipendenti di stare a casa con le proprie famiglie in questo momento delicato”. “Questo è un primo passo - conclude Usb -. La prossima settimana o il numero dei lavoratori a casa aumenta o riattiveremo lo sciopero”.