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Giornale di Taranto - CORONAVIRUS/ Il ministro Boccia “ci sarà una boccata d’ossigeno per tutti. Non abbiamo chiuso tutto perché non si può fermare un Paese all’improvviso”
Giovedì, 12 Marzo 2020 12:00

CORONAVIRUS/ Il ministro Boccia “ci sarà una boccata d’ossigeno per tutti. Non abbiamo chiuso tutto perché non si può fermare un Paese all’improvviso” In evidenza

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“Non abbiamo chiuso tutto perché non si può fermare un Paese all’improvviso. Dobbiamo garantire dei servizi essenziali". Il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, spiega così, a Circo Massimo su Radio Capital, l’ultimo provvedimento del governo sull'emergenza Coronavirus.     "Ci sono alcune filiere che se si fermano bloccano il Paese e salta per aria tutto", ammonisce.

    "Volevamo evitare uno shock che ci avrebbe impedito di camminare. Tutti gli altri Paesi - ricorda - stanno lentamente sperimentando la difficoltà di contenere il contagio con strumenti che devi costruire giorno per giorno. In Cina a Wuhan è stata chiusa con grandissima fatica una provincia. A Shangai misure rigorose ma non come a Wuhan. La nostra Wuhan - ricorda  - sono state alcune province lombarde e venete”

 “Sarà rinviato il versamento dell’Iva. Tranquillizziamo tutti, entro il fine settimana il ministro Gualtieri proporrà un provvedimento economico che riguarderà tutti". Spiega il ministro senza volere anticipare i singoli provvedimenti, "ci saranno quelli necessari".

    "Vale per tutti gli italiani e per tutte le imprese. Dovete darlo per scontato. La stessa cosa - sottolinea, sempre dai microfoni di Circo Massimo su Radio Capital - vale per i redditi. Nessuno perderà il suo lavoro. Ci saranno ammortizzatori sociali. E’ un dovere per noi garantire il lavoro e nelle prossime settimane garantire liquidità alle imprese perché se fermi le macchine poi quando devono riprendere servirà liquidità e penso che oggi la Bce darà segnali chiari su questo”.

    “Io ritengo – dice ancora - che la sospensione sarà generale e generalizzata ma ovviamente alcune cose riguardano il passato e quindi le risorse sono già state prodotte e su quelle dovremo solo decidere le modalità di pagamento. Poi ora c’è una diminuzione di risorse, dovuta alla difficoltà attuale. Quelle inevitabilmente potranno essere non solo rateizzate ma anche cancellate”.

    “Ogni categoria verrà gestita in maniera diversa. Ma se lo Stato non incassa nulla - avverte - poi fa fatica a pagare anche gli stipendi di chi oggi lavora negli ospedali. Nel breve ci sarà una boccata d’ossigeno per tutti. Poi ogni tipo entrata sarà gestito in maniera diversa ma certo nessuno pagherà per quello che non produce più o il valore aggiunto che non ha più”.