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Giornale di Taranto - LA PROTESTA/ Parte una petizione per dire “no” alla soppressione del Frecciarossa Taranto-Milano annunciata da Trenitalia
Giovedì, 24 Ottobre 2019 19:47

LA PROTESTA/ Parte una petizione per dire “no” alla soppressione del Frecciarossa Taranto-Milano annunciata da Trenitalia In evidenza

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Liviano, Pentassuglia e Franzoso: Frecciarossa tagliato scelta non condivisibile. Chiesta l'audizione di Emiliano, Giannini e dell'ad di Trenitalia


L’imminente cancellazione del Frecciarossa Taranto-Milano proprio non va giù ai tarantini che hanno risposto a questa brutta notizia anche attraverso una petizione che sta facendo il giro di social e chat che in breve tempo ha fatto registrare oltre mille firme ma il numero è destinato ma il numero 

è sicuramente destinato a crescere.

“Forse è il caso che il presidente Emiliano, l'assessore regionale ai Trasporti, Giannini, e l'amministratore delegato di Trenitalia, dott. Orazio Iacono, spieghino le reali motivazioni alla base della soppressione della partenza da Taranto del treno Frecciarossa 1000 Taranto-Milano".

Ad avanzare la richiesta in tal senso è il consigliere regionale Gianni Liviano il quale, insieme ai colleghi Donato Pentassuglia (Pd) e Francesca Franzoso (FI), questa mattina ha depositato una richiesta di audizione in V commissione consiliare permanente presieduta dal presidente Mauro Vizzino.

"La motivazione della soppressione della partenza da Taranto - ricorda Liviano - sarebbe da addebitare alla mancanza di disponibilità da parte della Regione Puglia  di rinnovare la sua parte di partecipazione pari ad euro 600.000 (a differenza della Basilicata che ha confermato la sua quota di partecipazione  per oltre 3 milioni di euro).

L’11 dicembre del 2016 la linea Frecciarossa partì da Taranto, grazie all’impegno dell’on. Vico e di altri, e al momento dell’inaugurazione il presidente Emiliano dichiarò che: “..Su quei binari corrono le speranze di riportare Taranto al centro dell’attenzione nazionale, con tutte le potenzialità e la bellezza di cui dispone”. Evidentemente - sottolinea Liviano - è ora di pensare che, non essendo  la Regione  Puglia disponibile a versare l’importo di partecipazione dovuto, la speranza per Taranto non passi più da quei binari. A nostro parere, invece, la scelta di sottrarre a Taranto questa ulteriore possibilità è una scelta assolutamente non condivisibile.

Per questo,  al fine di meglio comprendere le motivazioni che hanno indotto la Regione Puglia a compiere questa scelta e di trovare le soluzione adeguate perché il servizio possa essere ripristinato, con i colleghi Pentassuglia e Franzoso abbiamo chiesto che il presidente Emiliano, l'assessore Giannini e l'ad di Trenitalia vengano convocati in commissione per essere ascoltati sul caso".