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Giornale di Taranto - Forte preoccupazione per la tenuta del comparto arsenalizio espressa dal consiglio direttivo della Sezione Navalmeccanica di Confindustria Taranto
Sabato, 26 Ottobre 2013 07:10

Forte preoccupazione per la tenuta del comparto arsenalizio espressa dal consiglio direttivo della Sezione Navalmeccanica di Confindustria Taranto In evidenza

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il consiglio direttivo della Sezione Navalmeccanica di Confindustria Taranto, riunitosi nei giorni scorsi, ha manifestato la forte preoccupazione per la tenuta del comparto arsenalizio, anche alla luce delle sempre più frequenti dichiarazioni riguardanti il rischio di estinzione della flotta navale italiana. Da Confindustria un appello agli Arsenali di La Spezia e Siracusa per fare fronte comune e scongiurare i rischi di irreversibile declino del comparto. Il rischio di estinzione della flotta navale italiana paventato dal Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio Giuseppe De Giorgi, in una audizione in Commissione Difesa di Camera e Senato e ripreso di recente dall’ammiraglio di divisione Claudio Confessore, ha riportato alla ribalta una questione a Taranto particolarmente sentita. Ne ha parlato nei giorni scorsi, analizzando i molteplici aspetti connessi alla questione, il consiglio direttivo della Sezione Navalmeccanica di Confindustria Taranto, riunitosi per fare il punto sulla grave situazione di crisi che rischia, a breve, di venirsi a determinare nell’Arsenale di Taranto per effetto della imminente conclusione delle commesse di manutenzione sulle unità navali militari. A questo si aggiunge la sensibile riduzione delle risorse economiche disponibili a carico del bilancio del Ministero della Difesa, con particolare riferimento agli stanziamenti previsti in favore degli arsenali italiani, ed il rischio di spostamento di numerose unità navali militari, attualmente in linea, dalla Base di Taranto ad altra sede, eventualità che comporterebbe la perdita, per lo stabilimento tarantino ed il suo indotto, delle relative attività di manutenzione. La situazione è di grande allarme sia per i livelli di produttività dell’arsenale militare di Taranto sia per l’indotto navalmeccanico. Le conseguenze, peraltro drammatiche sotto il profilo sociale, comporterebbero l’immediata dispersione di quel patrimonio pluridecennale di esperienza maturata dalle aziende navalmeccaniche locali che ha consentito, negli anni, di conseguire elevatissimi profili di specializzazione, professionalità e competenza in grado di soddisfare pienamente ogni esigenza produttiva e manutentiva della grande committenza – in primis la Marina Militare Italiana - e di occupare nel tempo centinaia di unità lavorative. In tale scenario, la Sezione Navalmeccanica di Confindustria Taranto ritiene indispensabile procedere ad azioni immediate attraverso il coinvolgimento dei due Arsenali che al momento presentano maggiori analogie con lo stabilimento jonico, (La Spezia e Siracusa) affinchè si dia avvio ad appositi incontri tematici finalizzati a mettere in campo progettualità comuni efficaci ed urgenti. Iniziative, queste, da portare all’attenzione del Governo centrale e del Ministero Difesa, che garantiscano la continuità necessaria alle attività lavorative in essere, per le aziende e per le maestranze, e quindi l’ammodernamento, l’adeguamento ed il rilancio dello stabilimento arsenalizio tarantino.