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Martedì, 14 Gennaio 2020 12:01

LA LETTERA/ Il sindaco scrive a Conte “ Si riprenda la delega il Contratto Taranto deve tornare sotto il suo controllo” In evidenza

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 Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha scritto al premier Giuseppe Conte chiedendo “il ritiro della attuale delega alla gestione del Contratto istituzionale di sviluppo Taranto” e che il controllo torni nelle sue mani perché il presidente del Consiglio "è l’unico che può favorire e garantire questa transizione del territorio ionico”. La delega è oggi affidata al ministero dello Sviluppo economico retto dal ministro Stefano Patuanelli. Si tratta dello strumento, normato da una legge del 2015 e avviato alla fine dello stesso anno, col quale il Governo ha puntato al rilancio dell’area attraverso una serie di interventi nelle infrastrutture, nelle bonifiche ambientali, nella portualità, nella riqualificazione urbana.

 

 Il Comune di Taranto, sostiene il sindaco, “ha espresso grande preoccupazione sullo stallo del tavolo istituzionale previsto dal Contratto, nonché sul momento di confusione che sembra attraversare la struttura di missione, in contrasto, per altro, sia con l’indirizzo formulato di recente dallo stesso Governo, rispetto all’auspicato 'Cantiere Taranto' ovvero al redigendo decreto legge Taranto, sia con l’avanzato stato dell’arte delle numerose schede progettuali sin qui presentate al tavolo dalla comunità ionica”. Per il sindaco, “le intenzioni del presidente del Consiglio su Taranto sembrano essere fiaccate dall’attuale gestione del Cis. Non si capisce perché solo il nostro tavolo debba conoscere questi intoppi ed essere incardinato nei lavori del Mise, evidentemente preso da tante vertenze. In ogni altro luogo di Italia, il Cis viene seguito direttamente e con ben altra efficacia e speditezza da Palazzo Chigi - osserva Melucci.  "Se, come è stato ampiamente dichiarato, il Governo desidera misurarsi con la sfida di Taranto per rilanciare l’intero Paese e ripagare tutti i tarantini di tanti sacrifici e privazioni, è arrivato il momento di correggere certe anomalie politiche - sostiene ancora il sindaco di Taranto - e ridare slancio al tavolo riportandolo sotto il controllo del presidente Conte, l’unico che può favorire e garantire questa transizione del territorio ionico”. Col Governo Gentiloni, responsabile del Contratto istituzionale Taranto era l’allora ministro per il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti. Con l’avvento del primo Governo Conte, si pensò di attribuire inizialmente la responsabilità del Cis al ministero per il Mezzogiorno, allora guidato da Barbara Lezzi, poi, invece, fu fatta la scelta del Mise. E infatti nella veste di allora responsabile del Mise e di vice premier, Luigi Di Maio ha presieduto due vertici a Taranto ad aprile e giugno scorsi. Subentrato Patuanelli al Mise col secondo Governo Conte, si sarebbe dovuto tenere un vertice sul Cis a dicembre scorso, ma è stato rinviato al 17 gennaio 2020. Ad oggi, però, non è ancora certo che il vertice si tenga in questa  "Se, come è stato ampiamente dichiarato, il Governo desidera misurarsi con la sfida di Taranto per rilanciare l’intero Paese e ripagare tutti i tarantini di tanti sacrifici e privazioni, è arrivato il momento di correggere certe anomalie politiche - sostiene ancora il sindaco di Taranto - e ridare slancio al tavolo riportandolo sotto il controllo del presidente Conte, l’unico che può favorire e garantire questa transizione del territorio ionico”. Col Governo Gentiloni, responsabile del Contratto istituzionale Taranto era l’allora ministro per il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti. Con l’avvento del primo Governo Conte, si pensò di attribuire inizialmente la responsabilità del Cis al ministero per il Mezzogiorno, allora guidato da Barbara Lezzi, poi, invece, fu fatta la scelta del Mise. E infatti nella veste di allora responsabile del Mise e di vice premier, Luigi Di Maio ha presieduto due vertici a Taranto ad aprile e giugno scorsi. Subentrato Patuanelli al Mise col secondo Governo Conte, si sarebbe dovuto tenere un vertice sul Cis a dicembre scorso, ma è stato rinviato al 17 gennaio 2020. Ad oggi, però, non è ancora certo che il vertice si tenga in questa data in Prefettura a Taranto. E lo stato attuativo del Cis segna ancora il passo visto che, a fronte di un miliardo di fondi disponibili tra vecchi (riprogrammati) e nuovi (stanziati) la quota di spesa realizzata è giudicata bassa e inadeguata, con diversi progetti rimasti al palo. giudicata bassa e inadeguata, con diversi progetti rimasti al palo.

Giornalista1

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