Il giudice Francesco Maccagnano ha firmato oggi l’ordine di esecuzione per l’altoforno 2 dopo aver espresso due giorni fa il no alla proroga chiesta da Ilva in amministrazione straordinaria per fare gli ulteriori lavori di messa in sicurezza dell’impianto. Il magistrato rileva che dal 14 dicembre, essendo scaduta la tempistica di adeguamento accordata all’azienda, non si può più usare e quindi va fermato. Maccagnano ha incaricato il custode giudiziario dell’area a caldo, Barbara Valenzano, di predisporre il relativo cronoprogramma. Che parte da subito per concludersi il 20 gennaio.
Maccagnano è giudice dell’esecuzione perché la vicenda da cui tutto è partito, la morte dell’operaio Alessandro Morricella a giugno 2015 - vicenda che ha determinato il primo sequestro dell’impianto - è nel frattempo passata dalla fase di indagine a quella dibattimentale e Maccagnano è anche giudice del dibattimento.