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Giornale di Taranto - LO STOP/ Da oggi al via le operazioni di spegnimento di Afo2
Sabato, 14 Dicembre 2019 06:08

LO STOP/ Da oggi al via le operazioni di spegnimento di Afo2 In evidenza

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 Il custode giudiziario dell’area a caldo dell’Ilva di Taranto si mette subito al lavoro per il blocco dell’altoforno 2. Barbara Valenzano, in carica dal sequestro di luglio 2012, questa mattina si recherà nel siderurgico di Taranto per l’avvio delle prime procedure tecniche che, come richiesto dal giudice Francesco Maccagnano, devono portare alla fermata dell’impianto che da oggi è di nuovo sequestrato senza facoltà d’uso. Per l’altoforno 2 quella di ieri è stata l’ultima giornata di normale operatività. Non avendo il giudice Maccagnano concesso a Ilva più tempo per effettuare gli ulteriori lavori di messa in sicurezza dell’impianto, terminando ieri la tempistica accordata precedentemente dall’autorità giudiziaria, l’altoforno 2 non può più essere tenuto in attività. In altri termini, non può più produrre la ghisa. Per la fermata dell’impianto c’è un cronoprogramma di operazioni susseguenti che si conclude il 20 gennaio. Parte delle operazioni saranno svolte dall’impresa Paul Wurth e parte da ArcelorMittal (gestore in fitto dello stabilimento mentre Ilva in amministrazione straordinaria è la proprietà). 

Adeguato nella scansione temporale, il cronoprogramma dell’altoforno 2 è lo stesso dello scorso settembre, quando l’impianto fu già avviato a stop causa sequestro, poi bloccato dalla pronuncia del 20 settembre del Tribunale del Riesame che fu favorevole a Ilva. Infatti per fermare l’altoforno adesso non si parte da zero ma dal punto in cui il lavoro tre mesi fa é stato interrotto. ArcelorMittal, su disposizione di Valenzano, ha già preso contatti con Paul Wurth. “Non può svolgersi a partire dal 14 dicembre alcuna attività in contrasto con le esigenze cautelari sussistenti nel caso in specie” scrive il giudice Maccagnano nelle quasi due pagine dell’ordine di esecuzione. Il giudice afferma anche che “appare opportuno comprendere quali possano essere le modalità di custodia del bene in sequestro anteriori allo spegnimento dello stesso, le tempistiche residue del cronoprogramma di spegnimento dell’altoforno 2 (già avviato prima del 17 settembre 2019) e gli effetti che detta operazione può avere su tale impianto”. Il giudice chiede, poi, al custode giudiziario Valenzano di specificare entro il 17 dicembre tre elementi: le modalità di custodia dell’impianto nel periodo che precede lo spegnimento, i tempi entro cui, ad altoforno spento, Ilva può adempiere alle prescrizioni della Procura del 7 settembre 2015 “allo stato non ancora adempiute", nonché di implementare “ogni più utile modalità di custodia tale da assicurare che - a partire dal 14 dicembre 2019 - l’altoforno 2 non sia più utilizzato“. Infine prende corpo la possibilità che gli avvocati di Ilva in amministrazione straordinaria presentino con qualche giorno di anticipo sul previsto l’impugnazione al Riesame contro il diniego di Maccagnano alla proroga per l’altoforno espresso il 10 dicembre. Si lavora per depositare l’atto il 17 dicembre in modo da discuterlo in udienza il 30 dicembre. L’obiettivo di quest’anticipo è fermare il cronoprogramma già delle prime battute per non compromettere ulteriormente la situazione della fabbrica.