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Giovedì, 28 Novembre 2019 08:08

LA VERTENZA/ L’Orchestra della Magna Grecia in crisi, appello alla Regione e ai rappresentanti istituzionali locali In evidenza

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 L’Istituzione concertistica orchestrale (Ico) Magna Grecia di Taranto attende quasi 200mila euro dalla Regione Puglia. Lo denuncia il sindacato Slc Cgil che parla di “situazione che ha dell’incredibile, se si considera che è la Regione Puglia non aver ancora versato il finanziamento pubblico pari a 190mila euro euro per l’ordinario e altri 100mila euro come fondo straordinario. Slc Cgil Taranto chiede quindi urgentemente alla Regione Puglia, in particolare all’assessore Loredana Capone, un intervento incisivo a sostegno dell’Orchestra Magna Grecia”. L’Ico Magna Grecia da anni è organizzatrice sia a Taranto che nel resto della Puglia e anche in Basilicata di importanti eventi artistici e culturali. Direttore principale dell’orchestra è stato per alcuni anni anche Louis Bacalov. Ora invece direttore principale è Luigi Piovano.«Per un settore - commenta Andrea Lumino, segretario Slc Cgil Taranto – in cui l’esistenza delle aziende è fortemente legata alla partecipazione pubblica, non possiamo che condannare la mancata erogazione di somme che dovevano già essere state versate. Questo ritardo mette fortemente a rischio il proseguo delle attività. E nel contesto tarantino – aggiunge Lumino – dove si parla di riqualificazione di settori che possono essere ritenuti importanti per lo sviluppo dell’area ionica, non possiamo accettare che cultura e spettacolo siano così penalizzati, mettendo a dura prova azienda e famiglie. Per questo chiediamo alla Regione ed ai rappresentanti tarantini in Regione, di intervenire e di garantire approvazione della delibera per lo stanziamento di questi fondi già destinati entro la chiusura dell’esercizio ordinario dell’ente prima delle prossime scadenze elettorali”. Per l’Slc Cgil Taranto, “l’approccio al mondo della cultura e dello spettacolo deve essere rivisto”. “Salutiamo con grande positività – dichiara Lumino – la realizzazione di imponenti manifestazioni come il Medimex, ma non possiamo non rilevare che, ad oggi, tutte le maestranze di quell’evento, sviluppatosi in città per 3 giorni, siano state già pagate mentre chi lavora sul territorio per 365 giorni all’anno non ottiene la copertura dei fondi previsti mettendo a rischio azienda culturale, lavoratori e famiglie”.

Giornalista1

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