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Giornale di Taranto - LO STRAPPO/ USB “ArcelorMittal sta chiudendo senza cercare soluzioni, è il momento di essere uniti”
Venerdì, 31 Gennaio 2020 18:18

LO STRAPPO/ USB “ArcelorMittal sta chiudendo senza cercare soluzioni, è il momento di essere uniti” In evidenza

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 “ArcelorMittal sta chiudendo senza cercare soluzioni per la forza lavoro. E’ arrivato il momento di rivendicare i propri diritti. Per fare questo, però, bisogna essere uniti. Stop alle divisioni tra chi è dentro e chi è fuori”. Lo sostiene il sindacato Usb durante un appuntamento con la stampa a Taranto. Per quanto riguarda i 1600 lavoratori Ilva in amministrazione straordinaria, ora in cassa integrazione straordinaria, Usb annuncia che “nel pacchetto di proposte che invieremo nei prossimi giorni al Governo, c’è quella che riguarda i lavoratori in cassa integrazione e che prevede la messa a disposizione degli stessi a favore del Comune per porre in essere interventi di pubblica utilità”. “Inaccettabile certamente il comportamento di ArcelorMittal, ma anche quello del Governo”, per Usb, relativamente alla situazione dell’indotto siderurgico, nel quale le imprese rivendicano mancati o ritardati pagamenti da parte di ArcelorMittal. Per il sindacato autonomo, “il Governo deve necessariamente intervenire per spezzare quello che oramai è diventato un ricatto che vede coinvolti migliaia di lavoratori dell’appalto e decine di aziende storiche locali che rischiano il fallimento”. Quanto al nuovo decreto legge Cantiere Taranto annunciato dal premier Giuseppe Conte, Usb lamenta come non vi sia “nessuna risorsa, per esempio,  per la sanità, né misure economiche studiate ad hoc, nonostante la situazione decisamente critica nei diversi ambiti. Per questo motivo, martedì ufficializzeremo le nostre proposte mirate a determinare una svolta per Taranto a 360 gradi”. Per Usb, “il premier Conte ha più volte definito Taranto un’emergenza, ma non è andato oltre le parole”. “Solo due settimane fa - osserva il sindacato - il ministro Patuanelli ha firmato un documento nel quale dice che la fabbrica di Trieste, di dimensioni ridotte rispetto allo stabilimento jonico, inquina, quindi, per quel che riguarda l’area a caldo, va chiusa e dunque riconvertita. Di  conseguenza, vanno ricollocati i lavoratori. A Venezia in solo due giorni sono state trovate le risorse per il problema dell’acqua alta. A Genova stesso impegno per ricostruire il ponte Morandi. E noi? Cosa è previsto per Taranto?”.