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Giornale di Taranto - L’ACCORDO/ Intesa tra Ilva in as e ArcelorMittal: firma prevista oggi in studio notarile a Milano
Mercoledì, 04 Marzo 2020 12:55

L’ACCORDO/ Intesa tra Ilva in as e ArcelorMittal: firma prevista oggi in studio notarile a Milano In evidenza

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 È prevista per questa mattina, a Milano, nello studio del notaio Marchetti, la firma dell’accordo tra Ilva in amministrazione straordinaria e ArcelorMittal Italia. Firma che chiude tre mesi mesi di conflitto tra le parti. Cioè da quando, erano i primissimi di novembre, ArcelorMittal manifestò, con atti formali, la propria volontà di recedere dal contratto di fitto di Ilva per tre cause ritenute ostative: abolizione dello scudo penale sul piano ambientale, rischio sequestro con spegnimento dell’altoforno 2 - uno dei tre operativi della fabbrica -, ostilità all’investitore da parte della comunità e delle istituzioni di Taranto. Ora le prime due cause non sono più sul tavolo mentre persiste e si ispessisce la terza.

 

 All’apertura del conflitto sono poi seguite settimane di trattativa, anche con l’intervento e la regia del Governo, e oggi le due società mettono nero su bianco. Firmeranno l’ad di ArcelorMittal Italia, Lucia Morselli, e i commissari straordinari Ilva. Dei tre commissari, però, saranno a Milano solo Alessandro Danovi e Antonio Lupo. Francesco Ardito, impossibilitato ad essere a Milano, firmerà invece attraverso procura notarile già predisposta nel pomeriggio di ieri. Sino alla serata del 3 marzo, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha provato a fermare l’accordo chiedendo con più interventi prima al ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, e poi ai tre commissari Ilva di non firmare. Le ragioni che evidenzia Melucci sono il mancato coinvolgimento della città - anche a titolo informativo - nel negoziato di questi mesi, nel quale il Governo ha incaricato come negoziatore, insieme ai commissari Ilva, anche Francesco Caio, presidente Saipem, ma soprattutto l’assenza della Valutazione del danno sanitario per misurare l’impatto della produzione siderurgica sui lavoratori dello stabilimento e dei cittadini di Taranto.