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Giornale di Taranto - DIETROFRONT/ ArcelorMittal ora nega l’acqua per la foresta urbana ai Tamburi, nuovo scontro con il Comune di Taranto
Venerdì, 06 Marzo 2020 14:43

DIETROFRONT/ ArcelorMittal ora nega l’acqua per la foresta urbana ai Tamburi, nuovo scontro con il Comune di Taranto In evidenza

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Una fornitura di acqua, per irrigare la Foresta urbana che sarà realizzata nel rione Tamburi di Taranto, prima assicurata e poi negata, apre un nuovo scontro tra Comune di Taranto e ArcelorMittal, ex Ilva, già ai ferri corti. Il Comune vuole infatti incontrare i tecnici di ArcelorMittal “per dirimere la questione dell'approvvigionamento idrico necessario alla realizzazione della Forestazione Urbana dei Tamburi”. Si tratta, viene spiegato, di “un progetto pilota di valenza nazionale, di Phitoremediation (zona Nord) ricompreso all'interno del "Contratto Istituzionale di Sviluppo per Taranto". Il Comune rammenta che lo scorso 7 agosto  ArcelorMittal Italia aveva assicurato l'approvvigionamento idrico necessario (200 metri cubi al giorno) al mantenimento del nuovo parco urbano, individuando anche il pozzo 25 di proprietà aziendale, situato nei pressi degli archi dell'acquedotto del Triglio, lungo la strada provinciale per Statte e adiacenti la recinzione dello stabilimento.

 

 Dopo la disponibilità manifestata ad agosto, nelle ultime ore è invece giunta al Comune la comunicazione di ArcelorMittal “che conferma l'indisponibilità a concedere l'utilizzo del pozzo in quanto Ilva in Amministrazione Straordinaria ha richiesto di rientrarne in possesso per altri usi”. Per il Comune di Taranto, “questa situazione di incertezza sulle procedure, non fa che aumentare i ritardi sulla realizzazione di una delle principali opere di risanamento ambientale programmate per il quartiere Tamburi, gravemente provato dalla incombente presenza della fabbrica ai propri confini”. La Foresta urbana prevista ai Tamburi ha il compito di creare una barriera verde tra quartiere e fabbrica ma anche quello di agevolare i processi naturali di disinquinamento del terreno attraverso i cosiddetti fitorimedi, ovvero la messa a dimora di piante ed alberi che “catturano” gli inquinanti. I fitorimedi sono anche previsti tra le soluzioni del progetto di bonifica del Mar Piccolo avviato dal commissario di Governo, Vera Corbelli, e ora in fase di valutazione tecnica delle offerte di gara.